Paragonare le economie di Juventus e Milan, con strutture di ricavi cosi profondamente diverse allo stato attuale, è operazione improponibile, lo era lo scorso anno, lo sarebbe stato in ogni caso al termine di quest'anno, lo sarà per almeno tre, quattro esercizi, secondo il piano industriale declinato dalla proprietà, di cui è peraltro facile predicare una venatura di ottimismo. Ci separa una patrimonializzazione immobiliare importante, un ricavo da attività sportiva ad oggi inavvicinabile, proventi commerciali invidiabili. Valorizziamo per ora il basso indebitamento, un margine operativo lordo importante, segno di un ciclo economico aziendale intrinseco che è già positivo, un patrimonio netto positivo, non più eroso dai costi. Sul fatturato, attendiamo i segnali di inversione, annunciati dall'indicatore del margine. Fino ad allora, il club chiede che l'azionista lo aiuti, investendo. Speriamo che continui ad essere così, qualunque sia la compagine societaria futura.