Milan: lo stemma diventa LGBT arcobaleno

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Giofa;2368377 ha scritto:
Non condivido buona parte di quello che dici ma ci sta. Sicuramente ci sono mille altri problemi al mondo, però un logo arcobaleno non mi sembra tutta questa perdita di tempo ed energie

Forse non ci siamo capiti: non discuto il messaggio. Cioè chissenefrega, se lo reputano utile, lo facciano.

E' questo martellamento no stop che è sproporzionato.

Non so se capisci cosa intendo.

C'è un 20% di popolazione che manco si nutre decentemente.

C'è un 30% di popolazione che ha problemi con l' acqua.

C'è il 60% della popolazione che andrà in contro al disastro dei cambiamenti climatici.

Eppure si parla, solo e soltanto, tutte le forze sono concentrate su quello 0,1 % di popolazione che è gay/lesbica/tranviona.
 

Clarenzio

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Zosimo2410;2368410 ha scritto:
Se ti rileggi dovresti risponderti da solo.

Quello che sostieni che ci deve essere un formalismo a cui tutti debbano piegarsi in ragione di regole di decoro che SONO SBAGLIATE DERIVANTI PROPRIO DAL TIPO DI VISIONE DELLA SOCIETA' CHE SI VUOLE CAMBIARE, spiegano il perchè quest battaglie sono giuste.

Nel momento in cui presentarsi in ufficio con tacchi e rossetto verrà considerato far parte di un codice di comportamento formalmente corretto e accettato, allora si che potremo applicarlo. Altrimenti no.

Poi ad un uomo che si sente donna puoi chiedergli di presentarli in tailleur o abito elegante , pittosto che in gicca e cravatta e di astenersi dal presentarsi in short o in infradito.

Ma la scelta tra tailleur e giacca non deve essere oggetto di giudizio negativo

In pratica raggireremmo alcuni "stereotipi" (necessari affinchè la società non imploda) per crearne altri nuovi e preservando quelli che personalmente non ci infastidiscono.
 

mark

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ThaiBoxer93;2368419 ha scritto:
Io sono fondamentalmente d’accordo con te, non vorrei che passasse il messaggio che per me sia giusto intervenire in modo discriminatorio nei confronti di altri. Come dici tu, bisognerebbe che ci fosse una convergenza nel rispetto dei diritti di tutti, ma spesso l’idea è che questo rimanga puramente aleatorio. Alcuni parlano di priorità, ma è qui che a mio modo di vedere si annida l’errore: non dovrebbe esistere idea di priorità in questo settore, tutto dovrebbe essere posto su un piano di perfetta equità, ma così non è. La priorità implica quasi sempre uno scatto di soggettività che rischia di inficiare certe battaglie. È chiaro che non esista nessuno di noi che sia in grado di astrarre certi problemi dal contesto in cui vive ed è quindi portato a dare risalto a certi punti; se io ti dicessi che una ramo della mia famiglia è di origini curde, capiresti il perché per me è fondamentale risolvere tutte le discriminazioni che questi subiscono in Medio Oriente (non sono curdo: è solo un esempio, magari anche mal riuscito, di quanto il nostro mondo possa arrivare a condizionare ciò che noi riteniamo fondamentale).
Hai ragione, ripeto, quando dici che chiedere a gran voce il rispetto per i diritti degli omosessuali non escluda esigere il rispetto per gli altri, però lo si faccia davvero. Io vorrei davvero sentire gente come Elodie o Fedez dare il loro contributo anche per tutti i genocidi che ci sono sparsi in giro per il globo, per il rispetto delle donne in Paesi dove la discriminazione raggiunge livelli mostruosi, per la tutela delle bambine costrette a sposarsi (mi sta molto a cuore questo problema). Chiedo solo questo, Mark: uno stesso impegno per tutti.

Sono d'accordo al 100% con te. Il problema omofobia tuttavia è un problema che ci ritroviamo dentro i confini nazionali e fa parte anche degli stati più "sviluppati", le discriminazioni che dici te fortunatamente in italia non ci sono (questo non toglie la gravità della cosa ed il fatto che bisogna intervenire anche lì).
 
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mark;2368444 ha scritto:
Sono d'accordo al 100% con te. Il problema omofobia tuttavia è un problema che ci ritroviamo dentro i confini nazionali e fa parte anche degli stati più "sviluppati", le discriminazioni che dici te fortunatamente in italia non ci sono (questo non toglie la gravità della cosa ed il fatto che bisogna intervenire anche lì).

Perfetto :ok:
 

Milanforever26

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mark;2368381 ha scritto:
Esatto, è una cosa che non dovrebbe dare fastidio a nessuno, se non all'ignorante di periferia che si domanda cosa sia sta roba arcobaleno. Il fatto che dia fastidio a tanti è il simbolo di quanta strada ci sia d fare.
Il combattere per i diritti LGBT, non vuol dire non combattere per le altre minoranze, una cosa non esclude l'altra.
Si dovrebbe arrivare in un mondo in cui dire sono gay dovrebbe essere come dire mi piace la pasta con il tonno, invece al giorno d'oggi dire ciò è ancora uno step grosso da fare.

Forse non è chiara una cosa: il problema è proprio questo, che si parla SOLO di minoranze, o finte tali (negli USA i neri si spacciano per minoranza, sono più del 50% della popolazione / le donne si mescolano alle minoranze quando si parla di temi sociali ma in realtà sono più degli uomini)

Ormai sembra che si debba discutere solo dei problemi che riguardano gruppi minoritari di gente, e ognuno che rivendica le sue priorità..non stupiamoci poi se la maggior parte della gente invece, dei cui problemi reali non frega a nessuno, si stufa ad un certo punto che per queste tematiche si spendano tutti, e sono ogni giorno sui giornali, sull'agenda politica mentre per i loro problemi nessuno...

Ormai siamo ossessionati dal dover tutelare le minoranze che non ci rendiamo nemmeno conto che si perde di vista problemi che riguardano milioni di persone ma che non fanno notizie...

Quanti sono i padri divorziati in rovina per leggi che non li tutelano? Certamente più di gay picchiati
Quanti sono i 45enni/50enni licenziati che non hanno strumenti per rientrare nel mercato del lavoro e magari hanno una famiglia da mantenere? certamente più dei neri sfruttati
Quante sono le coppie precarie o quasi precarie che non si fidano di fare un figlio, o aprire un mutuo perché non sanno tra 2 anni avranno ancora il lavoro? e di loro chi parla? Nessuno

Ecco perché la gente comune, che ha problemi NORMALI e quotidiani comincia ad averne le scatole piene di sentire OGNI santo giorno lamentele di qualche minoranza e di vedere che per i loro problemi nessuno mette le bandierine e fa gli spot..

Ormai il trend è chiaro, le minoranze vanno aiutate coi loro problemi, gli altri si arrangino da soli
 

mark

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Milanforever26;2368451 ha scritto:
Forse non è chiara una cosa: il problema è proprio questo, che si parla SOLO di minoranze, o finte tali (negli USA i neri si spacciano per minoranza, sono più del 50% della popolazione / le donne si mescolano alle minoranze quando si parla di temi sociali ma in realtà sono più degli uomini)

Ormai sembra che si debba discutere solo dei problemi che riguardano gruppi minoritari di gente, e ognuno che rivendica le sue priorità..non stupiamoci poi se la maggior parte della gente invece, dei cui problemi reali non frega a nessuno, si stufa ad un certo punto che per queste tematiche si spendano tutti, e sono ogni giorno sui giornali, sull'agenda politica mentre per i loro problemi nessuno...

Ormai siamo ossessionati dal dover tutelare le minoranze che non ci rendiamo nemmeno conto che si perde di vista problemi che riguardano milioni di persone ma che non fanno notizie...

Quanti sono i padri divorziati in rovina per leggi che non li tutelano? Certamente più di gay picchiati
Quanti sono i 45enni/50enni licenziati che non hanno strumenti per rientrare nel mercato del lavoro e magari hanno una famiglia da mantenere? certamente più dei neri sfruttati
Quante sono le coppie precarie o quasi precarie che non si fidano di fare un figlio, o aprire un mutuo perché non sanno tra 2 anni avranno ancora il lavoro? e di loro chi parla? Nessuno

Ecco perché la gente comune, che ha problemi NORMALI e quotidiani comincia ad averne le scatole piene di sentire OGNI santo giorno lamentele di qualche minoranza e di vedere che per i loro problemi nessuno mette le bandierine e fa gli spot..

Ormai il trend è chiaro, le minoranze vanno aiutate coi loro problemi, gli altri si arrangino da soli

I problemi di un ragazzo discriminato perchè gay non sono inferiori a quelli di un padre divorziato. Io sinceramente non mi sento di dare priorità, mi sentirei ipocrita a dire che i problemi di una persona sono meno importanti di quelli di un'altra perchè secondo il mio punto di vista è così. Ognuno ha i suoi problemi che possono essere più grandi o più piccoli in base alla persona.
Sono d'accordo che bisogna lottare per tutte le cose che hai elencato, ma non vedo perchè debba essere un problema un logo di una squadra di calcio color arcobaleno. Quanto tempo prende, 5 minuti esagerando?
Sicuramente in Italia non siamo fermi perchè dobbiamo difendere le minoranze, ma siamo fermi perchè quelli al governo sono degli incapaci e pensano solo ai cavoli loro, a rimettere i vitalizzi ecc. Perchè non ve la prendete anche quando si fanno le leggi per loro? oppure le priorità valgono solo quando si parla di discriminazione verso i gay ecc?
Ripeto, lottare per i diritti LGBT non vuol dire non lottare per tutto il resto, e in un paese che pensa al bene dei cittadini le cose si possono fare tranquillamente contemporaneamente.
 

Milanforever26

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Zosimo2410;2368410 ha scritto:
Se ti rileggi dovresti risponderti da solo.

Quello che sostieni che ci deve essere un formalismo a cui tutti debbano piegarsi in ragione di regole di decoro che SONO SBAGLIATE DERIVANTI PROPRIO DAL TIPO DI VISIONE DELLA SOCIETA' CHE SI VUOLE CAMBIARE, spiegano il perchè quest battaglie sono giuste.

Nel momento in cui presentarsi in ufficio con tacchi e rossetto verrà considerato far parte di un codice di comportamento formalmente corretto e accettato, allora si che potremo applicarlo. Altrimenti no.

Poi ad un uomo che si sente donna puoi chiedergli di presentarli in tailleur o abito elegante , pittosto che in gicca e cravatta e di astenersi dal presentarsi in short o in infradito.

Ma la scelta tra tailleur e giacca non deve essere oggetto di giudizio negativo

Non sono regole di decoro, sono regole di vita, le società si basano sulle regole..non si fanno incidenti per strada perché c'è uncodice e tutti lo osservano, si paga coi soldi perché le regole impongono che quel conio sia riconosciuto valido, si rispetta una fila perché così va fatto..

Le regole di comune vivere sono ovunque, sono nate da abitudini, si evolvono anche, ma sempre nel rispetto del comune sentire..

Se per la maggioranza della gente un uomo che si presenta in ufficio preso da donna è un problema, non vedo perché deve adeguarsi la maggioranza invece che lui presentarsi vestito in modo consono (e qui manco si parla di gay, ma di trans, quindi una nicchia ancora minore di gente)...non è che possiamo pretendere che ogni singolo problema di ogni singolo individuo sia l'agenda globale..problemi ce ne sono a milioni..
abbiamo avuto un trans al governo (Luxuria) quindi non è vero che c'è discriminazione assoluta, ma se io datore di lavoro riscontro che mettere tizio vestito da donna in ufficio può danneggiare la mia attività (perché magari il cliente non lo vede di buon occhio, si infastidisce..mettiamo in un negozio o in un bar) perché devo essere costretto ad accettarlo? O devo imporre al mio cliente che viene in bar di essere aperto di mente?

A me magari la cosa non da fastidio, ma capisco se c'è quello a cui crea disagio..ad esempio io non so relazionarmi coi down, non ce la faccio, proprio...ovviamente non li discrimino, ma li evito perché mi mettono in difficoltà..cosa dovrei farci? Non è colpa mia come non è colpa mia se soffro di vertigini..
 

Milanforever26

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mark;2368460 ha scritto:
I problemi di un ragazzo discriminato perchè gay non sono inferiori a quelli di un padre divorziato. Io sinceramente non mi sento di dare priorità, mi sentirei ipocrita a dire che i problemi di una persona sono meno importanti di quelli di un'altra perchè secondo il mio punto di vista è così. Ognuno ha i suoi problemi che possono essere più grandi o più piccoli in base alla persona.
Sono d'accordo che bisogna lottare per tutte le cose che hai elencato, ma non vedo perchè debba essere un problema un logo di una squadra di calcio color arcobaleno. Quanto tempo prende, 5 minuti esagerando?
Sicuramente in Italia non siamo fermi perchè dobbiamo difendere le minoranze, ma siamo fermi perchè quelli al governo sono degli incapaci e pensano solo ai cavoli loro, a rimettere i vitalizzi ecc. Perchè non ve la prendete anche quando si fanno le leggi per loro? oppure le priorità valgono solo quando si parla di discriminazione verso i gay ecc?
Ripeto, lottare per i diritti LGBT non vuol dire non lottare per tutto il resto, e in un paese che pensa al bene dei cittadini le cose si possono fare tranquillamente contemporaneamente.

Quando tu impegni milioni di persone, e milioni di ore per un problema che riguarda l'1% della popolazione e impegni zero per problemi che riguardano magari il 30% della popolazione stai già facendo una scelta..
Tu dici che lottare per una cosa non implica che non si debba lottare per le altre..bene, però NON SUCCEDE...si lotta solo per le minoranze..

Quando vedrò lewis hamilton che si batte per i padri divorziati in rovina, o i club di calcio che fanno le campagne per i lavoratori stagionali pagati 3 euro l'ora cambierò opinione..
 

mark

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Milanforever26;2368471 ha scritto:
Quando tu impegni milioni di persone, e milioni di ore per un problema che riguarda l'1% della popolazione e impegni zero per problemi che riguardano magari il 30% della popolazione stai già facendo una scelta..
Tu dici che lottare per una cosa non implica che non si debba lottare per le altre..bene, però NON SUCCEDE...si lotta solo per le minoranze..

Quando vedrò lewis hamilton che si batte per i padri divorziati in rovina, o i club di calcio che fanno le campagne per i lavoratori stagionali pagati 3 euro l'ora cambierò opinione..

Milioni di persone e milioni di ore? Ma dove? Non penso proprio che interessi l'1% della popolazione.
 

Milanforever26

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mark;2368513 ha scritto:
Milioni di persone e milioni di ore? Ma dove? Non penso proprio che interessi l'1% della popolazione.

Secondo te quanti sono i gay in percentuale? 1%-2%? non sono pochi, significa che in un paese di 20mila abitanti ci sono circa 200 omosessuali..per me sono pure meno..

Sulle ore spese vedi tu, programmi e TG che non parlano di altro, comitati, politici che scrivono leggi, VIP che fanno propaganda, gay pride, campagne pubblicitarie con sempre più gay, idem i film e serie tv, etc etc etc...

A me pare che di tempo se ne spenda eccome..
 

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