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CorSera: La Polizia e la Guardia di Finanza di Milano hanno arrestato 16 persone e ne hanno messe 2 ai domiciliari nell'ambito di un'inchiesta su estorsioni, pizzo, cartelli e risse tra i gruppi dirigenti delle tifoserie organizzate delle curve di Inter e Milan.
Nel caso della curva Nord degli ultrà dell'Inter, è contestata un'associazione a delinquere che avrebbe agevolato la cosca di 'ndrangheta dei Bellocco, mentre nel caso della curva Sud degli ultrà del Milan, è contestata un'altra associazione a delinquere, senza aggravante dell'agevolazione mafiosa, attiva soprattutto negli episodi di violenza.
Tra gli arrestati ci sono il capo della curva Nord Andrea Beretta, il vicecapo Marco Ferdico, Renato Bosetti, Matteo Norrito detto "Chuck", Mauro Nepi, Luca Lucci, suo fratello Francesco Lucci, Christian Rosiello, Islam Hagag detto "Alex Cologno", Alessandro Sticco detto "Shrek" e Fabiano Capuzzo.
Le indagini hanno fatto luce sugli ultimi sei anni di avvenimenti dentro e fuori dallo stadio Meazza, tra cui l'omicidio di Vittorio Boiocchi, la "guerra" per la successione di Boiocchi e l'acquisizione di sempre maggior potere da parte del rampollo della cosca di San Ferdinando (Reggio Calabria) Antonio Bellocco, fino alla rottura e allo scontro mortale tra "Berro" e "Totò 'u Nanu".
L'inchiesta ha inoltre evidenziato il coinvolgimento di altre famiglie mafiose/malavitose storiche del milanese nella gestione degli affari e nella "protezione" ai vari schieramenti in continuo contrasto tra loro.
Le altre accuse: Estorsioni sulla vendita dei biglietti delle partite di Inter e Milan, un «pizzo» mensile imposto sui parcheggi attorno al Meazza, «cartelli» tra ultrà nerazzurri e rossoneri sulla vendita delle bibite e dei gadget allo stadio, violente risse e lesioni tra i gruppi, ma anche intestazioni fittizie di beni
Così il Gip dopo l'arresto dei criminali di cui sopra:"Il patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera. Un quadro fosco del mondo della curva Nord, nel quale interessi di natura economica, speculazioni e condotte delittuose ascrivibili all’ordinaria dinamica degli stadi si coniugano con un fattore di recente emersione: le attenzioni della ‘ndrangheta sul mondo del tifo organizzato, dalla stessa considerato ulteriore terreno fertile nel quale affondare le proprie radic. Non meno preoccupante, specie per l’impressionante carica violenta che connota le azioni dei soggetti indagati, è lo spaccato che concerne la curva Sud, dove emergono un’inquietante vocazione all’aggressione di numerosi adepti del sodalizio e collegamenti con settori del mondo dello spettacolo. Il tutto in un contesto che rivela l’uso di metodi violenti non solo per la risoluzione di controversie direttamente afferenti a questioni di tifo ma anche per quella di vicende connesse ad ulteriori affari illeciti, quando non di rilievo esclusivamente personale; sono vicende in cui, cioè, l’appartenenza al mondo ultras viene elevata ad ostentazione di forza, foriera non solo di visibilità (ad esempio mediante l’inserimento con funzioni di guardia del corpo di noti personaggi) ma anche di ulteriori introiti".
Nel caso della curva Nord degli ultrà dell'Inter, è contestata un'associazione a delinquere che avrebbe agevolato la cosca di 'ndrangheta dei Bellocco, mentre nel caso della curva Sud degli ultrà del Milan, è contestata un'altra associazione a delinquere, senza aggravante dell'agevolazione mafiosa, attiva soprattutto negli episodi di violenza.
Tra gli arrestati ci sono il capo della curva Nord Andrea Beretta, il vicecapo Marco Ferdico, Renato Bosetti, Matteo Norrito detto "Chuck", Mauro Nepi, Luca Lucci, suo fratello Francesco Lucci, Christian Rosiello, Islam Hagag detto "Alex Cologno", Alessandro Sticco detto "Shrek" e Fabiano Capuzzo.
Le indagini hanno fatto luce sugli ultimi sei anni di avvenimenti dentro e fuori dallo stadio Meazza, tra cui l'omicidio di Vittorio Boiocchi, la "guerra" per la successione di Boiocchi e l'acquisizione di sempre maggior potere da parte del rampollo della cosca di San Ferdinando (Reggio Calabria) Antonio Bellocco, fino alla rottura e allo scontro mortale tra "Berro" e "Totò 'u Nanu".
L'inchiesta ha inoltre evidenziato il coinvolgimento di altre famiglie mafiose/malavitose storiche del milanese nella gestione degli affari e nella "protezione" ai vari schieramenti in continuo contrasto tra loro.
Le altre accuse: Estorsioni sulla vendita dei biglietti delle partite di Inter e Milan, un «pizzo» mensile imposto sui parcheggi attorno al Meazza, «cartelli» tra ultrà nerazzurri e rossoneri sulla vendita delle bibite e dei gadget allo stadio, violente risse e lesioni tra i gruppi, ma anche intestazioni fittizie di beni
Così il Gip dopo l'arresto dei criminali di cui sopra:"Il patto di non belligeranza fra le due tifoserie organizzate, a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio ma, a ben vedere, caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto, in un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera. Un quadro fosco del mondo della curva Nord, nel quale interessi di natura economica, speculazioni e condotte delittuose ascrivibili all’ordinaria dinamica degli stadi si coniugano con un fattore di recente emersione: le attenzioni della ‘ndrangheta sul mondo del tifo organizzato, dalla stessa considerato ulteriore terreno fertile nel quale affondare le proprie radic. Non meno preoccupante, specie per l’impressionante carica violenta che connota le azioni dei soggetti indagati, è lo spaccato che concerne la curva Sud, dove emergono un’inquietante vocazione all’aggressione di numerosi adepti del sodalizio e collegamenti con settori del mondo dello spettacolo. Il tutto in un contesto che rivela l’uso di metodi violenti non solo per la risoluzione di controversie direttamente afferenti a questioni di tifo ma anche per quella di vicende connesse ad ulteriori affari illeciti, quando non di rilievo esclusivamente personale; sono vicende in cui, cioè, l’appartenenza al mondo ultras viene elevata ad ostentazione di forza, foriera non solo di visibilità (ad esempio mediante l’inserimento con funzioni di guardia del corpo di noti personaggi) ma anche di ulteriori introiti".

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