Milan in mano ad Elliott o solo un prestito a Redbird?

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Esatto.
E molti stanno comprando trattori e semenze.

Concentrarsi sul comprare al mercato il grano buono perché alla fine il tuo obbiettivo é avere il pane buono in tavola é una visione miope, che tappa l’esigenza del momento ma non risolve alla lunga i tuoi problemi.

Piú trattori, semenze, fertilizzanti, meno grano giá pronto.
Dante ci fa un baffo in quanto a allegorie.
 

7AlePato7

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Negli ultimi anni al Milan sono arrivati:
Maignan, Tomori, Kjaer, Hernandez, Tonali, Bennacer, Leao, Giroud, Ibrahimovic. Grandi giocatori o che sono diventati grandi giocatori. E altri cosí ne arriveranno quest anno.

Se vai su Transfermarkt (che non é la Bibbia, ma é un indicatore importante), La Rosa del Milan vale quasi 600 milioni, in passato ne valeva 200. Questo ti dice che questa politica, anche se non punta a giocatori fatti e finiti, nel tempo di riempie la rosa di giocatori che tutti ha che gli sponsor) vogliono.

mi sai dire un momento in cui questo é accaduto al Milan dal 2011 in poi?

A me sembra che questa sia un apolitica vincente, che alla lunga permetta di avere campioni nella nostra squadra, certo diventati campioni da noi e non arrivati come tali, ma questo per me é un ulteriore valore aggiunto.

Molti l’anno scorso ci davano quinti o sesti, perché non siamo abituati a considerare la crescita di valore/rendimento dei giocatori giá in rosa come un fattore di aumento di competitivitá, ma i vari Leao, Tonali, Krunic e Kalulu hanno dimostratomil contrario e altri lo faranno quest anno.

Se poi il mercato invece che essere fatto da Botman, Pobega, Sanches, Adli, Dekat o Lang é Origi, sará fatto da Acerbi, Berardi, Pobega e Adli, mi ricrederó e saliró sulla scialuppa dei delusi.
Occhio che l'anno scorso in parte il mercato è stato fatto con dei nomi di ripiego, come Messias, Bakayoko, Ballo Tourè e Florenzi che non sono lontani come concetto ai nomi che io ho segnato in grassetto.
Nel 2011 non c'era gente che sapeva di calcio, ma un incompetente che a mala pena riusciva a leggere le statistiche sull'album Panini mentre si ingozzava in uno dei suoi viaggi enogastronomici. Presumibilmente anche in mala fede, viste le polpette che si spartiva coi suoi amici procuratori.
Io sostengo che la politica di Maldini, di acquistare giocatori giovani, va incentivata e foraggiata in modo più adeguato. L'entusiasmo va accresciuto anche con l'acquisto di giocatori giovani di valore, coem Botman, CDK e altri, questo ci aiuterà anche ad attirare nuovi sponsor o consolidare con contratti più remunerativi quelli che abbiamo già.
Il timore è che questa proprietà non faccia neppure questo, ecco perchè li sto aspettando al varco... quest'anno c'è uno spazio a bilancio importante, pertanto tutte le operazioni che il bilancio consente di effettuare andranno finalizzate, senza se e senza ma.
 

Lineker10

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Io la mia l’ho giá detta da tempo.
il mio ideale é una proprietá come quelle tedesche o Spagnole, dove i proprietari sono i tifosi stessi, dove la,proprietá non mette un euro e decide solo il managment (che deve essere competente).

Molti vedono la squadra come espressione della proprietá h come ai tempi di Berlusconi.
Io vedo la societá come espressione dei tifosi é se cosí fosse ovunque, avremmo poche rivali.
Dipende. Il Barcellona non è che sia messo benissimo...
 

Toby rosso nero

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La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.

Finché non ci liberiamo al 100% diElliott, che di fatto è un'eredità delle trattative cinesi e berlusconiane, faremo sempre parte di questi casini e di queste situazioni poco trasparenti e grottesche.
 

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La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.

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Dipende. Il Barcellona non è che sia messo benissimo...
Anche il Valencia non se l’é passata benissim, ma qual é il motivo?
Li la dirigenza é fatta piú da politici che da manager.
Si punta a vincere “le elezioni” e non a far andare bene l’azienda.
É la differenza tra avere dei “soci” e non degli “azionisti”.

É vero che nel breve, chi risponde ai “soci” soddisfa la pancia dei tifosi, lerché risponde alla posizione, piú volte qui riportata, di colui che dice “a me dei conti non frega nulla, io tifo una squadra di calcio, non un’azienda, i soldi non sono mica miei….”; ma alla,lunga, come si vede dal Barca, questa posizione in un sistema non in equilibrio, porta al precipizio.

Con gli azionisti tu devi far quadrare i conti altrimenti a fine anno devi andare dai “tifosi-azionisti” e dirgli… sapete cosa c’é? Dovete sottoscrivere un bell’aumento di capitale affinché noi si possa rinnovare Messi, ognuno di voi tiri fuori 100€ per ogni azione che possiede….
Vedi dopo pochi mesi che fine fa un’amministratore che si presenta cosí ai tifosi-azionisti.
Una volta lompuó fare, ma poi deve agire su altro.
 

Dexter

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La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.
Tutto molto bello e credibile, come nelle favole. Un unico appunto alla magistrale operazione: il 75% del Milan 1300 milioni di euro...🤣🤣🤣🤣 Praticamente Sturaro a 20 e Simone Muratore a 7 milioni sono valutazioni correttissime, poi non lamentatevi delle plusvalenze fittizie 😉
Sicuramente Gerry non é Elliott 🤣🤣🤣🤣
 

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