Milan in mano ad Elliott o solo un prestito a Redbird?

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
204,262
Reaction score
27,473
La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.
 
Registrato
27 Ottobre 2018
Messaggi
2,232
Reaction score
1,013
La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.
Ma possibile che ogni volta deve sempre essere tutto così criptico, come comunicazione siamo proprio riluttanti
 
Registrato
23 Giugno 2015
Messaggi
13,165
Reaction score
2,961
La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.
mi permettete una battuta? ma senza che nessuno se la prenda troppo però eh

se quelli ultra sicuri su questa cessione sono quelli che erano ultra sicuri sui cinesi praticamente siamo..fottuti!

:asd:
 

Zenos

Senior Member
Registrato
30 Agosto 2012
Messaggi
22,520
Reaction score
10,725
La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.
Tutto così grottesco...come sempre
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
60,030
Reaction score
25,744
La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.
Prima elliott esce dal milan prima torneremo alla normalità.
 
Registrato
24 Marzo 2014
Messaggi
21,308
Reaction score
2,436
La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.

L'articolo de L'Equipe

l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.

Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.

Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.
In sostanza sono soci. Chi é il socio maggioritario non é cosí chiaro e dipende forse da accordi relativi alla restituzione dei prestiti.
Ma per noi milanisti direi che conta meno di zero, tanto abbiamo capito che questa nuova proprietá punta a fornire al limite dei finanziamenti al Milan, il periodo dei trasferimenti di equity del primo periodo di Elliott é finito.
Che al Milan presti soldi RedBird, Elliott, o banca Intesa per finanziare gli investimenti, poco conta.

In sostanza Elliott ha sostituito un socio molto minoritario e non piú utile, come Blue Sky, con uno con peso molto piú pesante (probabilmente maggioritario) con grandissime capacitá di sviluppare il business in ambito sportivo, come Redbird e penso che per noi, questo, vada benissimo.
 

7AlePato7

Senior Member
Registrato
3 Settembre 2012
Messaggi
24,191
Reaction score
11,674
In sostanza sono soci. Chi é il socio maggioritario non é cosí chiaro e dipende forse da accordi relativi alla restituzione dei prestiti.
Ma per noi milanisti direi che conta meno di zero, tanto abbiamo capito che questa nuova proprietá punta a fornire al limite dei finanziamenti al Milan, il periodo dei trasferimenti di equity del primo periodo di Elliott é finito.
Che al Milan presti soldi RedBird, Elliott, o banca Intesa per finanziare gli investimenti, poco conta.

In sostanza Elliott ha sostituito un socio molto minoritario e non piú utile, come Blue Sky, con uno con peso molto piú pesante (probabilmente maggioritario) con grandissime capacitá di sviluppare il business in ambito sportivo, come Redbird e penso che per noi, questo, vada benissimo.
E certo, conta tutto meno di zero, tanto chissene chi è il proprietario del Milan, la squadra per cui tifiamo. Si prosegue sulla via del negazionismo, fingendo che vada tutto bene.
 

7AlePato7

Senior Member
Registrato
3 Settembre 2012
Messaggi
24,191
Reaction score
11,674
Prima elliott esce dal milan prima torneremo alla normalità.
Dovevano uscire quest'anno, questi non si leveranno dalle scatole finchè non avranno spremuto fino all'ultima goccia il Milan. Son dei parassiti, una tassa da pagare per chissà quanto tempo.
 
Alto
head>