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La GDS in edicola riporta che dopo l'articolo di ieri de L'Equipe (DI SEGUITO) si è aperto il dibattito: il Milan è sempre nelle mani di Elliott, anche dopo il closing, oppure si tratta solo di un prestito? La ricostruzione de l'Equipe qui in basso (la riproponiamo NDR). Altre fonti invece vicine alla vicenda fanno sapere che per prima cosa, Elliott non avrebbe quote nel capitale del Milan che verrà: nessuna partecipazione azionaria è prevista. La partnership annunciata al signing si concretizzerebbe sotto forma di “vendor loan”, ovvero il prestito del venditore che il fondo dei Singer concederà a quello di Cardinale. Il quale avrebbe raccolto già circa 600 milioni di equity e confida di aggiungerne altri entro il closing di settembre, in modo da arrivare a circa 200-300 milioni di prestito, con un tasso di interesse del 7-7,5%. Senza peraltro impegnare il Tolosa in garanzia. Quanto all’assetto societario, a definire i margini di manovra di Elliott sarebbe lo stesso accordo siglato con RedBird nell’ambito del “vendor loan”: i proprietari del Milan diventato campione d’Italia sotto la loro gestione avranno facoltà di nominare non più di due membri del CdA di via Aldo Rossi. Il resto spetterà al nuovo proprietario, ovvero a Gerry Cardinale.
L'articolo de L'Equipe
l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.
Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.
Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.
L'articolo de L'Equipe
l’Equipe di stamane ricostruisce la struttura che dovrebbe essere approvata, o meno, da un notaio incaricato. La riorganizzazione societaria però rivela come alla fine Elliott potrebbe rimanere molto presente nel Milan, con un controllo potenziale del 75% del prezzo di vendita a RedBird, per 1,228 miliardi di euro. Una manovra che, secondo il quotidiano sportivo, è legata anche al Lilla, su cui l’Uefa indaga per rilevare eventuali legami con Elliott.
Secondo l’Equipe, Elliott vorrebbe comunque mantenersi nel capitale del Milan con una quota tra il 30 e il 49%. E presterebbe del denaro anche a RedBird che non avrebbe liquidità a sufficienza per realizzare l’operazione. Il nuovo fondo statunitense nel frattempo si sta muovendo per ottenere nuovi prestiti, portando in garanzia il Tolosa, appena promosso in Ligue 1, e di cui è già proprietario. Elliott comunque potrebbe prestare a RedBird tra i 200 e i 550 milioni di euro a un tasso tra il 7 e 8%. E non è tutto: Elliott garantirebbe a RedBird la copertura di perdite fino a 100 milioni di euro, al 3%, per un periodo di tre anni.
Secondo Calcio e Finanza, Elliott conserverà due consiglieri nel CDA. Tutti gli altri di Redbird.