Milan: Ibra da leader dello spogliatoio. Asse con Pioli.

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La GDS in edicola ancora sul possibile ritorno di Ibra al Milan. Lo svedese può tornare da leader dello spogliatoio e fare squadra con i dirigenti e asse con Pioli. Zlatan vuole lavorare a stretto contatto con la squadra, motivare il gruppo, aiutare i singoli, vivendo la quotidianità di Milanello. E il club è pronto ad accontentarlo: le visioni coincidono. Stesso discorso per Pioli: di Ibra è stato allenatore, alleato e adesso amico. La carica ricoperta fino a questa estate da Maldini è rimasta vacante per il semplice fatto che il secondo Milan di RedBird si è riorganizzato: un d.t. non c’è perché la gestione dell’area tecnica è in mano a un gruppo di lavoro. Ibra allora potrebbe rientrare da club manager, o da collaboratore di Pioli. Ibra sarebbe logicamente pronto a dare il suo contributo, ma nel pieno rispetto dei ruoli. Anche perché trattare acquisti, cessioni e rinnovi non è mai stato in cima alle sue aspirazioni: l’ego del campione va maneggiato con cura, sì, ma il campione è anche molto intelligente e sa benissimo che l’eventuale raggio di azione non potrebbe essere sconfinato

Per Ibra è fondamentale anche che l'impegno non diventi totalizzante rispetto al resto. Perché Zlatan è un’industria in carne e ossa, i suoi beni complessivi sono stimati intorno a 2 miliardi di corone, circa 167 milioni di euro, anche se i proventi della sua azienda principale, la Unknown, nel 2022 sono diminuiti del 28,6%, arrivando a 5,8 milioni di euro (con un guadagno netto di 1,5 milioni). Ibra vuole essere libero di poter portare avanti i propri affari anche una volta tornato al Milan. Eccolo, l’aspetto più laborioso della trattativa per il grande ritorno: tra la terza vita da milanista e i contratti commerciali personali occorrerà trovare un equilibrio. Balance, per dirla con Ibra.

CorSport: al Milan serve Ibra. E' l'anello mancante. E tutti stanno spingendo per il ritorno dello svedese. Lontano dall’oscurare Pioli, potrebbe invece diventare il suo più valido alleato: ricompattare l’ambiente è fondamentale. Conosce l’ambiente e i calciatori ha carisma, sa quando intervenire può coprire un vuoto di potere. A Napoli è toccato a Florenzi placare gli animi dopo cambi poco graditi. L’ultimo quesito sul tema è il seguente: perché, se son tutti d’accordo, Ibra non decide allora di rimettersi in auto puntando su Milanello? Perché dopo anni vissuti da recluso tra gli orari degli allenamenti e dei viaggi, delle partite e dei ritiri, si sta godendo una libertà mai assaggiata prima, gli affetti famigliari trascurati e l’interesse per i suoi nuovi business milanesi (padel e molto altro).




 

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CorSport: al Milan serve Ibra. E' l'anello mancante. E tutti stanno spingendo per il ritorno dello svedese. Lontano dall’oscurare Pioli, potrebbe invece diventare il suo più valido alleato: ricompattare l’ambiente è fondamentale. Conosce l’ambiente e i calciatori ha carisma, sa quando intervenire può coprire un vuoto di potere. A Napoli è toccato a Florenzi placare gli animi dopo cambi poco graditi. L’ultimo quesito sul tema è il seguente: perché, se son tutti d’accordo, Ibra non decide allora di rimettersi in auto puntando su Milanello? Perché dopo anni vissuti da recluso tra gli orari degli allenamenti e dei viaggi, delle partite e dei ritiri, si sta godendo una libertà mai assaggiata prima, gli affetti famigliari trascurati e l’interesse per i suoi nuovi business milanesi (padel e molto altro).


 

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La GDS in edicola ancora sul possibile ritorno di Ibra al Milan. Lo svedese può tornare da leader dello spogliatoio e fare squadra con i dirigenti e asse con Pioli. Zlatan vuole lavorare a stretto contatto con la squadra, motivare il gruppo, aiutare i singoli, vivendo la quotidianità di Milanello. E il club è pronto ad accontentarlo: le visioni coincidono. Stesso discorso per Pioli: di Ibra è stato allenatore, alleato e adesso amico. La carica ricoperta fino a questa estate da Maldini è rimasta vacante per il semplice fatto che il secondo Milan di RedBird si è riorganizzato: un d.t. non c’è perché la gestione dell’area tecnica è in mano a un gruppo di lavoro. Ibra allora potrebbe rientrare da club manager, o da collaboratore di Pioli. Ibra sarebbe logicamente pronto a dare il suo contributo, ma nel pieno rispetto dei ruoli. Anche perché trattare acquisti, cessioni e rinnovi non è mai stato in cima alle sue aspirazioni: l’ego del campione va maneggiato con cura, sì, ma il campione è anche molto intelligente e sa benissimo che l’eventuale raggio di azione non potrebbe essere sconfinato

Per Ibra è fondamentale anche che l'impegno non diventi totalizzante rispetto al resto. Perché Zlatan è un’industria in carne e ossa, i suoi beni complessivi sono stimati intorno a 2 miliardi di corone, circa 167 milioni di euro, anche se i proventi della sua azienda principale, la Unknown, nel 2022 sono diminuiti del 28,6%, arrivando a 5,8 milioni di euro (con un guadagno netto di 1,5 milioni). Ibra vuole essere libero di poter portare avanti i propri affari anche una volta tornato al Milan. Eccolo, l’aspetto più laborioso della trattativa per il grande ritorno: tra la terza vita da milanista e i contratti commerciali personali occorrerà trovare un equilibrio. Balance, per dirla con Ibra.

CorSport: al Milan serve Ibra. E' l'anello mancante. E tutti stanno spingendo per il ritorno dello svedese. Lontano dall’oscurare Pioli, potrebbe invece diventare il suo più valido alleato: ricompattare l’ambiente è fondamentale. Conosce l’ambiente e i calciatori ha carisma, sa quando intervenire può coprire un vuoto di potere. A Napoli è toccato a Florenzi placare gli animi dopo cambi poco graditi. L’ultimo quesito sul tema è il seguente: perché, se son tutti d’accordo, Ibra non decide allora di rimettersi in auto puntando su Milanello? Perché dopo anni vissuti da recluso tra gli orari degli allenamenti e dei viaggi, delle partite e dei ritiri, si sta godendo una libertà mai assaggiata prima, gli affetti famigliari trascurati e l’interesse per i suoi nuovi business milanesi (padel e molto altro).



Certo che questo cordone ombelicale non riusciamo proprio a staccarlo. Quasi peggio che col Berlusca.

Comunque, se torna, come ha già detto qualcuno non mi stupirei di rivederlo in campo. Anzi.
 

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La GDS in edicola ancora sul possibile ritorno di Ibra al Milan. Lo svedese può tornare da leader dello spogliatoio e fare squadra con i dirigenti e asse con Pioli. Zlatan vuole lavorare a stretto contatto con la squadra, motivare il gruppo, aiutare i singoli, vivendo la quotidianità di Milanello. E il club è pronto ad accontentarlo: le visioni coincidono. Stesso discorso per Pioli: di Ibra è stato allenatore, alleato e adesso amico. La carica ricoperta fino a questa estate da Maldini è rimasta vacante per il semplice fatto che il secondo Milan di RedBird si è riorganizzato: un d.t. non c’è perché la gestione dell’area tecnica è in mano a un gruppo di lavoro. Ibra allora potrebbe rientrare da club manager, o da collaboratore di Pioli. Ibra sarebbe logicamente pronto a dare il suo contributo, ma nel pieno rispetto dei ruoli. Anche perché trattare acquisti, cessioni e rinnovi non è mai stato in cima alle sue aspirazioni: l’ego del campione va maneggiato con cura, sì, ma il campione è anche molto intelligente e sa benissimo che l’eventuale raggio di azione non potrebbe essere sconfinato

Per Ibra è fondamentale anche che l'impegno non diventi totalizzante rispetto al resto. Perché Zlatan è un’industria in carne e ossa, i suoi beni complessivi sono stimati intorno a 2 miliardi di corone, circa 167 milioni di euro, anche se i proventi della sua azienda principale, la Unknown, nel 2022 sono diminuiti del 28,6%, arrivando a 5,8 milioni di euro (con un guadagno netto di 1,5 milioni). Ibra vuole essere libero di poter portare avanti i propri affari anche una volta tornato al Milan. Eccolo, l’aspetto più laborioso della trattativa per il grande ritorno: tra la terza vita da milanista e i contratti commerciali personali occorrerà trovare un equilibrio. Balance, per dirla con Ibra.

CorSport: al Milan serve Ibra. E' l'anello mancante. E tutti stanno spingendo per il ritorno dello svedese. Lontano dall’oscurare Pioli, potrebbe invece diventare il suo più valido alleato: ricompattare l’ambiente è fondamentale. Conosce l’ambiente e i calciatori ha carisma, sa quando i.ntervenire può coprire un vuoto di potere. A Napoli è toccato a Florenzi placare gli animi dopo cambi poco graditi. L’ultimo quesito sul tema è il seguente: perché, se son tutti d’accordo, Ibra non decide allora di rimettersi in auto puntando su Milanello? Perché dopo anni vissuti da recluso tra gli orari degli allenamenti e dei viaggi, delle partite e dei ritiri, si sta godendo una libertà mai assaggiata prima, gli affetti famigliari trascurati e l’interesse per i suoi nuovi business milanesi (padel e molto altro).


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Per Ibra è fondamentale anche che l'impegno non diventi totalizzante rispetto al resto. Perché Zlatan è un’industria in carne e ossa, i suoi beni complessivi sono stimati intorno a 2 miliardi di corone, circa 167 milioni di euro, anche se i proventi della sua azienda principale, la Unknown, nel 2022 sono diminuiti del 28,6%, arrivando a 5,8 milioni di euro (con un guadagno netto di 1,5 milioni). Ibra vuole essere libero di poter portare avanti i propri affari anche una volta tornato al Milan. Eccolo, l’aspetto più laborioso della trattativa per il grande ritorno: tra la terza vita da milanista e i contratti commerciali personali occorrerà trovare un equilibrio. Balance, per dirla con Ibra.

CorSport: al Milan serve Ibra. E' l'anello mancante. E tutti stanno spingendo per il ritorno dello svedese. Lontano dall’oscurare Pioli, potrebbe invece diventare il suo più valido alleato: ricompattare l’ambiente è fondamentale. Conosce l’ambiente e i calciatori ha carisma, sa quando intervenire può coprire un vuoto di potere. A Napoli è toccato a Florenzi placare gli animi dopo cambi poco graditi. L’ultimo quesito sul tema è il seguente: perché, se son tutti d’accordo, Ibra non decide allora di rimettersi in auto puntando su Milanello? Perché dopo anni vissuti da recluso tra gli orari degli allenamenti e dei viaggi, delle partite e dei ritiri, si sta godendo una libertà mai assaggiata prima, gli affetti famigliari trascurati e l’interesse per i suoi nuovi business milanesi (padel e molto altro).




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Certo che questo cordone ombelicale non riusciamo proprio a staccarlo. Quasi peggio che col Berlusca.

Comunque, se torna, come ha già detto qualcuno non mi stupirei di rivederlo in campo. Anzi.
Eheheh tornare a Milanello tutti i giorni agli allenamenti sarà una grossa tentazione per uno come lui...vediamo cosa succederà, la sua presenza sarà in ogni caso molto utile, anche se, giustamente, sarebbe oramai auspicabile che si potesse andare avanti bene anche senza ...
 
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Hanno cacciato Maldini per poi scoprire che aveva ragione su quasi o tutta la linea...
Lui aveva preso Ibra
Lui voleva cacciare Pioli

Eh bravi gli americani, vediamo se e quando la faranno loro una plusvalenza con il player trading da 60 mln...
 

DavMilan

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Hanno cacciato Maldini per poi scoprire che aveva ragione su quasi o tutta la linea...
Lui aveva preso Ibra
Lui voleva cacciare Pioli

Eh bravi gli americani, vediamo se e quando la faranno loro una plusvalenza con il player trading da 60 mln...
lui ha rinnovato Pioli con un contratto faraonico che lo rende inesorabile...
 
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