Milan: ecco Cardinale con Silvio: Stadio, si accelera. Risposta ad ottobre.

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La GDS in edicola conferma tutte le news precedenti dei giorni scorsi sulla presenza di Cardinale oggi a San Siro. E sono attesi anche i Singer.

Sul fronte stadio, la road map per il nuovo San Siro di Inter e Milan adesso è definita, perché il dibattito pubblico sullo stadio di proprietà che le due milanesi vogliono costruire insieme inizierà il 19 settembre, tra due settimane. Ad annunciarlo è stato Beppe Sala, sindaco di Milano, che ha anche spiegato come la strada a questo punto sia avviata, visto che «ci sono contatti costanti con le squadre». E così, a tre anni dalla presentazione del progetto di fattibilità da parte di Inter e Milan — e dopo un anno sostanzialmente perso a causa degli intoppi burocratici — il cammino verso la Cattedrale firmata Populous che dovrebbe prendere il posto del Meazza potrà finalmente ripartire. E per i due club, adesso, è essenziale che si cominci a correre: l’obiettivo resta quello di iniziare i lavori nel 2023. Altrimenti rimane in piedi il famoso piano B: l’ipotesi di Sesto San Giovanni può sempre diventare la carta da giocare qualora i tempi attesi per San Siro non venissero rispettati. Entro ottobre Ma quali saranno questi tempi? Il dibattito pubblico, coordinato da Andrea Pillon, si articolerà in dieci incontri, cinque pubblici (aperti ai cittadini) e altri cinque dedicati agli esperti, per un totale di 40 giorni: per fine ottobre il ciclo sarà concluso e poi occorrerà aspettare la relazione di Pillon e un ultimo passaggio, il parere del Comune e dei due club su quanto emerso. Se tutto filerà liscio, i lavori potranno prendere il via alla fine del prossimo anno e consegnare a Inter e Milan la nuova casa per il 2027: a fronte di un progetto da 1,2 miliardi di euro, nelle casse delle due squadre entreranno almeno 80 milioni ciascuno a stagione). Compatti Il condizionale resta d’obbligo, perché sull’iter incombono sempre le ombre dei ricorsi al Tar presentati dal Gruppo Verde San Siro e dal Comitato Sì Meazza e delle minacce di referendum dei gruppi contrari al nuovo impianto. Non a caso, una delle prime tappe di Gerry Cardinale a Milano era stata proprio l’area delle ex acciaierie Falck, quella dove potrebbe sorgere un nuovo stadio. Scenario che per il momento è sullo sfondo: per Inter e Milan la priorità è di continuare a giocare nell’area di San Siro. A patto di non perdere più tempo e di accelerare: in altre parole, Inter e Milan andranno ad abitare là dove rifare casa sarà più semplice e più veloce. È la linea che unisce i due club dal 2019 e che dovrebbe rimanere tale anche ora che al timone del Milan c’è RedBird: le due proprietà ne parleranno probabilmente nei prossimi giorni.

CorSera: oggi il capo di RedBird incontrerà la squadra, intanto ha già iniziato a lavorare: ufficializzata la partnership tra il Diavolo e la tv sportiva americana Yes Network degli Yankees di baseball, nuovi soci di minoranza del club rossonero. L’obiettivo è crescere sul mercato Usa. Vincere il derby non sarebbe affatto male, come primo spot.

Repubblica: il fondo RedBird guidato da Gerry Cardinale, che oggi si godrà la prima partita allo stadio da azionista di maggioranza, vicino a Silvio Berlusconi.
 
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CorSera: oggi il capo di RedBird incontrerà la squadra, intanto ha già iniziato a lavorare: ufficializzata la partnership tra il Diavolo e la tv sportiva americana Yes Network degli Yankees di baseball, nuovi soci di minoranza del club rossonero. L’obiettivo è crescere sul mercato Usa. Vincere il derby non sarebbe affatto male, come primo spot.
 

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Sul fronte stadio, la road map per il nuovo San Siro di Inter e Milan adesso è definita, perché il dibattito pubblico sullo stadio di proprietà che le due milanesi vogliono costruire insieme inizierà il 19 settembre, tra due settimane. Ad annunciarlo è stato Beppe Sala, sindaco di Milano, che ha anche spiegato come la strada a questo punto sia avviata, visto che «ci sono contatti costanti con le squadre». E così, a tre anni dalla presentazione del progetto di fattibilità da parte di Inter e Milan — e dopo un anno sostanzialmente perso a causa degli intoppi burocratici — il cammino verso la Cattedrale firmata Populous che dovrebbe prendere il posto del Meazza potrà finalmente ripartire. E per i due club, adesso, è essenziale che si cominci a correre: l’obiettivo resta quello di iniziare i lavori nel 2023. Altrimenti rimane in piedi il famoso piano B: l’ipotesi di Sesto San Giovanni può sempre diventare la carta da giocare qualora i tempi attesi per San Siro non venissero rispettati. Entro ottobre Ma quali saranno questi tempi? Il dibattito pubblico, coordinato da Andrea Pillon, si articolerà in dieci incontri, cinque pubblici (aperti ai cittadini) e altri cinque dedicati agli esperti, per un totale di 40 giorni: per fine ottobre il ciclo sarà concluso e poi occorrerà aspettare la relazione di Pillon e un ultimo passaggio, il parere del Comune e dei due club su quanto emerso. Se tutto filerà liscio, i lavori potranno prendere il via alla fine del prossimo anno e consegnare a Inter e Milan la nuova casa per il 2027: a fronte di un progetto da 1,2 miliardi di euro, nelle casse delle due squadre entreranno almeno 80 milioni ciascuno a stagione). Compatti Il condizionale resta d’obbligo, perché sull’iter incombono sempre le ombre dei ricorsi al Tar presentati dal Gruppo Verde San Siro e dal Comitato Sì Meazza e delle minacce di referendum dei gruppi contrari al nuovo impianto. Non a caso, una delle prime tappe di Gerry Cardinale a Milano era stata proprio l’area delle ex acciaierie Falck, quella dove potrebbe sorgere un nuovo stadio. Scenario che per il momento è sullo sfondo: per Inter e Milan la priorità è di continuare a giocare nell’area di San Siro. A patto di non perdere più tempo e di accelerare: in altre parole, Inter e Milan andranno ad abitare là dove rifare casa sarà più semplice e più veloce. È la linea che unisce i due club dal 2019 e che dovrebbe rimanere tale anche ora che al timone del Milan c’è RedBird: le due proprietà ne parleranno probabilmente nei prossimi giorni.

CorSera: oggi il capo di RedBird incontrerà la squadra, intanto ha già iniziato a lavorare: ufficializzata la partnership tra il Diavolo e la tv sportiva americana Yes Network degli Yankees di baseball, nuovi soci di minoranza del club rossonero. L’obiettivo è crescere sul mercato Usa. Vincere il derby non sarebbe affatto male, come primo spot.

Repubblica: il fondo RedBird guidato da Gerry Cardinale, che oggi si godrà la prima partita allo stadio da azionista di maggioranza, vicino a Silvio Berlusconi.

Attenzione a qualche mega gaffes da parte di quel rimba del nano
 

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Sul fronte stadio, la road map per il nuovo San Siro di Inter e Milan adesso è definita, perché il dibattito pubblico sullo stadio di proprietà che le due milanesi vogliono costruire insieme inizierà il 19 settembre, tra due settimane. Ad annunciarlo è stato Beppe Sala, sindaco di Milano, che ha anche spiegato come la strada a questo punto sia avviata, visto che «ci sono contatti costanti con le squadre». E così, a tre anni dalla presentazione del progetto di fattibilità da parte di Inter e Milan — e dopo un anno sostanzialmente perso a causa degli intoppi burocratici — il cammino verso la Cattedrale firmata Populous che dovrebbe prendere il posto del Meazza potrà finalmente ripartire. E per i due club, adesso, è essenziale che si cominci a correre: l’obiettivo resta quello di iniziare i lavori nel 2023. Altrimenti rimane in piedi il famoso piano B: l’ipotesi di Sesto San Giovanni può sempre diventare la carta da giocare qualora i tempi attesi per San Siro non venissero rispettati. Entro ottobre Ma quali saranno questi tempi? Il dibattito pubblico, coordinato da Andrea Pillon, si articolerà in dieci incontri, cinque pubblici (aperti ai cittadini) e altri cinque dedicati agli esperti, per un totale di 40 giorni: per fine ottobre il ciclo sarà concluso e poi occorrerà aspettare la relazione di Pillon e un ultimo passaggio, il parere del Comune e dei due club su quanto emerso. Se tutto filerà liscio, i lavori potranno prendere il via alla fine del prossimo anno e consegnare a Inter e Milan la nuova casa per il 2027: a fronte di un progetto da 1,2 miliardi di euro, nelle casse delle due squadre entreranno almeno 80 milioni ciascuno a stagione). Compatti Il condizionale resta d’obbligo, perché sull’iter incombono sempre le ombre dei ricorsi al Tar presentati dal Gruppo Verde San Siro e dal Comitato Sì Meazza e delle minacce di referendum dei gruppi contrari al nuovo impianto. Non a caso, una delle prime tappe di Gerry Cardinale a Milano era stata proprio l’area delle ex acciaierie Falck, quella dove potrebbe sorgere un nuovo stadio. Scenario che per il momento è sullo sfondo: per Inter e Milan la priorità è di continuare a giocare nell’area di San Siro. A patto di non perdere più tempo e di accelerare: in altre parole, Inter e Milan andranno ad abitare là dove rifare casa sarà più semplice e più veloce. È la linea che unisce i due club dal 2019 e che dovrebbe rimanere tale anche ora che al timone del Milan c’è RedBird: le due proprietà ne parleranno probabilmente nei prossimi giorni.

CorSera: oggi il capo di RedBird incontrerà la squadra, intanto ha già iniziato a lavorare: ufficializzata la partnership tra il Diavolo e la tv sportiva americana Yes Network degli Yankees di baseball, nuovi soci di minoranza del club rossonero. L’obiettivo è crescere sul mercato Usa. Vincere il derby non sarebbe affatto male, come primo spot.

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Swaitak

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La GDS in edicola conferma tutte le news precedenti dei giorni scorsi sulla presenza di Cardinale oggi a San Siro. E sono attesi anche i Singer.

Sul fronte stadio, la road map per il nuovo San Siro di Inter e Milan adesso è definita, perché il dibattito pubblico sullo stadio di proprietà che le due milanesi vogliono costruire insieme inizierà il 19 settembre, tra due settimane. Ad annunciarlo è stato Beppe Sala, sindaco di Milano, che ha anche spiegato come la strada a questo punto sia avviata, visto che «ci sono contatti costanti con le squadre». E così, a tre anni dalla presentazione del progetto di fattibilità da parte di Inter e Milan — e dopo un anno sostanzialmente perso a causa degli intoppi burocratici — il cammino verso la Cattedrale firmata Populous che dovrebbe prendere il posto del Meazza potrà finalmente ripartire. E per i due club, adesso, è essenziale che si cominci a correre: l’obiettivo resta quello di iniziare i lavori nel 2023. Altrimenti rimane in piedi il famoso piano B: l’ipotesi di Sesto San Giovanni può sempre diventare la carta da giocare qualora i tempi attesi per San Siro non venissero rispettati. Entro ottobre Ma quali saranno questi tempi? Il dibattito pubblico, coordinato da Andrea Pillon, si articolerà in dieci incontri, cinque pubblici (aperti ai cittadini) e altri cinque dedicati agli esperti, per un totale di 40 giorni: per fine ottobre il ciclo sarà concluso e poi occorrerà aspettare la relazione di Pillon e un ultimo passaggio, il parere del Comune e dei due club su quanto emerso. Se tutto filerà liscio, i lavori potranno prendere il via alla fine del prossimo anno e consegnare a Inter e Milan la nuova casa per il 2027: a fronte di un progetto da 1,2 miliardi di euro, nelle casse delle due squadre entreranno almeno 80 milioni ciascuno a stagione). Compatti Il condizionale resta d’obbligo, perché sull’iter incombono sempre le ombre dei ricorsi al Tar presentati dal Gruppo Verde San Siro e dal Comitato Sì Meazza e delle minacce di referendum dei gruppi contrari al nuovo impianto. Non a caso, una delle prime tappe di Gerry Cardinale a Milano era stata proprio l’area delle ex acciaierie Falck, quella dove potrebbe sorgere un nuovo stadio. Scenario che per il momento è sullo sfondo: per Inter e Milan la priorità è di continuare a giocare nell’area di San Siro. A patto di non perdere più tempo e di accelerare: in altre parole, Inter e Milan andranno ad abitare là dove rifare casa sarà più semplice e più veloce. È la linea che unisce i due club dal 2019 e che dovrebbe rimanere tale anche ora che al timone del Milan c’è RedBird: le due proprietà ne parleranno probabilmente nei prossimi giorni.

CorSera: oggi il capo di RedBird incontrerà la squadra, intanto ha già iniziato a lavorare: ufficializzata la partnership tra il Diavolo e la tv sportiva americana Yes Network degli Yankees di baseball, nuovi soci di minoranza del club rossonero. L’obiettivo è crescere sul mercato Usa. Vincere il derby non sarebbe affatto male, come primo spot.

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Comunque non sono sicuro che lo stadio costi ancora 1,2 miliardi
 
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bah siam già passati da120M ad 80M a stagione.
per me ci pentiremo amaramente di questo stadietto fatto solo per speculare.
 
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