Enrico Currò su Repubblica: Quando Paolo Maldini ha interrotto con Repubblica un lenzio che durava da quasi sei si, fornendo una puntuale ristruzione del licenziamento suo e del ds Massara, il passaggio dell’intervista con maggiore eco a Milanello è stato quello sulla solitudine avvertita soprattutto nei momenti difficili: sul senso di abbandono da parte dei vertici del Milan, dal presidente Scaroni in giù, e sul rischio che adesso sia Pioli a pagare le conseguenze di questo distacco. Difficile il momento lo è di sicuro: la qualificazione agli ottavi della Champions può evapora- re anche in caso di vittoria a Necastle (insieme al Mondiale per club e a 150 milioni di potenziali introiti, con uno tra Hernandez e Maignan sul mercato) e la zona scudetto si è allontanata. Non pochi giocatori hanno confessato ai loro entourage lo stesso disagio di Maldini, la cui assenza a capo dl’area sportiva, sommata a quella di Massara, li ha privati di un fondamentale punto di riferimento quotidiano. L’allenatore, indebolito dai risultati, prima dell’appuntamento di San Siro col Frosinone pericoloso anche in caso di pareggio (la vittoria è l’unica possibilità di allontanare le voci sulla panchina in bilico e sull’avvicendamento col tecnico della Primavera Abate) ha voluto dichiarare di non essersi mai sentito abbandonato.