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Ragnet_7

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Posso capire, ma sei un giocatore del Milan, non puoi fare sta cosa. Dispiaciuto ok ma era rosso clamoroso, non puoi fare danno alla tua squadra per un tuo amico
non sto dicendo che è giusto e che ha fatto bene.

Ho provato ad analizzare il processo mentale del giocatore, che è comunque un essere umano
 

mandraghe

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La penso in modo diametralmente opposto.

È la società che detta lo stile, un Barca non si comprometterebbe mai con Allegri. Non c’entra nulla.

Un allenatore è obbligato a cambiare stile e gioco, non puoi mai pensare di dominare 50 partite, ma non vuol dire compromettere il proprio credo. Le partite del Liverpool di Klopp o del City di Pep sono li a testimoniarlo, e appena hanno avuto degli sbandamenti sono stati tutti pronti a dimenticare le cose belle e a ricordarsi delle cose brutte.

Guarda Luis Enrique con appoggio della società cosa sta facendo, e lui ha faticato per arrivare dove si trova adesso. Guarda che gioco fantastico. In Italia era classificato come Pep dei poveri o giochista.

Io faccio fatica a dire che Allegri fosse un giochista, il calcio ha subito un cambiamento enorme. Mica Allegri faceva ripartenze dal basso o era ossessionato dal possesso palla, oppure faceva un pressing asfissiante…

Soldatini saranno i giocatori di City, Bayern, Barca o Liverpool. Adesso del PSG. Loro però giocano per vincere le Champions.

Allegri, per i tempi, era un giochista purosangue. Klopp rispetto ai tempi del Borussia è cambiato molto: meno gioco manovrato e più transizioni veloci, ad esempio.

Sul resto non hai torto, ma è un altro aspetto. L’Atletico, per es., per storia e tradizione, non potrà mai supportare un giochista. Figuriamoci, il loro imprinting, specie avendo di fronte il Real, si basa sulla lotta, sulla rivalsa, sul combattere su ogni pallone. A loro vanno bene quindi i Simeone che basano il loro sistema sulla difesa e la resistenza.

Il Barça, come dici giustamente, non reggerebbe un difensivista. La loro eredità e identità è costruita su Kruijff e Michels che fecero la storia e plasmarono una certa mentalità.

Il Real invece cerca entrambe le cose: vittoria e spettacolo. Ma alla fine a prevalere è la vittoria. Se Ancelotti non avesse vinto la champions, dopo aver fatto quelle partite difensiviste contro il City, a Madrid lo avrebbero sbranato.
 
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Allegri, per i tempi, era un giochista purosangue. Klopp rispetto ai tempi del Borussia è cambiato molto: meno gioco manovrato e più transizioni veloci, ad esempio.
Io Klopp l’ho visto cambiato in meglio, più ricerca del pressing e più transizione. Non l’ho mai visto come un allenatore che si metta a palleggiare. Gioca pressione altissima e difesa a centrocampo, tanto ritmo e qualità.

Su Allegri non so che dire. Veramente Guardiola ha cambiato il calcio, e lui determinati concetti non li ha voluti integrare. Faccio fatica a catalogare il Cagliari 2008/09 come esempio di giochismo. Faceva esattamente le stesse cose, all’epoca funzionava, oggi no. Ci sta, Klopp è la nemesi di Pep, ma è comunque un bel vedere ed è perfetto per contrastare i dettami di Guardiola.
Sul resto non hai torto, ma è un altro aspetto. L’Atletico, per es., per storia e tradizione, non potrà mai supportare un giochista. Figuriamoci, il loro imprinting, specie avendo di fronte il Real, si basa sulla lotta, sulla rivalsa, sul combattere su ogni pallone. A loro vanno bene quindi i Simeone che basano il loro sistema sulla difesa e la resistenza.
Nulla da dire sull’Atletico. Per me loro giocano benissimo quest’anno. Io ho sempre detto che giocare bene non vuol dire 70% di possesso palla, Conte alla Juve giocava benissimo (ed era pure bello da vedere per quanto mi riguarda).

Le ripartenze dell’Atletico? Wow, tantissima qualità e lettura del gioco. Concentrazione a non finire e tanta applicazione. Simeone poi è un signore nell’analisi delle partite.

Sul gioco: giocare bene è obiettivo! Tanti allenatori sono preparati e le squadre rendono. Bello è soggettivo, c’è a chi piace Pep, e a chi Allegri. Nulla di male, per arrivare alla vittoria non esiste un unico modo. Però è lecito che ognuno porti avanti la sua battaglia personale :D
Il Barça, come dici giustamente, non reggerebbe un difensivista. La loro eredità e identità è costruita su Kruijff e Michela che fecero la storia e plasmarono una certa mentalità.
E io mi sono sempre chiesto perché il Milan non ha voluto costruire sull’eredità di Sacchi. A partire dai ragazzini… chissà cosa avremmo seminato oggi. Ci siamo rinnegati subito, non che Don Fabio abbia fatto male, anzi giocava benissimo, ma ho sempre avuto la sensazione che una grande squadra nei concetti e nel tempo si costruisca più su un Sacchi che su un Capello. Un Gasperini più di un Allegri. Non so se sia chiaro, un sistema vale mille grandi giocatori.
Il Real invece cerca entrambe le cose: vittoria e spettacolo. Ma alla fine a prevalere è la vittoria. Se Ancelotti non avesse vinto la champions, dopo aver fatto quelle partite difensiviste contro il City, a Madrid lo avrebbero sbranato.
Però il Real ha cacciato Capello dopo uno scudetto perché non si “divertivano”. Ancelotti ti assicuro che pochi tifosi lo sopportano, anzi lo vogliono vedere impalato. Ho abbastanza amici Blancos, vogliono il dominio. Le Champions vinte sono implicite.

Da noi il primo Berlusconi pensava cosi, e i risultati si sono visti. Adesso però siamo tutti stati influenzati dalla malattia juventina. Per chi come me è stato cresciuto a pane e Milan di Carletto, passare ad Allegri è stato un dramma.
 
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mandraghe

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Io Klopp l’ho visto cambiato in meglio, più ricerca del pressing e più transizione. Non l’ho mai visto come un allenatore che si metta a palleggiare. Gioca pressione altissima e difesa a centrocampo, tanto ritmo e qualità.

Su Allegri non so che dire. Veramente Guardiola ha cambiato il calcio, e lui determinati concetti non li ha voluti integrare. Faccio fatica a catalogare il Cagliari 2008/09 come esempio di giochismo. Faceva esattamente le stesse cose, all’epoca funzionava, oggi no. Ci sta, Klopp è la nemesi di Pep, ma è comunque un bel vedere ed è perfetto per contrastare i dettami di Guardiola.

Nulla da dire sull’Atletico. Per me loro giocano benissimo quest’anno. Io ho sempre detto che giocare bene non vuol dire 70% di possesso palla, Conte alla Juve giocava benissimo (ed era pure bello da vedere per quanto mi riguarda).

Le ripartenze dell’Atletico? Wow, tantissima qualità e lettura del gioco. Concentrazione a non finire e tanta applicazione. Simeone poi è un signore nell’analisi delle partite.

E io mi sono sempre chiesto perché il Milan non ha voluto costruire sull’eredità di Sacchi. A partire dai ragazzini… chissà cosa avremmo seminato oggi. Ci siamo rinnegati subito, non che Don Fabio abbia fatto male, anzi giocava benissimo, ma ho sempre avuto la sensazione che una grande squadra nei concetti e nel tempo si costruisca più su un Sacchi che su un Capello. Un Gasperini più di un Allegri. Non so se sia chiaro, un sistema vale mille grandi giocatori.

Però il Real ha cacciato Capello dopo uno scudetto perché non si “divertivano”. Ancelotti ti assicuro che pochi tifosi lo sopportano, anzi lo vogliono vedere impalato. Ho abbastanza amici Blancos, vogliono il dominio. Le Champions vinte sono implicite.

Da noi il primo Berlusconi pensava cosi, e i risultati si sono visti. Adesso però siamo tutti stati influenzati dalla malattia juventina. Per chi come me è stato cresciuto a pane e Milan di Carletto, passare ad Allegri è stato un dramma.


Tutto giusto.

Alla fine se una squadra riesce a coniugare rivoluzione, bel gioco e vittorie, caso raro, entra nella storia. Vedi l’Ajax, Sacchi o Guardiola.

Altri allenatori, pur vincendo molto, ma non creando nulla di nuovo non vengono ricordati. Ad esempio, così su due piedi, se mi chiedi chi era l’allenatore del Bayern di Kaiser Franz, vincitore di 3 champions consecutive, o quello del Liverpool di Rush non te li saprei dire. Segno che non hanno creato nulla di rivoluzionario.

Il fatto è che alla fine ogni giudizio alla fine è basato sulla vittoria, ed essendo tifosi è normale.

Se invece uno è neutrale il sogno sarebbe vedere 20 squadre che giocano come faceva Zeman, con partite che finiscono 6-3, 4-4, 6-1, ecc. sempre appunto che non si tifi per la squadra che becca 6 gol :asd:
 

Milanmaxi

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Si ma il modo in cui gioca il City, specie dopo l’arrivo di Halaand, e il suo Barça c’è tanta differenza.

Ad esempio nel suo Barça la palla non si alzava oltre i 50 cm, i cross ed i cambi di fronte erano rarissimi. Tutte cose che invece nel City sono invece molto più frequenti.
Premetto che seco assiduamente solo Serie A e Liga, quindi del City guardo solo 7/8 partite all’anno. Ma cross non ne vedo molti, il city gioca ad entrare in porta con la palla come tutte le squadre di Pep
 
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Tutto giusto.

Alla fine se una squadra riesce a coniugare rivoluzione, bel gioco e vittorie, caso raro, entra nella storia. Vedi l’Ajax, Sacchi o Guardiola.

Altri allenatori, pur vincendo molto, ma non creando nulla di nuovo non vengono ricordati. Ad esempio, così su due piedi, se mi chiedi chi era l’allenatore del Bayern di Kaiser Franz, vincitore di 3 champions consecutive, o quello del Liverpool di Rush non te li saprei dire. Segno che non hanno creato nulla di rivoluzionario.

Il fatto è che alla fine ogni giudizio alla fine è basato sulla vittoria, ed essendo tifosi è normale.

Se invece uno è neutrale il sogno sarebbe vedere 20 squadre che giocano come faceva Zeman, con partite che finiscono 6-3, 4-4, 6-1, ecc. sempre appunto che non si tifi per la squadra che becca 6 gol :asd:
Perfetto!!

Hai troppa cultura sportiva, ho solo da imparare :ok:

Ripeto quello che ho detto sul gioco, e che forse ti sei perso perché era un edit:
Giocare bene è oggettivo, il Milan di Capello giocava benissimo, quello di Sacchi anche.
Il bel “giuco” è soggettivo, io tendo più ad emozionarmi per una vittoria totale, dominando ogni singolo aspetto del gioco, ecco perché sono più incline a emozionarmi con gli “immortali”, pur riconoscendo che ad altri possa piacere più il Milan degli “invincibili”.

Alla vittoria ci si arriva in tanti modi diversi. Non ho mai preteso di avere la verità in tasca.

Sul come costruire dinastie e grandezza invece non ho dubbi, ed è la stessa strada che stanno seguendo tutte le grandi squadre in Europa. Identità precisa dai ragazzini che poi si riversa nella prima squadra. Se questa identità non vuol essere a matrice Sacchina, me ne farò una ragione e mi turerò il naso, basta farne una!
 

mandraghe

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Premetto che seco assiduamente solo Serie A e Liga, quindi del City guardo solo 7/8 partite all’anno. Ma cross non ne vedo molti, il city gioca ad entrare in porta con la palla come tutte le squadre di Pep

Non è così credimi, molti concetti che avrebbero irritato il Guardiola del Barça nel City sono la normalità. Poi è vero che la base sia sempre il tiki taka, ma appunto con alcune fondamentali varianti.

Ti cito questa statistica: Halaand, se escludiamo i rigori, ha fatto quasi il 20% dei gol di testa, indice che il gioco aereo, assolutamente vietato nel Barça, nel City ha invece un ruolo importante.
 

Jino

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Tutto giusto.

Alla fine se una squadra riesce a coniugare rivoluzione, bel gioco e vittorie, caso raro, entra nella storia. Vedi l’Ajax, Sacchi o Guardiola.

Altri allenatori, pur vincendo molto, ma non creando nulla di nuovo non vengono ricordati. Ad esempio, così su due piedi, se mi chiedi chi era l’allenatore del Bayern di Kaiser Franz, vincitore di 3 champions consecutive, o quello del Liverpool di Rush non te li saprei dire. Segno che non hanno creato nulla di rivoluzionario.

Il fatto è che alla fine ogni giudizio alla fine è basato sulla vittoria, ed essendo tifosi è normale.

Se invece uno è neutrale il sogno sarebbe vedere 20 squadre che giocano come faceva Zeman, con partite che finiscono 6-3, 4-4, 6-1, ecc. sempre appunto che non si tifi per la squadra che becca 6 gol :asd:

Tranquillo che prima o poi con il modello americano ci arriveremo. Il loro sogno è creare un campionato privo di retrocessioni o qualificazioni varie, dove le squadre devono giocare senza pressioni di classifica e con la mente aperta creando semplicemente un enterteinment.
 
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