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GDS: la sfida Torino-Milan, valida per la 14ª giornata, è cruciale per entrambe le squadre: per il Milan, per riagguantare la vetta della classifica dopo l'eliminazione in Coppa Italia, e per il Torino, per risalire dopo due sconfitte consecutive. Allegri ha voluto esorcizzare la sequenza inquietante di risultati negativi del Milan in casa granata (una sola vittoria e cinque sconfitte negli ultimi dodici anni), mentre Baroni ha chiesto concentrazione per evitare "errori distruttivi".
Il Milan non ha mai perso in trasferta in campionato, ma ha recentemente salutato la Coppa Italia. Il Torino, al contrario, ha fornito le migliori prestazioni contro le grandi (battendo Roma e Napoli) ma arriva da una serie negativa che ne ha riscoperto la fragilità, dopo aver inanellato sei risultati utili. Entrambi gli allenatori, Allegri e Baroni, condividono la necessità di spingere le rispettive squadre a "voler le cose" per salire di livello.
Nel Milan, l'eventuale assenza di Pulisic carica di responsabilità Rafa Leao, che è stato decisivo in campionato ma ha fallito un'occasione cruciale in Coppa Italia. Leao, capocannoniere rossonero, si muove come punta avanzata e non come prima punta. Nel Torino, Baroni si affida alla voglia di riscatto di Asllani, alla supremazia aerea di Casadei, e al partner di Adams, Duvan Zapata, che torna in campo. La presenza di Luka Modric a centrocampo, che rivedrà l'amico e compagno di nazionale Vlasic, è fondamentale per i meccanismi del Milan, che punta su Rabiot e Loftus-Cheek per fisicità e conclusione.
CorSera: Il Milan affronta la trasferta di Torino con alcune difficoltà: l'assenza quasi certa di Pulisic (capocannoniere con 5 gol, fermato dall'influenza), la delusione per l'eliminazione dalla Coppa Italia e la squalifica di Allegri (sostituito in panchina dal vice Landucci). La partita è un crocevia cruciale: una vittoria permetterebbe di raggiungere il Napoli in testa a quota 31. Allegri minimizza le ambizioni immediate, affermando che "Inter e Napoli sono le più attrezzate per vincere il titolo" e che l'obiettivo primario è "restare nelle prime quattro", aggiungendo che "la classifica si allungherà" più avanti. Il tecnico ha avvertito la squadra dopo la sconfitta in Coppa Italia: i rossoneri sono stati "troppo bellini" e "Per vincere bisogna sporcarsi i pantaloncini". Il Milan deve superare anche la "maledizione granata", dato che ha vinto solo una volta a Torino negli ultimi dodici anni.In campo, al centro del centrocampo tornerà Modric, con Rabiot (che deve iniziare a segnare) e probabilmente Ricci; il giovane Jashari è pronto dopo la buona prova a Roma. In attacco, con Pulisic out e Gimenez ancora non recuperato ("Speriamo torni ad allenarsi con la squadra in settimana"), Allegri si affida ancora a Leao e allo "misterioso" Nkunku, che è ancora a secco in Serie A e che "deve convincersi di poter essere determinante". Allegri, pur non essendo soddisfatto del lavoro svolto finora, conclude che "Niente è impossibile, tutto è possibile, ma bisogna fare il massimo per puntare al massimo".
Il Milan non ha mai perso in trasferta in campionato, ma ha recentemente salutato la Coppa Italia. Il Torino, al contrario, ha fornito le migliori prestazioni contro le grandi (battendo Roma e Napoli) ma arriva da una serie negativa che ne ha riscoperto la fragilità, dopo aver inanellato sei risultati utili. Entrambi gli allenatori, Allegri e Baroni, condividono la necessità di spingere le rispettive squadre a "voler le cose" per salire di livello.
Nel Milan, l'eventuale assenza di Pulisic carica di responsabilità Rafa Leao, che è stato decisivo in campionato ma ha fallito un'occasione cruciale in Coppa Italia. Leao, capocannoniere rossonero, si muove come punta avanzata e non come prima punta. Nel Torino, Baroni si affida alla voglia di riscatto di Asllani, alla supremazia aerea di Casadei, e al partner di Adams, Duvan Zapata, che torna in campo. La presenza di Luka Modric a centrocampo, che rivedrà l'amico e compagno di nazionale Vlasic, è fondamentale per i meccanismi del Milan, che punta su Rabiot e Loftus-Cheek per fisicità e conclusione.
CorSera: Il Milan affronta la trasferta di Torino con alcune difficoltà: l'assenza quasi certa di Pulisic (capocannoniere con 5 gol, fermato dall'influenza), la delusione per l'eliminazione dalla Coppa Italia e la squalifica di Allegri (sostituito in panchina dal vice Landucci). La partita è un crocevia cruciale: una vittoria permetterebbe di raggiungere il Napoli in testa a quota 31. Allegri minimizza le ambizioni immediate, affermando che "Inter e Napoli sono le più attrezzate per vincere il titolo" e che l'obiettivo primario è "restare nelle prime quattro", aggiungendo che "la classifica si allungherà" più avanti. Il tecnico ha avvertito la squadra dopo la sconfitta in Coppa Italia: i rossoneri sono stati "troppo bellini" e "Per vincere bisogna sporcarsi i pantaloncini". Il Milan deve superare anche la "maledizione granata", dato che ha vinto solo una volta a Torino negli ultimi dodici anni.In campo, al centro del centrocampo tornerà Modric, con Rabiot (che deve iniziare a segnare) e probabilmente Ricci; il giovane Jashari è pronto dopo la buona prova a Roma. In attacco, con Pulisic out e Gimenez ancora non recuperato ("Speriamo torni ad allenarsi con la squadra in settimana"), Allegri si affida ancora a Leao e allo "misterioso" Nkunku, che è ancora a secco in Serie A e che "deve convincersi di poter essere determinante". Allegri, pur non essendo soddisfatto del lavoro svolto finora, conclude che "Niente è impossibile, tutto è possibile, ma bisogna fare il massimo per puntare al massimo".
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