Milan: Chinè al lavoro. I rischi. Avvocati Furlani...

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La GDS in edicola sull'inchiesta sul Milan e sulla palla (come riferito ieri NDR) passata alla Federcalcio, con Chinè al lavoro. I rischi per la società rossonera e le posizioni di Furlani e Gazidis

Inizia qui il secondo capitolo dell’inchiesta sul passaggio di proprietà del Milan. La Federcalcio ha chiesto gli atti alla Procura di Milano, che li ha parzialmente inviati. Al procuratore federale Giuseppe Chinè è stato inviato il decreto di perq u i s i z i o n e eseguito la settimana scorsa nell’ ambito dell’inchiesta sulla vendita del Milan da Elliott a RedBird dell’agosto 2022. Le 12 pagine del decreto contengono l’ipotesi di reato a carico di Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente a.d. del Milan: ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il riferimento è proprio alla Federcalcio, che i p.m. Polizzi e Cavalleri ritengono un organismo di diritto pubblico nell’esercizio della loro attività di vigilanza. E qui si gioca una partita parallela. I rischi Prima di parlare di questo, uno sguardo al possibile svolgimento a livello di giustizia sportiva, premettendo che nel procedimento penale il Milan è parte terza e nulla rischia. Se l’ipotesi della Procura fosse verificata, si configurerebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione, direttamente collegato all’articolo 20 bis delle Noif che regola le “Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico”. In base a quello che le carte dimostreranno potrebbe essere contestato pure l’illecito amministrativo, definito dall’articolo 31 comma 1. E a questi si può affiancare l’art. 4 su “lealtà, correttezza e probità” dei soggetti della Federazione, e l’articolo 6 sulla responsabilità del Milan. Le sanzioni nei casi discussi vanno dall’ammenda alla penalizzazione di punti in classifica. I reati È presto ovviamente per capire che sarà del Milan perché l’inchiesta milanese ha ancora molto da dire, in un senso o nell’altro. Da un lato, l’ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza non è l’unico potenziale reato su cui si concentra la Procura. Non bisogna dimenticare che ad aprile 2023 sono state effettuate perquisizioni in Lussemburgo (nelle sedi di Project RedBlack e Rossoneri Sport) con la bancarotta come ipotesi di reato. E in precedenza si era ragionato anche di appropriazione indebita. Dall’altro lato, gli indagati possono aprire un nuovo fronte con il riesame. Il riesame L’art. 322 del Codice di procedura penale dice che contro il decreto di sequestro emesso dal giudice, l’imputato e il suo difensore, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla loro restituzione possono proporre richiesta di riesame. L’articolo 324 fissa i termini in dieci giorni dalla data di esecuzione del provvedimento. In sostanza, gli avvocati chiederebbero di valutare se la Procura potesse ordinare i sequestri della scorsa settimana. Furlani e Gazidis possono richiedere il riesame? Lo faranno? Domande in sospeso. Nel caso in cui si aprisse questo fronte, si inasprirebbero i rapporti con i pubblici ministeri e si arriverebbe a una prima, rapida decisione del tribunale, che potrebbe annullare, riformare o confermare l’ordinanza oggetto del riesame. Un bivio che ovviamente può far proseguire l’inchiesta oppure, al contrario, cambiarne il corso. Un’altra possibilità, da non escludere, è che Furlani e Gazidis, attraverso il loro avvocato, presentino l’istanza di riesame per accedere agli atti e poi decidano di rinunciare. Entro fine settimana, al massimo all’inizio della prossima, si saprà. Che cosa è successo Lo sviluppo dell’inchiesta resta complesso e difficile da prevedere. I p.m. sospettano che Elliott controlli ancora il Milan, nonostante il 31 agosto 2022 ci sia stato il closing con passaggio ufficiale di quote al fondo RedBird, creatura di Gerry Cardinale. Un closing con cui Elliott ha prestato 560 milioni a RedBird da restituire in tre anni, quindi entro l’autunno 2025 (vendor loan). RedBird dopo il closing ha scelto di nominare come a.d. e direttore finanziario Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, due uomini Elliott. E Gordon Singer, uomo chiave di Elliott, siede ancora nel cda rossonero. Circostanze che hanno sempre reso questa transazione molto particolare. RedBird, intanto, la scorsa settimana si è difeso pubblicamente dalle accuse: «L’idea che RedBird non possieda e non controlli il Milan è assolutamente falsa». Chat e file La scelta della Procura di intervenire con le perquisizioni non è causale. I p.m. Polizzi e Cavalleri si sono mossi dopo le indiscrezioni stampa sul possibile subentro, con quote di minoranza o di maggioranza, di un investitore arabo. I p.m., insomma, hanno temuto che un nuovo passaggio di proprietà (a Pif?) rendesse superato lo status quo e non permettesse di vederci chiaro. Da qui le perquisizioni nella sede del Milan e a casa di Furlani. E ora? I file e le chat copiati dalla Guardia di Finanza sono molti e non semplici da analizzare rapidamente. Servirà tempo. La Figc, pazientemente, attende.

CorSera: l’inchiesta sul Milan aperta dalla Procura di Milano (con l’attuale ad Giorgio Furlani (foto) e quello precedente Ivan Gazidis indagati per ostacolo all’autorità di vigilanza) diventa, da oggi, anche un caso di giustizia sportiva. La Procura federale ha chiesto ufficialmente gli atti, ma da Milano è stato mandato solo il decreto di perquisizione emesso dai pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, l’unico atto non più coperto dal segreto istruttorio. Come noto, secondo gli inquirenti, il fondo Elliott manterrebbe il controllo «sostanziale» del club nonostante la cessione del 31 agosto 2022 al fondo RedBird di Gerry Cardinale. Sembrava che la Procura Figc volesse attendere gli sviluppi dell’indagine in modo da poter contare su una trasmissione di atti più corposa, anche perché, dovesse riscontrare qualcosa di appena rilevante già in quel decreto, sarebbe costretta ad aprire un fascicolo in tempi stretti con poco in mano. Si è deciso invece di agire subito. Nel decreto è scritto che le informazioni inviate alla Coaps (la commissione sulle acquisizioni delle società sportive) della Figc «non corrispondevano a quelle fornite al board». Fosse dimostrato il Milan rischierebbe un’ammenda o punti di penalità.

Repubblica: di chi è il Milan? La procura di Milano che indaga sul passaggio di quote da Elliott a RedBird ha trovato il tempo per trasmettere alla procura federale della Federcalcio una (piccola) parte del fascicolo d’inchiesta. Si tratta delle 12 pagine del decreto di perquisizione della scorsa settimana, e che in qualche forma interessa da vicino la Figc: in quel documento infatti si ipotizza come reato l’ostacolo alle funzioni di vigilanza proprio della Federcalcio, visto che sarebbero state fornite informazioni incomplete alla commissione per l’acquisizione di partecipazioni societarie di via Allegri. E che potrebbe configurare la violazione dell’articolo 32 comma 5, che per il Milan — se accertato, ovviamente — potrebbe comportare multa o penalizzazione di punti. Più difficile invece punire i singoli tesserati: in ogni caso, l’unico soggetto davvero interessato potrebbe essere l’ad del club rossonero, Giorgio Furlani, indagato a Milano. La procura federale però avrà un nemico inatteso: il tempo. Il codice prevede infatti un tempo massimo di sessanta giorni per le indagini, con la possibilità di due proroghe: una di quaranta giorni e una di venti. In tutto, quindi, entro quattro mesi dovrà essere chiusa l’indagine federale. E forse sono pochi per attendere l’analisi degli inquirenti milanesi sulla mole diu documenti trovati, le chat, le mail, dispositivi finiti nelle mani della Guardia di finanza, attraverso cui chi indaga conta di accertare se Elliott abbia di fatto mantenuto il controllo del club. Da capire anche se tra il materiale inviato alla Uefa ci siano carte che attestano come in realtà Elliott sia rimasto interlocutore privilegiato della massima istituzione europea per le squadre di calcio: una delle ipotesi formulate infatti è che la presunta vendita simulata sarebbe stata organizzata anche per sfuggire alla mannaia della Uefa che vieta di mantenere il controllo di due società impegnate nella stessa competizione: Elliott si sarebbe quindi servito dell’escamotage per controllare, contemporaneamente, il Milan in Italia e il Lille in Francia. Dall’altro lato, il fondo Usa di Paul Singer potrebbe anche beneficiare degli effetti di una ricapitalizzazione del club con l’ingresso di nuovi soci, di cui si parla in uno dei documenti acquisiti dalla Gdf. E in cui si legge del possibile ingresso di Ac Milan Investor Presentation nella proprietà con il 41,7%. Una quota che deriverebbe per i nuovi soci dall’acquisizione dell’80% del famoso “vendor loan” da 560 milioni di euro concesso nel 2022 al momento della cessione del club da Elliott a RedBird e che oggi genera interessi al 7% in favore di Elliott. Resta da capire quanto di questa cifra e quanto dei restanti 600 milioni siano effettivamente stati versati.


Altre news di giornata:


—)
Acerbi: rischio 10 giornate. Ma caso non chiaro.


—) Zirkzee: Milan vs Juve. Sesko Gimenez e Giroud via...


—) Milan: con Kalulu KO dentro Tomori Gabbia. Florenzi a Firenze.


—) Theo: si discute rinnovo. Caccia a Baresi e Maldini


—) Milan: il PM interista accende le polemiche sull'inchiesta.


—) Milan: Chalobah o Kiwior. Tomori via? Kjaer saluta.


—) Milan: Chinè al lavoro. I rischi. Avvocati Furlani...
 

Mika

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La GDS in edicola sull'inchiesta sul Milan e sulla palla (come riferito ieri NDR) passata alla Federcalcio, con Chinè al lavoro. I rischi per la società rossonera e le posizioni di Furlani e Gazidis

Inizia qui il secondo capitolo dell’inchiesta sul passaggio di proprietà del Milan. La Federcalcio ha chiesto gli atti alla Procura di Milano, che li ha parzialmente inviati. Al procuratore federale Giuseppe Chinè è stato inviato il decreto di perq u i s i z i o n e eseguito la settimana scorsa nell’ ambito dell’inchiesta sulla vendita del Milan da Elliott a RedBird dell’agosto 2022. Le 12 pagine del decreto contengono l’ipotesi di reato a carico di Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente a.d. del Milan: ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il riferimento è proprio alla Federcalcio, che i p.m. Polizzi e Cavalleri ritengono un organismo di diritto pubblico nell’esercizio della loro attività di vigilanza. E qui si gioca una partita parallela. I rischi Prima di parlare di questo, uno sguardo al possibile svolgimento a livello di giustizia sportiva, premettendo che nel procedimento penale il Milan è parte terza e nulla rischia. Se l’ipotesi della Procura fosse verificata, si configurerebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione, direttamente collegato all’articolo 20 bis delle Noif che regola le “Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico”. In base a quello che le carte dimostreranno potrebbe essere contestato pure l’illecito amministrativo, definito dall’articolo 31 comma 1. E a questi si può affiancare l’art. 4 su “lealtà, correttezza e probità” dei soggetti della Federazione, e l’articolo 6 sulla responsabilità del Milan. Le sanzioni nei casi discussi vanno dall’ammenda alla penalizzazione di punti in classifica. I reati È presto ovviamente per capire che sarà del Milan perché l’inchiesta milanese ha ancora molto da dire, in un senso o nell’altro. Da un lato, l’ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza non è l’unico potenziale reato su cui si concentra la Procura. Non bisogna dimenticare che ad aprile 2023 sono state effettuate perquisizioni in Lussemburgo (nelle sedi di Project RedBlack e Rossoneri Sport) con la bancarotta come ipotesi di reato. E in precedenza si era ragionato anche di appropriazione indebita. Dall’altro lato, gli indagati possono aprire un nuovo fronte con il riesame. Il riesame L’art. 322 del Codice di procedura penale dice che contro il decreto di sequestro emesso dal giudice, l’imputato e il suo difensore, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla loro restituzione possono proporre richiesta di riesame. L’articolo 324 fissa i termini in dieci giorni dalla data di esecuzione del provvedimento. In sostanza, gli avvocati chiederebbero di valutare se la Procura potesse ordinare i sequestri della scorsa settimana. Furlani e Gazidis possono richiedere il riesame? Lo faranno? Domande in sospeso. Nel caso in cui si aprisse questo fronte, si inasprirebbero i rapporti con i pubblici ministeri e si arriverebbe a una prima, rapida decisione del tribunale, che potrebbe annullare, riformare o confermare l’ordinanza oggetto del riesame. Un bivio che ovviamente può far proseguire l’inchiesta oppure, al contrario, cambiarne il corso. Un’altra possibilità, da non escludere, è che Furlani e Gazidis, attraverso il loro avvocato, presentino l’istanza di riesame per accedere agli atti e poi decidano di rinunciare. Entro fine settimana, al massimo all’inizio della prossima, si saprà. Che cosa è successo Lo sviluppo dell’inchiesta resta complesso e difficile da prevedere. I p.m. sospettano che Elliott controlli ancora il Milan, nonostante il 31 agosto 2022 ci sia stato il closing con passaggio ufficiale di quote al fondo RedBird, creatura di Gerry Cardinale. Un closing con cui Elliott ha prestato 560 milioni a RedBird da restituire in tre anni, quindi entro l’autunno 2025 (vendor loan). RedBird dopo il closing ha scelto di nominare come a.d. e direttore finanziario Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, due uomini Elliott. E Gordon Singer, uomo chiave di Elliott, siede ancora nel cda rossonero. Circostanze che hanno sempre reso questa transazione molto particolare. RedBird, intanto, la scorsa settimana si è difeso pubblicamente dalle accuse: «L’idea che RedBird non possieda e non controlli il Milan è assolutamente falsa». Chat e file La scelta della Procura di intervenire con le perquisizioni non è causale. I p.m. Polizzi e Cavalleri si sono mossi dopo le indiscrezioni stampa sul possibile subentro, con quote di minoranza o di maggioranza, di un investitore arabo. I p.m., insomma, hanno temuto che un nuovo passaggio di proprietà (a Pif?) rendesse superato lo status quo e non permettesse di vederci chiaro. Da qui le perquisizioni nella sede del Milan e a casa di Furlani. E ora? I file e le chat copiati dalla Guardia di Finanza sono molti e non semplici da analizzare rapidamente. Servirà tempo. La Figc, pazientemente, attende.

cardinale-milan-elliott.png
Ma la notizia ANSA di ieri che non hanno trovato collegamenti tra Milan e Lille qualcuno la vuole riportare oppure per loro non esiste? :asd:
 

kipstar

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boh. la sensazione che ho io è che sia tutto sui giornali e meno nella realtà.......e mi pare di aver letto che al massimo possono combinare una multa.... no ?


imho
 

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Inizia qui il secondo capitolo dell’inchiesta sul passaggio di proprietà del Milan. La Federcalcio ha chiesto gli atti alla Procura di Milano, che li ha parzialmente inviati. Al procuratore federale Giuseppe Chinè è stato inviato il decreto di perq u i s i z i o n e eseguito la settimana scorsa nell’ ambito dell’inchiesta sulla vendita del Milan da Elliott a RedBird dell’agosto 2022. Le 12 pagine del decreto contengono l’ipotesi di reato a carico di Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente a.d. del Milan: ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il riferimento è proprio alla Federcalcio, che i p.m. Polizzi e Cavalleri ritengono un organismo di diritto pubblico nell’esercizio della loro attività di vigilanza. E qui si gioca una partita parallela. I rischi Prima di parlare di questo, uno sguardo al possibile svolgimento a livello di giustizia sportiva, premettendo che nel procedimento penale il Milan è parte terza e nulla rischia. Se l’ipotesi della Procura fosse verificata, si configurerebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione, direttamente collegato all’articolo 20 bis delle Noif che regola le “Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico”. In base a quello che le carte dimostreranno potrebbe essere contestato pure l’illecito amministrativo, definito dall’articolo 31 comma 1. E a questi si può affiancare l’art. 4 su “lealtà, correttezza e probità” dei soggetti della Federazione, e l’articolo 6 sulla responsabilità del Milan. Le sanzioni nei casi discussi vanno dall’ammenda alla penalizzazione di punti in classifica. I reati È presto ovviamente per capire che sarà del Milan perché l’inchiesta milanese ha ancora molto da dire, in un senso o nell’altro. Da un lato, l’ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza non è l’unico potenziale reato su cui si concentra la Procura. Non bisogna dimenticare che ad aprile 2023 sono state effettuate perquisizioni in Lussemburgo (nelle sedi di Project RedBlack e Rossoneri Sport) con la bancarotta come ipotesi di reato. E in precedenza si era ragionato anche di appropriazione indebita. Dall’altro lato, gli indagati possono aprire un nuovo fronte con il riesame. Il riesame L’art. 322 del Codice di procedura penale dice che contro il decreto di sequestro emesso dal giudice, l’imputato e il suo difensore, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla loro restituzione possono proporre richiesta di riesame. L’articolo 324 fissa i termini in dieci giorni dalla data di esecuzione del provvedimento. In sostanza, gli avvocati chiederebbero di valutare se la Procura potesse ordinare i sequestri della scorsa settimana. Furlani e Gazidis possono richiedere il riesame? Lo faranno? Domande in sospeso. Nel caso in cui si aprisse questo fronte, si inasprirebbero i rapporti con i pubblici ministeri e si arriverebbe a una prima, rapida decisione del tribunale, che potrebbe annullare, riformare o confermare l’ordinanza oggetto del riesame. Un bivio che ovviamente può far proseguire l’inchiesta oppure, al contrario, cambiarne il corso. Un’altra possibilità, da non escludere, è che Furlani e Gazidis, attraverso il loro avvocato, presentino l’istanza di riesame per accedere agli atti e poi decidano di rinunciare. Entro fine settimana, al massimo all’inizio della prossima, si saprà. Che cosa è successo Lo sviluppo dell’inchiesta resta complesso e difficile da prevedere. I p.m. sospettano che Elliott controlli ancora il Milan, nonostante il 31 agosto 2022 ci sia stato il closing con passaggio ufficiale di quote al fondo RedBird, creatura di Gerry Cardinale. Un closing con cui Elliott ha prestato 560 milioni a RedBird da restituire in tre anni, quindi entro l’autunno 2025 (vendor loan). RedBird dopo il closing ha scelto di nominare come a.d. e direttore finanziario Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, due uomini Elliott. E Gordon Singer, uomo chiave di Elliott, siede ancora nel cda rossonero. Circostanze che hanno sempre reso questa transazione molto particolare. RedBird, intanto, la scorsa settimana si è difeso pubblicamente dalle accuse: «L’idea che RedBird non possieda e non controlli il Milan è assolutamente falsa». Chat e file La scelta della Procura di intervenire con le perquisizioni non è causale. I p.m. Polizzi e Cavalleri si sono mossi dopo le indiscrezioni stampa sul possibile subentro, con quote di minoranza o di maggioranza, di un investitore arabo. I p.m., insomma, hanno temuto che un nuovo passaggio di proprietà (a Pif?) rendesse superato lo status quo e non permettesse di vederci chiaro. Da qui le perquisizioni nella sede del Milan e a casa di Furlani. E ora? I file e le chat copiati dalla Guardia di Finanza sono molti e non semplici da analizzare rapidamente. Servirà tempo. La Figc, pazientemente, attende.

CorSera: l’inchiesta sul Milan aperta dalla Procura di Milano (con l’attuale ad Giorgio Furlani (foto) e quello precedente Ivan Gazidis indagati per ostacolo all’autorità di vigilanza) diventa, da oggi, anche un caso di giustizia sportiva. La Procura federale ha chiesto ufficialmente gli atti, ma da Milano è stato mandato solo il decreto di perquisizione emesso dai pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, l’unico atto non più coperto dal segreto istruttorio. Come noto, secondo gli inquirenti, il fondo Elliott manterrebbe il controllo «sostanziale» del club nonostante la cessione del 31 agosto 2022 al fondo RedBird di Gerry Cardinale. Sembrava che la Procura Figc volesse attendere gli sviluppi dell’indagine in modo da poter contare su una trasmissione di atti più corposa, anche perché, dovesse riscontrare qualcosa di appena rilevante già in quel decreto, sarebbe costretta ad aprire un fascicolo in tempi stretti con poco in mano. Si è deciso invece di agire subito. Nel decreto è scritto che le informazioni inviate alla Coaps (la commissione sulle acquisizioni delle società sportive) della Figc «non corrispondevano a quelle fornite al board». Fosse dimostrato il Milan rischierebbe un’ammenda o punti di penalità.
 

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Inizia qui il secondo capitolo dell’inchiesta sul passaggio di proprietà del Milan. La Federcalcio ha chiesto gli atti alla Procura di Milano, che li ha parzialmente inviati. Al procuratore federale Giuseppe Chinè è stato inviato il decreto di perq u i s i z i o n e eseguito la settimana scorsa nell’ ambito dell’inchiesta sulla vendita del Milan da Elliott a RedBird dell’agosto 2022. Le 12 pagine del decreto contengono l’ipotesi di reato a carico di Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente a.d. del Milan: ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il riferimento è proprio alla Federcalcio, che i p.m. Polizzi e Cavalleri ritengono un organismo di diritto pubblico nell’esercizio della loro attività di vigilanza. E qui si gioca una partita parallela. I rischi Prima di parlare di questo, uno sguardo al possibile svolgimento a livello di giustizia sportiva, premettendo che nel procedimento penale il Milan è parte terza e nulla rischia. Se l’ipotesi della Procura fosse verificata, si configurerebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione, direttamente collegato all’articolo 20 bis delle Noif che regola le “Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico”. In base a quello che le carte dimostreranno potrebbe essere contestato pure l’illecito amministrativo, definito dall’articolo 31 comma 1. E a questi si può affiancare l’art. 4 su “lealtà, correttezza e probità” dei soggetti della Federazione, e l’articolo 6 sulla responsabilità del Milan. Le sanzioni nei casi discussi vanno dall’ammenda alla penalizzazione di punti in classifica. I reati È presto ovviamente per capire che sarà del Milan perché l’inchiesta milanese ha ancora molto da dire, in un senso o nell’altro. Da un lato, l’ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza non è l’unico potenziale reato su cui si concentra la Procura. Non bisogna dimenticare che ad aprile 2023 sono state effettuate perquisizioni in Lussemburgo (nelle sedi di Project RedBlack e Rossoneri Sport) con la bancarotta come ipotesi di reato. E in precedenza si era ragionato anche di appropriazione indebita. Dall’altro lato, gli indagati possono aprire un nuovo fronte con il riesame. Il riesame L’art. 322 del Codice di procedura penale dice che contro il decreto di sequestro emesso dal giudice, l’imputato e il suo difensore, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla loro restituzione possono proporre richiesta di riesame. L’articolo 324 fissa i termini in dieci giorni dalla data di esecuzione del provvedimento. In sostanza, gli avvocati chiederebbero di valutare se la Procura potesse ordinare i sequestri della scorsa settimana. Furlani e Gazidis possono richiedere il riesame? Lo faranno? Domande in sospeso. Nel caso in cui si aprisse questo fronte, si inasprirebbero i rapporti con i pubblici ministeri e si arriverebbe a una prima, rapida decisione del tribunale, che potrebbe annullare, riformare o confermare l’ordinanza oggetto del riesame. Un bivio che ovviamente può far proseguire l’inchiesta oppure, al contrario, cambiarne il corso. Un’altra possibilità, da non escludere, è che Furlani e Gazidis, attraverso il loro avvocato, presentino l’istanza di riesame per accedere agli atti e poi decidano di rinunciare. Entro fine settimana, al massimo all’inizio della prossima, si saprà. Che cosa è successo Lo sviluppo dell’inchiesta resta complesso e difficile da prevedere. I p.m. sospettano che Elliott controlli ancora il Milan, nonostante il 31 agosto 2022 ci sia stato il closing con passaggio ufficiale di quote al fondo RedBird, creatura di Gerry Cardinale. Un closing con cui Elliott ha prestato 560 milioni a RedBird da restituire in tre anni, quindi entro l’autunno 2025 (vendor loan). RedBird dopo il closing ha scelto di nominare come a.d. e direttore finanziario Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, due uomini Elliott. E Gordon Singer, uomo chiave di Elliott, siede ancora nel cda rossonero. Circostanze che hanno sempre reso questa transazione molto particolare. RedBird, intanto, la scorsa settimana si è difeso pubblicamente dalle accuse: «L’idea che RedBird non possieda e non controlli il Milan è assolutamente falsa». Chat e file La scelta della Procura di intervenire con le perquisizioni non è causale. I p.m. Polizzi e Cavalleri si sono mossi dopo le indiscrezioni stampa sul possibile subentro, con quote di minoranza o di maggioranza, di un investitore arabo. I p.m., insomma, hanno temuto che un nuovo passaggio di proprietà (a Pif?) rendesse superato lo status quo e non permettesse di vederci chiaro. Da qui le perquisizioni nella sede del Milan e a casa di Furlani. E ora? I file e le chat copiati dalla Guardia di Finanza sono molti e non semplici da analizzare rapidamente. Servirà tempo. La Figc, pazientemente, attende.

CorSera: l’inchiesta sul Milan aperta dalla Procura di Milano (con l’attuale ad Giorgio Furlani (foto) e quello precedente Ivan Gazidis indagati per ostacolo all’autorità di vigilanza) diventa, da oggi, anche un caso di giustizia sportiva. La Procura federale ha chiesto ufficialmente gli atti, ma da Milano è stato mandato solo il decreto di perquisizione emesso dai pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, l’unico atto non più coperto dal segreto istruttorio. Come noto, secondo gli inquirenti, il fondo Elliott manterrebbe il controllo «sostanziale» del club nonostante la cessione del 31 agosto 2022 al fondo RedBird di Gerry Cardinale. Sembrava che la Procura Figc volesse attendere gli sviluppi dell’indagine in modo da poter contare su una trasmissione di atti più corposa, anche perché, dovesse riscontrare qualcosa di appena rilevante già in quel decreto, sarebbe costretta ad aprire un fascicolo in tempi stretti con poco in mano. Si è deciso invece di agire subito. Nel decreto è scritto che le informazioni inviate alla Coaps (la commissione sulle acquisizioni delle società sportive) della Figc «non corrispondevano a quelle fornite al board». Fosse dimostrato il Milan rischierebbe un’ammenda o punti di penalità.

Repubblica: di chi è il Milan? La procura di Milano che indaga sul passaggio di quote da Elliott a RedBird ha trovato il tempo per trasmettere alla procura federale della Federcalcio una (piccola) parte del fascicolo d’inchiesta. Si tratta delle 12 pagine del decreto di perquisizione della scorsa settimana, e che in qualche forma interessa da vicino la Figc: in quel documento infatti si ipotizza come reato l’ostacolo alle funzioni di vigilanza proprio della Federcalcio, visto che sarebbero state fornite informazioni incomplete alla commissione per l’acquisizione di partecipazioni societarie di via Allegri. E che potrebbe configurare la violazione dell’articolo 32 comma 5, che per il Milan — se accertato, ovviamente — potrebbe comportare multa o penalizzazione di punti. Più difficile invece punire i singoli tesserati: in ogni caso, l’unico soggetto davvero interessato potrebbe essere l’ad del club rossonero, Giorgio Furlani, indagato a Milano. La procura federale però avrà un nemico inatteso: il tempo. Il codice prevede infatti un tempo massimo di sessanta giorni per le indagini, con la possibilità di due proroghe: una di quaranta giorni e una di venti. In tutto, quindi, entro quattro mesi dovrà essere chiusa l’indagine federale. E forse sono pochi per attendere l’analisi degli inquirenti milanesi sulla mole diu documenti trovati, le chat, le mail, dispositivi finiti nelle mani della Guardia di finanza, attraverso cui chi indaga conta di accertare se Elliott abbia di fatto mantenuto il controllo del club. Da capire anche se tra il materiale inviato alla Uefa ci siano carte che attestano come in realtà Elliott sia rimasto interlocutore privilegiato della massima istituzione europea per le squadre di calcio: una delle ipotesi formulate infatti è che la presunta vendita simulata sarebbe stata organizzata anche per sfuggire alla mannaia della Uefa che vieta di mantenere il controllo di due società impegnate nella stessa competizione: Elliott si sarebbe quindi servito dell’escamotage per controllare, contemporaneamente, il Milan in Italia e il Lille in Francia. Dall’altro lato, il fondo Usa di Paul Singer potrebbe anche beneficiare degli effetti di una ricapitalizzazione del club con l’ingresso di nuovi soci, di cui si parla in uno dei documenti acquisiti dalla Gdf. E in cui si legge del possibile ingresso di Ac Milan Investor Presentation nella proprietà con il 41,7%. Una quota che deriverebbe per i nuovi soci dall’acquisizione dell’80% del famoso “vendor loan” da 560 milioni di euro concesso nel 2022 al momento della cessione del club da Elliott a RedBird e che oggi genera interessi al 7% in favore di Elliott. Resta da capire quanto di questa cifra e quanto dei restanti 600 milioni siano effettivamente stati versati.


Altre news di giornata:


—)
Acerbi: rischio 10 giornate. Ma caso non chiaro.


—) Zirkzee: Milan vs Juve. Sesko Gimenez e Giroud via...


—) Milan: con Kalulu KO dentro Tomori Gabbia. Florenzi a Firenze.


—) Theo: si discute rinnovo. Caccia a Baresi e Maldini


—) Milan: il PM interista accende le polemiche sull'inchiesta.


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boh. la sensazione che ho io è che sia tutto sui giornali e meno nella realtà.......e mi pare di aver letto che al massimo possono combinare una multa.... no ?
Se l’unico atto ufficiale di dominio pubblico è il decreto di perquisizione, è impossibile fare ipotesi con un minimo di fondamento.
A meno che non sia l’unico atto esistente, ma penso si possa escludere.
 

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La GDS in edicola sull'inchiesta sul Milan e sulla palla (come riferito ieri NDR) passata alla Federcalcio, con Chinè al lavoro. I rischi per la società rossonera e le posizioni di Furlani e Gazidis

Inizia qui il secondo capitolo dell’inchiesta sul passaggio di proprietà del Milan. La Federcalcio ha chiesto gli atti alla Procura di Milano, che li ha parzialmente inviati. Al procuratore federale Giuseppe Chinè è stato inviato il decreto di perq u i s i z i o n e eseguito la settimana scorsa nell’ ambito dell’inchiesta sulla vendita del Milan da Elliott a RedBird dell’agosto 2022. Le 12 pagine del decreto contengono l’ipotesi di reato a carico di Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente a.d. del Milan: ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il riferimento è proprio alla Federcalcio, che i p.m. Polizzi e Cavalleri ritengono un organismo di diritto pubblico nell’esercizio della loro attività di vigilanza. E qui si gioca una partita parallela. I rischi Prima di parlare di questo, uno sguardo al possibile svolgimento a livello di giustizia sportiva, premettendo che nel procedimento penale il Milan è parte terza e nulla rischia. Se l’ipotesi della Procura fosse verificata, si configurerebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione, direttamente collegato all’articolo 20 bis delle Noif che regola le “Acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico”. In base a quello che le carte dimostreranno potrebbe essere contestato pure l’illecito amministrativo, definito dall’articolo 31 comma 1. E a questi si può affiancare l’art. 4 su “lealtà, correttezza e probità” dei soggetti della Federazione, e l’articolo 6 sulla responsabilità del Milan. Le sanzioni nei casi discussi vanno dall’ammenda alla penalizzazione di punti in classifica. I reati È presto ovviamente per capire che sarà del Milan perché l’inchiesta milanese ha ancora molto da dire, in un senso o nell’altro. Da un lato, l’ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza non è l’unico potenziale reato su cui si concentra la Procura. Non bisogna dimenticare che ad aprile 2023 sono state effettuate perquisizioni in Lussemburgo (nelle sedi di Project RedBlack e Rossoneri Sport) con la bancarotta come ipotesi di reato. E in precedenza si era ragionato anche di appropriazione indebita. Dall’altro lato, gli indagati possono aprire un nuovo fronte con il riesame. Il riesame L’art. 322 del Codice di procedura penale dice che contro il decreto di sequestro emesso dal giudice, l’imputato e il suo difensore, la persona alla quale le cose sono state sequestrate e quella che avrebbe diritto alla loro restituzione possono proporre richiesta di riesame. L’articolo 324 fissa i termini in dieci giorni dalla data di esecuzione del provvedimento. In sostanza, gli avvocati chiederebbero di valutare se la Procura potesse ordinare i sequestri della scorsa settimana. Furlani e Gazidis possono richiedere il riesame? Lo faranno? Domande in sospeso. Nel caso in cui si aprisse questo fronte, si inasprirebbero i rapporti con i pubblici ministeri e si arriverebbe a una prima, rapida decisione del tribunale, che potrebbe annullare, riformare o confermare l’ordinanza oggetto del riesame. Un bivio che ovviamente può far proseguire l’inchiesta oppure, al contrario, cambiarne il corso. Un’altra possibilità, da non escludere, è che Furlani e Gazidis, attraverso il loro avvocato, presentino l’istanza di riesame per accedere agli atti e poi decidano di rinunciare. Entro fine settimana, al massimo all’inizio della prossima, si saprà. Che cosa è successo Lo sviluppo dell’inchiesta resta complesso e difficile da prevedere. I p.m. sospettano che Elliott controlli ancora il Milan, nonostante il 31 agosto 2022 ci sia stato il closing con passaggio ufficiale di quote al fondo RedBird, creatura di Gerry Cardinale. Un closing con cui Elliott ha prestato 560 milioni a RedBird da restituire in tre anni, quindi entro l’autunno 2025 (vendor loan). RedBird dopo il closing ha scelto di nominare come a.d. e direttore finanziario Giorgio Furlani e Stefano Cocirio, due uomini Elliott. E Gordon Singer, uomo chiave di Elliott, siede ancora nel cda rossonero. Circostanze che hanno sempre reso questa transazione molto particolare. RedBird, intanto, la scorsa settimana si è difeso pubblicamente dalle accuse: «L’idea che RedBird non possieda e non controlli il Milan è assolutamente falsa». Chat e file La scelta della Procura di intervenire con le perquisizioni non è causale. I p.m. Polizzi e Cavalleri si sono mossi dopo le indiscrezioni stampa sul possibile subentro, con quote di minoranza o di maggioranza, di un investitore arabo. I p.m., insomma, hanno temuto che un nuovo passaggio di proprietà (a Pif?) rendesse superato lo status quo e non permettesse di vederci chiaro. Da qui le perquisizioni nella sede del Milan e a casa di Furlani. E ora? I file e le chat copiati dalla Guardia di Finanza sono molti e non semplici da analizzare rapidamente. Servirà tempo. La Figc, pazientemente, attende.

CorSera: l’inchiesta sul Milan aperta dalla Procura di Milano (con l’attuale ad Giorgio Furlani (foto) e quello precedente Ivan Gazidis indagati per ostacolo all’autorità di vigilanza) diventa, da oggi, anche un caso di giustizia sportiva. La Procura federale ha chiesto ufficialmente gli atti, ma da Milano è stato mandato solo il decreto di perquisizione emesso dai pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, l’unico atto non più coperto dal segreto istruttorio. Come noto, secondo gli inquirenti, il fondo Elliott manterrebbe il controllo «sostanziale» del club nonostante la cessione del 31 agosto 2022 al fondo RedBird di Gerry Cardinale. Sembrava che la Procura Figc volesse attendere gli sviluppi dell’indagine in modo da poter contare su una trasmissione di atti più corposa, anche perché, dovesse riscontrare qualcosa di appena rilevante già in quel decreto, sarebbe costretta ad aprire un fascicolo in tempi stretti con poco in mano. Si è deciso invece di agire subito. Nel decreto è scritto che le informazioni inviate alla Coaps (la commissione sulle acquisizioni delle società sportive) della Figc «non corrispondevano a quelle fornite al board». Fosse dimostrato il Milan rischierebbe un’ammenda o punti di penalità.

Repubblica: di chi è il Milan? La procura di Milano che indaga sul passaggio di quote da Elliott a RedBird ha trovato il tempo per trasmettere alla procura federale della Federcalcio una (piccola) parte del fascicolo d’inchiesta. Si tratta delle 12 pagine del decreto di perquisizione della scorsa settimana, e che in qualche forma interessa da vicino la Figc: in quel documento infatti si ipotizza come reato l’ostacolo alle funzioni di vigilanza proprio della Federcalcio, visto che sarebbero state fornite informazioni incomplete alla commissione per l’acquisizione di partecipazioni societarie di via Allegri. E che potrebbe configurare la violazione dell’articolo 32 comma 5, che per il Milan — se accertato, ovviamente — potrebbe comportare multa o penalizzazione di punti. Più difficile invece punire i singoli tesserati: in ogni caso, l’unico soggetto davvero interessato potrebbe essere l’ad del club rossonero, Giorgio Furlani, indagato a Milano. La procura federale però avrà un nemico inatteso: il tempo. Il codice prevede infatti un tempo massimo di sessanta giorni per le indagini, con la possibilità di due proroghe: una di quaranta giorni e una di venti. In tutto, quindi, entro quattro mesi dovrà essere chiusa l’indagine federale. E forse sono pochi per attendere l’analisi degli inquirenti milanesi sulla mole diu documenti trovati, le chat, le mail, dispositivi finiti nelle mani della Guardia di finanza, attraverso cui chi indaga conta di accertare se Elliott abbia di fatto mantenuto il controllo del club. Da capire anche se tra il materiale inviato alla Uefa ci siano carte che attestano come in realtà Elliott sia rimasto interlocutore privilegiato della massima istituzione europea per le squadre di calcio: una delle ipotesi formulate infatti è che la presunta vendita simulata sarebbe stata organizzata anche per sfuggire alla mannaia della Uefa che vieta di mantenere il controllo di due società impegnate nella stessa competizione: Elliott si sarebbe quindi servito dell’escamotage per controllare, contemporaneamente, il Milan in Italia e il Lille in Francia. Dall’altro lato, il fondo Usa di Paul Singer potrebbe anche beneficiare degli effetti di una ricapitalizzazione del club con l’ingresso di nuovi soci, di cui si parla in uno dei documenti acquisiti dalla Gdf. E in cui si legge del possibile ingresso di Ac Milan Investor Presentation nella proprietà con il 41,7%. Una quota che deriverebbe per i nuovi soci dall’acquisizione dell’80% del famoso “vendor loan” da 560 milioni di euro concesso nel 2022 al momento della cessione del club da Elliott a RedBird e che oggi genera interessi al 7% in favore di Elliott. Resta da capire quanto di questa cifra e quanto dei restanti 600 milioni siano effettivamente stati versati.


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E di Grazia, Chine con l atto di perquisizione cosa dovrebbe decidere?
Ma soprattutto, dove vogliono andare a parare?
Cosa gliene frega a loro se il milan è di tizio anzichè di sempronio e se tizio ci guadagna o mira a fare una speculazione.
Questo può infastidire noi tifosi perchè non ci vediamo una continuità tecnica e non ci ritroviamo nei programmi sportivi ma ai fini aziendali e sportivi dove sarebbe l'illecito?
Ogni accusa è farlocca e decade sul nascere.
Il milan è di cardinale, da accordi, e elliott ci azzecca nulla col lille.

Vediamo cosa dimostrano.
 

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