- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 246,942
- Reaction score
- 47,219
GDS: la recente vittoria del Milan sulla Fiorentina evidenzia la forza del gruppo e la leadership instancabile di Luka Modrić, il quale, a 40 anni, sta costringendo tutti agli straordinari in campo e fuori.
Il centrocampista croato è il motore del Milan: contro la Fiorentina ha giocato la sua dodicesima partita stagionale (847 minuti totali), dimostrando di vincere duelli non solo per la sua immensa qualità tecnica, ma perché corre con più convinzione e velocità di avversari molto più giovani. A San Siro, i suoi tackle e recuperi vengono accolti con boati di ammirazione, superando in fatica e intensità giocatori come Fazzini e Fagioli.
Dopo la partita, Modrić è rimasto a cena in una stanza riservata, consumando un pasto preparato dai cuochi di Milanello, dando l'esempio di dedizione al resto della squadra.
La sua leadership è basata sui fatti, come sottolineato da Ibra: le sue parole hanno un peso maggiore, in quanto non è un "chiacchierone".
Il Milan è in piena emergenza (senza Pulišić, Rabiot, Nkunku, Estupiñán, Loftus-Cheek e Jashari), e la vittoria è stata possibile grazie alla capacità di "fare gruppo" e compattarsi.
Il blocco dovrà resistere anche nelle prossime sfide, inclusa la gara contro il Pisa (venerdì a San Siro) e la trasferta a Bergamo contro l'Atalanta (martedì 28), dove la presenza di Modrić sarà indispensabile a centrocampo.
L'unità del gruppo si è manifestata nei festeggiamenti, con i compagni che hanno protetto Leão da un cartellino giallo (Gabbia gli ha impedito di togliersi la maglia) e lo hanno incoraggiato. Allegri, Ibra e la dirigenza hanno atteso Modrić nello spogliatoio per congratularsi. Leão è finalmente "più convinto": ha segnato un gol da fuori area (un inedito) e il primo rigore in carriera entro i 90 minuti.
Modrić ha incoraggiato il portoghese, definendolo "straordinario" e "uno dei migliori al mondo", pur sottolineando che "può migliorare ancora".
CorSera: Luka Modrić ha scelto il Milan per la sua "The Last Dance" con due obiettivi iniziali: riportare in alto il club per cui tifava da bambino e qualificarsi per il suo quinto Mondiale con la Croazia. A questi si è aggiunta una terza, ambiziosa missione: trasformare Rafael Leão in un campione in modo definitivo. Il fuoriclasse croato è convinto del potenziale del portoghese: "È un talento fantastico, per me è uno dei migliori al mondo e può migliorare. Dipende da lui," ha dichiarato dopo la vittoria sulla Fiorentina, un'incoronazione pubblica che è anche un invito a prendersi le responsabilità. Leão ha risposto alla stima: "Quando Luka è arrivato a Milanello mi ha dato un abbraccio e ha detto che mi voleva aiutare, giocare con un compagno così mi aiuta a crescere, mi darà tanti assist". Il rapporto tra il "mago" Modrić e l'"eterno apprendista stregone" Leão (a 26 anni) si sta consolidando con pochi consigli mirati e l'esempio concreto. Leao ha una venerazione fisica per Modrić e spesso lo osserva in silenzio, ammirazione che in passato aveva anche per Ibrahimović. Allegri, che vede Leão come attaccante centrale, sorride, poiché l'assistenza di Modrić era il suo piano fin dall'inizio, ribadendo che "Luka è un esempio". Il Milan ha ancora enormi margini di miglioramento, in gran parte legati alla crescita di Leão. La partita con la Fiorentina ha dimostrato che Leão rende meglio quando gioca accanto a una punta posizionale come Gimenez. Questa coppia offensiva sarà riproposta contro il Pisa, con l'obiettivo di allungare in vetta, in attesa dei rientri di Pulišić e Rabiot (non prima del derby del 23 novembre).
Il centrocampista croato è il motore del Milan: contro la Fiorentina ha giocato la sua dodicesima partita stagionale (847 minuti totali), dimostrando di vincere duelli non solo per la sua immensa qualità tecnica, ma perché corre con più convinzione e velocità di avversari molto più giovani. A San Siro, i suoi tackle e recuperi vengono accolti con boati di ammirazione, superando in fatica e intensità giocatori come Fazzini e Fagioli.
Dopo la partita, Modrić è rimasto a cena in una stanza riservata, consumando un pasto preparato dai cuochi di Milanello, dando l'esempio di dedizione al resto della squadra.
La sua leadership è basata sui fatti, come sottolineato da Ibra: le sue parole hanno un peso maggiore, in quanto non è un "chiacchierone".
Il Milan è in piena emergenza (senza Pulišić, Rabiot, Nkunku, Estupiñán, Loftus-Cheek e Jashari), e la vittoria è stata possibile grazie alla capacità di "fare gruppo" e compattarsi.
Il blocco dovrà resistere anche nelle prossime sfide, inclusa la gara contro il Pisa (venerdì a San Siro) e la trasferta a Bergamo contro l'Atalanta (martedì 28), dove la presenza di Modrić sarà indispensabile a centrocampo.
L'unità del gruppo si è manifestata nei festeggiamenti, con i compagni che hanno protetto Leão da un cartellino giallo (Gabbia gli ha impedito di togliersi la maglia) e lo hanno incoraggiato. Allegri, Ibra e la dirigenza hanno atteso Modrić nello spogliatoio per congratularsi. Leão è finalmente "più convinto": ha segnato un gol da fuori area (un inedito) e il primo rigore in carriera entro i 90 minuti.
Modrić ha incoraggiato il portoghese, definendolo "straordinario" e "uno dei migliori al mondo", pur sottolineando che "può migliorare ancora".
CorSera: Luka Modrić ha scelto il Milan per la sua "The Last Dance" con due obiettivi iniziali: riportare in alto il club per cui tifava da bambino e qualificarsi per il suo quinto Mondiale con la Croazia. A questi si è aggiunta una terza, ambiziosa missione: trasformare Rafael Leão in un campione in modo definitivo. Il fuoriclasse croato è convinto del potenziale del portoghese: "È un talento fantastico, per me è uno dei migliori al mondo e può migliorare. Dipende da lui," ha dichiarato dopo la vittoria sulla Fiorentina, un'incoronazione pubblica che è anche un invito a prendersi le responsabilità. Leão ha risposto alla stima: "Quando Luka è arrivato a Milanello mi ha dato un abbraccio e ha detto che mi voleva aiutare, giocare con un compagno così mi aiuta a crescere, mi darà tanti assist". Il rapporto tra il "mago" Modrić e l'"eterno apprendista stregone" Leão (a 26 anni) si sta consolidando con pochi consigli mirati e l'esempio concreto. Leao ha una venerazione fisica per Modrić e spesso lo osserva in silenzio, ammirazione che in passato aveva anche per Ibrahimović. Allegri, che vede Leão come attaccante centrale, sorride, poiché l'assistenza di Modrić era il suo piano fin dall'inizio, ribadendo che "Luka è un esempio". Il Milan ha ancora enormi margini di miglioramento, in gran parte legati alla crescita di Leão. La partita con la Fiorentina ha dimostrato che Leão rende meglio quando gioca accanto a una punta posizionale come Gimenez. Questa coppia offensiva sarà riproposta contro il Pisa, con l'obiettivo di allungare in vetta, in attesa dei rientri di Pulišić e Rabiot (non prima del derby del 23 novembre).
