Sembra di essere tornati ai "gloriosi fasti" del Milan di Seedorf del 2014. Allora, come oggi, vengono messi in discussione personaggi scomodi che cercano di riportare una mentalità minimamente ambiziosa in questa società.
Quello che è difficile comprendere è se questa inversione di rotta sia stata dettata da Gazidis (è veramente così potente?) o se nel frattempo sia successo qualcosa che a noi sfugge. Possibile che persone dal carattere forte e difficile come Maldini e Leo accettino ruoli senza sapere a cosa vanno incontro? Possibile che Elliott abbia promesso loro campagne acquisti faraoniche quando la situazione era drammatica? Difficile crederlo.
I fatti, se così vogliamo definirli, ci dicono che fino a dicembre erano stati presi Higuain a 60 mln e Paqueta a 45 e che si avevano in pugno Ibra e Fabregas. Da dicembre invece sono iniziate le voci di addio al Pipita, i primi malumori di Leo, la rinuncia a Ibra, la battaglia per convincere la proprietà a spendere per Piatek, lo stadio condiviso con l'Inter, serena accettazione del FPF etc....E sappiamo tutti cosa è successo a dicembre.
Io credo che Elliott non abbia mai avuto in mente di spendere cifre importanti nel Milan ma che fosse comunque disponibile a metterci il necessario per rivalutare l'investimento. Fino a quando l'interlocutore principale era Leo, gli americani sono stati convinti a spendere certe cifre per un bene superiore. Poi è arrivato l'AD e temo che quest'ultimo li abbia convinti della miglior efficacia di un progetto a medio-lungo termine con graduale crescita del fatturato ed abbattimento dei costi di gestione tramite una politica di giovani e plusvalenze per evitare scontri con la UEFA. In questo contesto, da "governo tecnico/troika", i politici (Leo, Maldini) vanno allontanati in quanto troppo sensibili ai richiami della piazza o all'ambizione personale. Gazidis, Campos, Moncada e la proprietà sono stranieri, non hanno una storia da difendere da noi e se ne andranno tra non molto, quindi hanno le mani libere per fare ciò che ritengono sia necessario. Auguri.