- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 235,190
- Reaction score
- 41,429
Come riportato dalla GDS in edicola, Milan Torino è anche sfida tra due regista di talento come Reijnders e Ricci. L'olandese costruisce, ispira e scopre San Siro alla guida di un Milan all'attacco. Pioli conferma gli undici di Bologna con cinque uomini offensivi e gli chiede palleggio, assist e qualche gol. L'olandese, che è la grande sorpresa dell'estate, è già fondamentale. In tribuna ci sarà tutta la sua famiglia. A Bologna è stato Reijnders ad aggredire l'area, quasi da seconda punta. Dovrà essere utile sia in costruzione che sulla trequarti.
Ma occhio al Toro. Pioli ha spesso faticato con Juric e l'anno scorso il Milan è finito KO per due volte contro i granata. A distanza di mesi il tecnico rossonero risponde con più qualità e palleggio.
CorSera: Milan che vince non si cambia. In campo gli stessi undici di Bologna. Ma occhio al Toro, che l'anno scorso ha sbancato San Siro in Coppa Italia. Fu una serataccia. Al Dall’Ara i rossoneri hanno impressionato soprattutto nel primo tempo, chiudendo la partita con quell’uno-due firmato Giroud-Pulisic nel giro di 10 minuti, per poi controllare nella ripresa la reazione degli emiliani. Il nuovo Diavolo piace (parecchio) per l’aggressività e la velocità del gioco, soprattutto perché ora spinge anche a destra, ma deve trovare il modo di rendere sostenibile il potenziale offensivo: la difesa ha ballato troppo, rischiando grosso in più d’una occasione. Servirà sacrificio e organizzazione, ma anche una tenuta atletica che adesso non può essere per forza di cose al top.
Ma occhio al Toro. Pioli ha spesso faticato con Juric e l'anno scorso il Milan è finito KO per due volte contro i granata. A distanza di mesi il tecnico rossonero risponde con più qualità e palleggio.
CorSera: Milan che vince non si cambia. In campo gli stessi undici di Bologna. Ma occhio al Toro, che l'anno scorso ha sbancato San Siro in Coppa Italia. Fu una serataccia. Al Dall’Ara i rossoneri hanno impressionato soprattutto nel primo tempo, chiudendo la partita con quell’uno-due firmato Giroud-Pulisic nel giro di 10 minuti, per poi controllare nella ripresa la reazione degli emiliani. Il nuovo Diavolo piace (parecchio) per l’aggressività e la velocità del gioco, soprattutto perché ora spinge anche a destra, ma deve trovare il modo di rendere sostenibile il potenziale offensivo: la difesa ha ballato troppo, rischiando grosso in più d’una occasione. Servirà sacrificio e organizzazione, ma anche una tenuta atletica che adesso non può essere per forza di cose al top.