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Tutttosport: dopo aver investito 110 milioni (bonus esclusi) sul mercato in entrata, frutto del riutilizzo totale dei soldi incassati dalla cessione di Sandro Tonali al Newcastle - e non solo -, il Milan è al lavoro per sfoltire la rosa a disposizione di Stefano Pioli, anche se vendere non è mai facile. Ante Rebic ha aperto il canale d’uscita passando al Besiktas, con il club turco che vuole Junior Messias (sul quale rimane vivo l’interesse del Torino) ed è al lavoro per trovare la quadra economica con il Milan. Ma, oltre a loro, ci sono altri giocatori che potrebbero dover chiudere i loro trolley per volare altrove. Almeno è quello che spera di fare il Milan entro la fine del mercato, con lo scopo di alleggerire la squadra di calciatori che sono finiti si margini delle scelte di Pioli e che, di conseguenza, si sono trasformati in zavorre economiche per il club. Tra ingaggi al lordo e cartellini, se tutti dovessero andare via, il Milan potrebbe arrivare a circa 70 milioni, con la possibilità di reinvestire parte di questa cifra per cesellare ulteriormente la squadra.
La lista dei partenti in attesa d’imbarco è nota: dal reparto difensivo dovranno uscire Mattia Caldara e Fode Ballo-Touré. Su quest’ultimo, tramontando il Fulham (che aveva accordo con il Milan per 4 milioni), sembra essere tornato in auge il Nizza, oltre al solito Bologna. Per Caldara, invece, ci sarebbe il Besiktas che sta cercando di fare la spesa a Milanello. In mezzo al campo sono al vaglio le posizioni di Yacine Adli (l’Ajax ha fatto un sondaggio) e Alexis Saelemaekers che si trova davanti non solo Chukwueze e Pulisic, ma anche Luka Romero. Il Milan ha una valutazione sugli 8 milioni sia per Adli sia per Saelemaekers.
Il nodo princip ale è quello legato a Charles De Ketelaere. L’ex Bruges, manifesto dello scorso mercato estivo, è stato un investimento fallito da Paolo Maldini e Ricky Massara e ora il trio Furlani-Moncada-D’Ottavio si trova in mano una patata bollente non da poco. Anche negli Stati Uniti, con Pioli che lo ha inserito nella sua posizione ideale ovvero quella di trequartista centrale, CDK ha dato le “solite” sensazioni di essere un corpo estraneo all’interno della richiesta di gioco rossonera e questo non aiuta il club nella fase di cessione. Per non generare una minusvalenza, il Milan dovrebbe avere la garanzia di poter incassare 28 milioni, con una cessione a titolo definitivo o con un prestito oneroso con obbligo di riscatto non condizionato. Un’impresa che appare ardua nonostante qualche club europeo, come il Psv Eindhoven e il Marsiglia, abbia fatto dei sondaggi, senza però entrare nei radar milanisti a livello di offerta formale. Discorso simile per Divock Origi. Il belga ha estimatori in Premier League (West Ham se dovesse cedere Scamacca) ed è stato contattato da squadre arabe. Anche per lui, così come per Messias, lo spazio è ridotto al lumicino e non sembrano esserci dietrofront da parte di Pioli che non lo ha portato negli Usa. La bottega Milan ha aperto i battenti, anche se sa che non sarà facile venderli tutti.
La lista dei partenti in attesa d’imbarco è nota: dal reparto difensivo dovranno uscire Mattia Caldara e Fode Ballo-Touré. Su quest’ultimo, tramontando il Fulham (che aveva accordo con il Milan per 4 milioni), sembra essere tornato in auge il Nizza, oltre al solito Bologna. Per Caldara, invece, ci sarebbe il Besiktas che sta cercando di fare la spesa a Milanello. In mezzo al campo sono al vaglio le posizioni di Yacine Adli (l’Ajax ha fatto un sondaggio) e Alexis Saelemaekers che si trova davanti non solo Chukwueze e Pulisic, ma anche Luka Romero. Il Milan ha una valutazione sugli 8 milioni sia per Adli sia per Saelemaekers.
Il nodo princip ale è quello legato a Charles De Ketelaere. L’ex Bruges, manifesto dello scorso mercato estivo, è stato un investimento fallito da Paolo Maldini e Ricky Massara e ora il trio Furlani-Moncada-D’Ottavio si trova in mano una patata bollente non da poco. Anche negli Stati Uniti, con Pioli che lo ha inserito nella sua posizione ideale ovvero quella di trequartista centrale, CDK ha dato le “solite” sensazioni di essere un corpo estraneo all’interno della richiesta di gioco rossonera e questo non aiuta il club nella fase di cessione. Per non generare una minusvalenza, il Milan dovrebbe avere la garanzia di poter incassare 28 milioni, con una cessione a titolo definitivo o con un prestito oneroso con obbligo di riscatto non condizionato. Un’impresa che appare ardua nonostante qualche club europeo, come il Psv Eindhoven e il Marsiglia, abbia fatto dei sondaggi, senza però entrare nei radar milanisti a livello di offerta formale. Discorso simile per Divock Origi. Il belga ha estimatori in Premier League (West Ham se dovesse cedere Scamacca) ed è stato contattato da squadre arabe. Anche per lui, così come per Messias, lo spazio è ridotto al lumicino e non sembrano esserci dietrofront da parte di Pioli che non lo ha portato negli Usa. La bottega Milan ha aperto i battenti, anche se sa che non sarà facile venderli tutti.