Dopo il crollo di Twitter, Meta era ormai l'ultimo baluardo pro woke sui social, ora è crollato pure lui e possiamo certificare la fine dell'epoca.
Aspetto solo le capitolazioni di Disney, Netflix e qualche studio di videogiochi degenere e ci siamo.
Pazzesco, la guerra è quasi finita.
Guerra ancora lunghissima che durerà anni, forse primi segnali di cedimenti in USA, ma Hollywood in primis resiste e anzi raddoppia.
Ci sono poi quelli a scoppio ritardato, che hanno importato le sozzerie con le lancette della sveglia indietro, come tutta l'Unione Europea, che sono invece nell'apice del delirio, più precisamente nell'apice dell'inconsapevolezza di tale delirio.
Non si canta vittoria, non bisogna adagiarsi sugli allori per qualche buon segnale, e non si deve desistere. La guerra continua!
Basta che spunti un nuovo movimento come MeToo o BLM, attaccandosi a qualche scandalo o qualche evento costruito a tavolino, ed il virus è lì pronto a propagarsi di nuovo.
Li voglio vedere distrutti, falliti, annientati, umiliati, uno per uno. Si coglie l'attimo, ma non si molla. Tra i guerrieri anti-woke ora il sentimento è di voglia di rivincita e di sete di sangue
