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Però attenzione, i ragazzetti che ha ceduto l'Inter non sono bimbi sprovveduti destinati a non avere carriera, ma parliamo nella maggioranza dei casi di assoluti prospetti, titolari delle nazionali giovanili spesso sotto età e soprattutto pluricampioni d'Italia.
Non stiamo parlando di Daminuta o Filkor o degli sconosciuti di Chievo e Cesena, carne da macello contabile; sono cifre sicuramente un po' eccessive, ma assolutamente non sproporzionate.
Alle medio piccole queste operazioni piacciono perché comunque a bilancio pagano una bassissima quota di ammortamento annuo e soprattutto un ingaggio pressoché nullo, ma hanno incorporata nell'operazione la plusvalenza futura.
Per altro non è che a noi è vietato fare discorsi simili, ma siamo stati ingenui l'estate scorsa e ci siamo per esempio fatti fagocitare dall'Atalanta negli affari Conti e Kessie, regalandole due giocatori come Pessina e Vido che avevano valore, oppure regalando Zanellato al Crotone senza reale valorizzazione.
Se l'anno scorso avessimo chiesto ed ottenuto 7 milioni per Cutrone, forse qualcuno si sarebbe lamentato che svendiamo i nostri talenti, così come Cristante fu ceduto a cifre simili dopo una manciata di minuti giocati in serie A e comunque non andava bene.
Non fosse che poi la serie A è piena zeppa di ragazzi usciti dai settori giovanili di roma ,atalanta e milan, tra le altre.
L'inter lavora benissimo a livello fisico ( i primavera dell'inter non battono a calcio i pari età ma li surclassano fisicamente) ma poi quando devono adattarsi al calcio dei grandi si perdono sistematicamente tecnicamente. La storia recente è eloquente.
I nostri invece, purtroppo, pur avendo un'ottima base tecnica ci mettono tre anni almeno per esser pronti fisicamente e tatticamente al calcio professionistico.
Non invidio nemmeno un pò il modo di fare calcio nelle giovanili dell'inter, semmai mi sembra assurdo tutta questa visibilità di cui godono.
Evidentemente i risultati sul campo ( inter campione de due anni di fila primavera) annebbiano la vista di molti addetti ai lavori.
Lavoro anche io nei settori giovanili come istruttore di base e a quell'età la formazione del calciatore dovrebbe venire prima dei risultati.