Marchetti:"Il Milan mi ha ricordato l'Inter. Pioli...".

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Luca Marchetti a TMW:"Champions Trionfale per il Milan che è riuscito nell’impresa. Una partita praticamente perfetta contro il PSG, che ricorda quella della passata stagione dei cugini interisti contro il Barcellona: nel momento delicato della stagione si spazzano via polemiche, dubbi e ombre con una vittoria di forza contro una grande europea. Ora naturalmente al Milan bisogna chiedere continuità rispetto a questa strada. Ma allo stesso tempo devono essere riconosciuti a Pioli i suoi meriti. Troppo spesso ormai (ma vale anche per gli altri allenatori) tutto è determinato dal risultato, tutto è condizionato da giudizi velocissimi e tranchant che non prendono mai in considerazione il quadro d’insieme. E’ il più grande torto che si può fare al lavoro di una società. Questo non significa che Pioli sia esente da errori. Sicuramente lui, come i suoi giocatori, come i suoi colleghi sbaglia. Semplicemente perché fa”.

"Ma quello che ha fatto Pioli in questi anni non può mai essere cancellato da un paio di risultati negativi. Il giudizio non può essere così condizionato dallo stato di forma dei suoi giocatori migliori che – come abbiamo avuto la riprova – possono decidere qualsiasi partita. E’ un’analisi che deve essere fatta partendo da più lontano. Pioli è stato uno degli artefici della ricostruzione del Milan. E fintanto che il Milan rimane in corsa per gli obiettivi (anche quelli minimi) di inizio stagione è assolutamente in bolla con le aspettative. Se non dovesse centrarli (o se stesse per non farlo) allora si dovrà analizzare come mai. Quante sono le responsabilità: non si può ridurre tutto ad un cambio o a una deviazione. E questo vale anche per gli altri allenatori che – ciclicamente – sono messi in discussione settimanalmente. Il Milan non è rinato improvvisamente, semplicemente perché non era morto. Ci sono dei problemi ancora da risolvere (alcuni magari con il mercato), dei rendimenti da migliorare. Ma il Milan ha dimostrato di potersela giocare con chiunque. E’ questa la cosa più importante. Ora – come dicevamo – deve dimostrare di poterlo fare sempre o comunque più spesso”.
 
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Luca Marchetti a TMW:"Champions Trionfale per il Milan che è riuscito nell’impresa. Una partita praticamente perfetta contro il PSG, che ricorda quella della passata stagione dei cugini interisti contro il Barcellona: nel momento delicato della stagione si spazzano via polemiche, dubbi e ombre con una vittoria di forza contro una grande europea. Ora naturalmente al Milan bisogna chiedere continuità rispetto a questa strada. Ma allo stesso tempo devono essere riconosciuti a Pioli i suoi meriti. Troppo spesso ormai (ma vale anche per gli altri allenatori) tutto è determinato dal risultato, tutto è condizionato da giudizi velocissimi e tranchant che non prendono mai in considerazione il quadro d’insieme. E’ il più grande torto che si può fare al lavoro di una società. Questo non significa che Pioli sia esente da errori. Sicuramente lui, come i suoi giocatori, come i suoi colleghi sbaglia. Semplicemente perché fa”.

"Ma quello che ha fatto Pioli in questi anni non può mai essere cancellato da un paio di risultati negativi. Il giudizio non può essere così condizionato dallo stato di forma dei suoi giocatori migliori che – come abbiamo avuto la riprova – possono decidere qualsiasi partita. E’ un’analisi che deve essere fatta partendo da più lontano. Pioli è stato uno degli artefici della ricostruzione del Milan. E fintanto che il Milan rimane in corsa per gli obiettivi (anche quelli minimi) di inizio stagione è assolutamente in bolla con le aspettative. Se non dovesse centrarli (o se stesse per non farlo) allora si dovrà analizzare come mai. Quante sono le responsabilità: non si può ridurre tutto ad un cambio o a una deviazione. E questo vale anche per gli altri allenatori che – ciclicamente – sono messi in discussione settimanalmente. Il Milan non è rinato improvvisamente, semplicemente perché non era morto. Ci sono dei problemi ancora da risolvere (alcuni magari con il mercato), dei rendimenti da migliorare. Ma il Milan ha dimostrato di potersela giocare con chiunque. E’ questa la cosa più importante. Ora – come dicevamo – deve dimostrare di poterlo fare sempre o comunque più spesso”.
Pioli va sollevato dall'incarico perché la sua gestione atletico/sanitaria distrugge ogni velleità sportiva.
Di campo non serve nemmeno parlarne.

Ormai non facciamo più nemmeno convocazioni ma conta dei superstiti.
Così non si può competere.
 

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Luca Marchetti a TMW:"Champions Trionfale per il Milan che è riuscito nell’impresa. Una partita praticamente perfetta contro il PSG, che ricorda quella della passata stagione dei cugini interisti contro il Barcellona: nel momento delicato della stagione si spazzano via polemiche, dubbi e ombre con una vittoria di forza contro una grande europea. Ora naturalmente al Milan bisogna chiedere continuità rispetto a questa strada. Ma allo stesso tempo devono essere riconosciuti a Pioli i suoi meriti. Troppo spesso ormai (ma vale anche per gli altri allenatori) tutto è determinato dal risultato, tutto è condizionato da giudizi velocissimi e tranchant che non prendono mai in considerazione il quadro d’insieme. E’ il più grande torto che si può fare al lavoro di una società. Questo non significa che Pioli sia esente da errori. Sicuramente lui, come i suoi giocatori, come i suoi colleghi sbaglia. Semplicemente perché fa”.

"Ma quello che ha fatto Pioli in questi anni non può mai essere cancellato da un paio di risultati negativi. Il giudizio non può essere così condizionato dallo stato di forma dei suoi giocatori migliori che – come abbiamo avuto la riprova – possono decidere qualsiasi partita. E’ un’analisi che deve essere fatta partendo da più lontano. Pioli è stato uno degli artefici della ricostruzione del Milan. E fintanto che il Milan rimane in corsa per gli obiettivi (anche quelli minimi) di inizio stagione è assolutamente in bolla con le aspettative. Se non dovesse centrarli (o se stesse per non farlo) allora si dovrà analizzare come mai. Quante sono le responsabilità: non si può ridurre tutto ad un cambio o a una deviazione. E questo vale anche per gli altri allenatori che – ciclicamente – sono messi in discussione settimanalmente. Il Milan non è rinato improvvisamente, semplicemente perché non era morto. Ci sono dei problemi ancora da risolvere (alcuni magari con il mercato), dei rendimenti da migliorare. Ma il Milan ha dimostrato di potersela giocare con chiunque. E’ questa la cosa più importante. Ora – come dicevamo – deve dimostrare di poterlo fare sempre o comunque più spesso”.
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Questo discorso potevo capirlo l'anno scorso ma non ancora quest'anno, non con questa squadra, nettamente più forte dell'anno scorso.

Devo dissentire con il molto bravo e preparato Luca Marchetti.

Su una cosa ha ragione: potrebbe essere la gara della svolta, come lo fu Inter-Barcellona l'anno scorso per loro, e ad un punto della stagione in cui ancora possiamo recuperare il gap in classifica. Quindi occhio.
Ma serve continuità.
 
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Luca Marchetti a TMW:"Champions Trionfale per il Milan che è riuscito nell’impresa. Una partita praticamente perfetta contro il PSG, che ricorda quella della passata stagione dei cugini interisti contro il Barcellona: nel momento delicato della stagione si spazzano via polemiche, dubbi e ombre con una vittoria di forza contro una grande europea. Ora naturalmente al Milan bisogna chiedere continuità rispetto a questa strada. Ma allo stesso tempo devono essere riconosciuti a Pioli i suoi meriti. Troppo spesso ormai (ma vale anche per gli altri allenatori) tutto è determinato dal risultato, tutto è condizionato da giudizi velocissimi e tranchant che non prendono mai in considerazione il quadro d’insieme. E’ il più grande torto che si può fare al lavoro di una società. Questo non significa che Pioli sia esente da errori. Sicuramente lui, come i suoi giocatori, come i suoi colleghi sbaglia. Semplicemente perché fa”.

"Ma quello che ha fatto Pioli in questi anni non può mai essere cancellato da un paio di risultati negativi. Il giudizio non può essere così condizionato dallo stato di forma dei suoi giocatori migliori che – come abbiamo avuto la riprova – possono decidere qualsiasi partita. E’ un’analisi che deve essere fatta partendo da più lontano. Pioli è stato uno degli artefici della ricostruzione del Milan. E fintanto che il Milan rimane in corsa per gli obiettivi (anche quelli minimi) di inizio stagione è assolutamente in bolla con le aspettative. Se non dovesse centrarli (o se stesse per non farlo) allora si dovrà analizzare come mai. Quante sono le responsabilità: non si può ridurre tutto ad un cambio o a una deviazione. E questo vale anche per gli altri allenatori che – ciclicamente – sono messi in discussione settimanalmente. Il Milan non è rinato improvvisamente, semplicemente perché non era morto. Ci sono dei problemi ancora da risolvere (alcuni magari con il mercato), dei rendimenti da migliorare. Ma il Milan ha dimostrato di potersela giocare con chiunque. E’ questa la cosa più importante. Ora – come dicevamo – deve dimostrare di poterlo fare sempre o comunque più spesso”.
Rocco Sacchi Capello Ancelotti non avevano questa stampa,che me lo fa stare ancora di più sulle palle.
 
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Qualcuno gli ricordi tutti i record in NEGATIVO che il signor Pioli sta battendo, o su questi facciamo finta di niente? Uno scudetto non resta nella storia le altre cose si e sono solo ed esclusivamente sue.
 

Antokkmilan

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Sono d’accordo. Ricorda molto Inter Barcellona 1-0 gol del turco, fine della crisi( momentanea).
 
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Speriamohe sia la fine della nostra crisi, intanto siamo a 7 punti da quelli che giocano da schifo ?
Quelli che giocano da schifo se togli coppola italia e Supercoppola italia negli ultimi anni hanno vinto meno di te.
2 anni fa lo scudetto lo hai vinto tu, non loro.

Da uomo cinico quale sei la finale coppa campioni vale zero , se sei coerente.
Nella vita conta solo chi vince , il secondo è solo il primo degli ultimi.
Giusto?
Del resto se uno gioca solo a vincere cosa vuoi che rimanga quando perde?
Polvere e noia.
 
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