Oddio, Maldini il primo mercato l'ha fatto senza neanche troppe limitazioni. Che poi l'anno zero (Maldini-Leonardo) ha lui stesso, assieme a Leo annunciato che il progetto é di quelli ambiziosi e puntava a rimettere il Milan in alto.
L'anno dopo le stesse dichiarazioni sono state dette da Zvone e Paolo in conferenza. Poi gli investimenti sono calati vista anche la situazione globale (guardiamo solo il confronto in casa nostra per renderi conto che non eravamo un mondo a parte) che pero' Paolo non ha preso bene, ed infatti ha "svuotato" il sacco nella famosa intervista post scudetto, dicendo appunto che molte promesse non sono state mantenute.
Non avrebbe mai accettato un progetto il cui scopo sarebbe stato quello di vivacchiare, come ora non sarebbe rimasto se non ci fosse stata la volontà di lottre per la vittoria. O almeno é quello che mi é sembrato di capire.
Mah, la questione Bonucci/Caldara è stata determinante, poi quella successiva di Piatek, gli acquisti Paquetà/Duarte fatti da quell'altro, diciamo che non ha avuto grande spazio, credo sia stato soprattutto a guardare che faceva Leonardo all'inizio. Rammento che ci è toccato prendere Messias la notte di termine del mercato, alla disperata e in piena corsa scudetto. Se non sono limitazioni queste, non saprei.
Per quanto riguarda le sue dichiarazioni, io continuo a sostenere che gli siano state date flebili garanzie, ma anche che sia stato guardato storto dalla proprietà, non credo che abbia vissuto in una castello fatato. Difficile da descrivere. La proprietà sapeva che Paolo era un plus, una garanzia per il tifoso, tornava comodo anche a loro, ma contemporaneamente mal si viveva questa "convivenza forzata".
Credo che in precedenza non abbia rimarcato sulla sua condizione proprio per non mettere a repentaglio la sua esperienza come dirigente. Ha accettato la scommessa e l'ha vinta, testa bassa e pedalare, magari dicendo qualche piccola bugia sulle intenzioni della proprietà per non allontanare troppi tifosi.
Tutto tornerebbe, dai silenzi, a non schierarsi troppo dalla parte di Boban, a non lamentarsi per arbitraggi, accettare di non fare acquisti importanti nonostante la posizione in classifica, accettare di mendicare prestiti.
Portata a termine la missione, è ovviamente esploso. Non condivido, ed anzi accuso, quelli che l'hanno criticato per l'uscita di qualche giorno fa.
Così la leggo io, romanticamente e forse con troppa venerazione per Paolo. Ma per me Paolo è il Milan.
Adesso sta alla proprietà. Se qualcosa gira male, il mio dito l'ho già puntato in una direzione precisa.