Maldini alla GDS: TUTTE LE DICHIARAZIONI

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7AlePato7

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Spendendo bene e meglio, ma spendendo.

Salah 42M
Firmino 41M
Manè 41M
Van Diijk 85M
Jota 45M
Luis Diaz 65M
Allison 62M
Konatè 40M
Fabinho 45M
Naby Keita 65M

Hanno costruito una squadra con calciatori tutti sopra i 40M.

Non hanno fatto i colpi da 80M-100M, ma chi li ha fatti oltra a PSG, City, Barca, Chelsea?
Hanno lavorato meglio di altri. Però hanno speso. Oltretutto qualcosa hanno sbagliato anche loro, come Benteke e Naby Keita. In avanti però lavoro eccelso: chi con 110 milioni prende Grealish e chi con quei soldi ne prende tre che valgono più dell'inglese. Il Milan deve avere la possibilità di spendere 40 milioni per un giocatore, più o meno l'esempio da seguire deve essere quello.
 

Gamma

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Ecco l'intervista completa a Paolo Maldini.

Screen e testo

paolovv.png


Sul primo pensiero dopo lo Scudetto: a chi è andato? "A mamma e papà, spero che lassù possano essere orgogliosi di me".


Su cosa avrebbe potuto dirgli papà Cesare: "Forse nulla, solo una pacca sulla spalla o un abbraccio. Era di poche parole soprattutto con me. Nel tempo si è molto ammorbidito e ci siamo confrontati di più. D’altra parte sono di poche parole anche i miei due figli. Come lo sono stato io quando giocavo: parlare era una forzatura, cercavo di farlo il meno possibile".
Sui festeggiamenti con suo figlio Daniel: "A Reggio Emilia durante la premiazione a un certo punto ho sentito lo speaker che annunciava il 25, Florenzi. Allora ho realizzato e mi sono detto: 'Adesso tocca a Daniel, che bello'. L’ ho visto venirmi incontro con gli occhi bassi. Non mi guardava dritto. Lo sapevo, fa sempre così. Ci siamo dati un cinque un po’ sfuggevole. Il giorno dopo l’ho rivisto qui in salotto. Gli ho detto: 'Oh Dani, complimenti'. Ci siamo abbracciati. Ed è finita lì".
Maldini su che posso occupa questo Scudetto dopo i sette vinti da giocatore del Milan: "È il primo trionfo di una nuova vita. Stavolta non ho giocato con velocità e tecnica ma con la testa e i miei valori. Lo considero bellissimo. Una cosa lo accomuna agli altri titoli vinti: la passione per il Milan e il calcio".

Su questo Scudetto: più capolavoro o miracolo? "Direi un capolavoro. È la vittoria delle idee, della volontà e dello spirito di gruppo. Siamo rimasti due anni al vertice riuscendo a fare qualcosa di super contro le previsioni. E non è banale il fatto che negli ultimi 20 anni il Milan di scudetti ne avesse vinti solo due. Ecco perché ci dà tanto orgoglio".
Maldini sullo Scudetto del Milan definito sorprendente: "Direi di sì. È simile al titolo conquistato con Zaccheroni nel 1999. Ma è venuto con meno investimenti e più idee".

Sul titolo perso dall'Inter: "Sono opinioni. Dico che abbiamo fatto 86 punti. E solo una volta nella storia dei campionati a tre punti il Milan era riuscito a fare di più. E vorrei aggiungere che l’entusiasmo che abbiamo registrato nei tifosi era dovuto anche al gioco che la squadra ha espresso e al coraggio che abbiamo dimostrato. Anche nelle scelte di mercato. Questo inverno avevamo Kjær fuori per infortunio e Tomori che si è lesionato il menisco. Non c’era budget. Potevamo prendere un giocatore in prestito per tappare il buco. Invece abbiamo dato fiducia ai nostri giovani. Perché sappiamo che ci possono garantire tanto".
Maldini sul segreto di questo Milan: "Dal 2019 a oggi abbiamo preso 21 giocatori. Un mix di ragazzi esperti e molti giovani. Io e Massara abbiamo raccontato a ognuno di loro la storia di un progetto che poi si è realizzato. Dunque siamo stati credibili e questa è una parte importante del nostro successo. Naturalmente erano storie diverse. A Zlatan, per esempio, abbiamo chiesto di darci quello che in questo momento poteva portare al gruppo. Per un giovane come Kalulu il discorso è stato: 'I primi sei mesi guarda e impara. Sei nella patria della difesa, memorizza tutto. Prima o poi l’occasione arriva'".

Sulla soddisfazione più grande che sta avendo in questo lavoro: "Il rapporto personale che ho instaurato con i giocatori. La maggior parte di loro sono giovani che avevano bisogno di una guida. Molti mi considerano come un secondo padre".
Sul figlio Daniel nello spogliatoio: situazione difficile da governare? "No, perché è un bravissimo ragazzo che sa stare al suo posto. Viene apprezzato per quello che è. E poi il campo parla chiaro. Se tu non sei adatto per quel tipo di livello i tuoi compagni lo riconoscono subito. Questo per Daniel non succede. Poi è chiaro che deve crescere ma la sua autonomia di pensiero e di vita è chiara all’interno del gruppo".

Sul gol di mano dell'Udinese con Destiny Udogie, unica volta che ha alzato la voce: "Ogni tanto dire le cose come stanno serve. Io lo faccio poco perché preferisco chiedere spiegazioni ai responsabili arbitrali in separata sede. E quasi sempre c’è apertura al dialogo. Quella volta non fu così e allora decisi di parlare. Comunque in generale non ci piace lamentarci perché questo può creare degli alibi ai giocatori e rischia di innestare nel pubblico qualcosa di non positivo".
Sui momenti di frustrazione perché non ha ingaggiato un giocatore avuto tra le mani: "Certo. I ventuno calciatori che sotto la mia gestione diretta abbiamo preso a titolo definitivo hanno comportato una spesa netta tra entrate e uscite di 75 milioni. Quando ho deciso di rimanere dopo l’addio di Leonardo avevo in testa un budget più alto. Poi l’idea di fare le cose, ma di farle non per forza ma perché sei convinto deve prevalere su quella di spendere ciò che hai. Se posso far risparmiare il club lo faccio. E questo ha fatto si che la mia visione è completamente cambiata. Ho capito che ai giovani devono essere date delle opportunità. Però è necessario far sentire loro la fiducia soprattutto nei momenti difficili. Cosa che a me, da ragazzo, non è mai accaduto".

Su Mike Maignan: "Ci siamo affidati al parere di Dida, Ragno e Betti, i nostri preparatori dei portieri. Quindi parlando con lui abbiamo capito cosa aveva in testa, la sua personalità, la voglia di vincere come nessun altro".
Su Gianluigi Donnarumma: ha scritto per complimentarsi? "No, ma durante l’anno ci siamo sentiti e poi visti alla festa dei 40 anni di Ibra. Se si è pentito? Non lo so, spero comunque sia felice. Ha dato tanto al Milan".

Sui paragoni tra Sandro Tonali ed un suo compagno del grande Milan: "Dicevano potesse essere il nuovo Pirlo ma lui si sentiva come Gattuso. Direi che ha le caratteristiche di entrambi. Il primo anno ha vissuto in una situazione molto difficile. Veniva da un infortunio e ha patito la pressione di essere nel suo club preferito. Questo l’abbiamo capito tenendolo con noi. I risultati si sono visti".

Su Stefano Pioli, da 'Normal One' a speciale: "Già essere normali nel 2022 è qualcosa di speciale. Stefano lo conoscevo perché ho giocato con lui nell’Under 21 e ho sempre avuto stima dell’uomo e dell’allenatore. Dal di fuori mi è sempre piaciuto. Ciò che mi ha sorpreso è l’intensità di trasmissione delle sue idee e l’energia che ci mette a Milanello. Io gli ho detto più volte: 'Puoi cambiare tutti i sistemi di gioco che vuoi ma non perdere questa energia che per noi è vitale'. E guardate che è anche duro nelle cose che dice. Questa cosa mi piace tantissimo".
Sul confronto tra le questioni tecniche: "Con Massara ci sediamo spesso assieme a lui per cercare di migliorare qualcosa. Lo facciamo soprattutto quando le cose vanno bene perché si è più aperti al dialogo".

Su Massara uomo giusto per aprire un ciclo: "Sicuramente lui è una componente importante. Poi naturalmente ci deve essere la volontà del club di aprire un ciclo. Oggi il Milan con una visione strategica di alto livello può andare a competere il prossimo anno con le più grandi. Se invece si scegliesse una visione di mantenimento, senza investimenti, senza un’idea da Milan rimarremmo nel limbo tra le migliori sei o sette squadre in Italia per tentare di rivincere lo scudetto e qualificarci per la Champions. Per questo è il momento che la proprietà, Elliott o quella che potrebbe arrivare, chiuda il triennio e capisca che strategia vuole per il futuro. Con due o tre acquisti importanti e il consolidamento dei giocatori che abbiamo possiamo competere per qualcosa di più grande in Champions".
Sull'indicazione chiara per RedBird: "Sì, anche se io con loro non ho avuto contatti".

Sul possibile cambio di proprietà: "La cosa ci è stata detta dopo che è apparsa sulla stampa. Però qualcosa vivendo dentro la sede l’avevo percepita. Ma non è stato un problema. Alla fine quando riesci a creare un gruppo squadra speciale come il nostro queste indiscrezioni non turbano l’ambiente. A Milanello siamo andati avanti sapendo comunque che dietro avevamo una società forte sempre puntuale nei pagamenti. Certo, c’era curiosità. Qualche giocatore con il quale stavamo parlando di rinnovi ci ha detto: 'Aspettiamo perché magari ci saranno più soldi'".
Maldini sulle mosse del Milan sul mercato: "Da mesi ma in questo momento non abbiamo la disponibilità economica per pensare a questo salto di qualità. Anche perché siamo in una fase di passaggio. Vedremo ... E in più c’è anche la questione relativa al contratto mio e di Massara. Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare. Perché loro potrebbero anche dirci “il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare”. O può essere che io dica “la vostra strategia non mi piace”. Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene".

C0ontinua qui in basso

Sembrano dichiarazioni di chi sa che rischia molto di andare via.
Ha palesemente sfruttato l'occasione derivante dalla vittoria dello Scudetto per togliersi dei sassolini dalla scarpa.

Vediamo cosa succederà...
 

alexpozzi90

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Sembrano dichiarazioni di chi sa che rischia molto di andare via.
Ha palesemente sfruttato l'occasione derivante dalla vittoria dello Scudetto per togliersi dei sassolini dalla scarpa.

Vediamo cosa succederà...
A me parrebbe strano che un nuovo soggetto arrivi e nuclearizzi la piazza facendo diventare Maldini un martire. Secondo me è più Paolo che manda un messaggio ai naviganti e mette in chiaro le cose a tutti.
 

egidiopersempre

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Hanno lavorato meglio di altri. Però hanno speso. Oltretutto qualcosa hanno sbagliato anche loro, come Benteke e Naby Keita. In avanti però lavoro eccelso: chi con 110 milioni prende Grealish e chi con quei soldi ne prende tre che valgono più dell'inglese. Il Milan deve avere la possibilità di spendere 40 milioni per un giocatore, più o meno l'esempio da seguire deve essere quello.
il PSG e il city possono spendere 100M per un giocatore e poi usarlo da appendere allo specchietto retrovisore a mo' di arbre magique, gli altri devono farsi i conti (chi con pochi soldi, chi con tanti, chi con tantissimi)
 

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Ecco l'intervista completa a Paolo Maldini.

Screen e testo

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Sul primo pensiero dopo lo Scudetto: a chi è andato? "A mamma e papà, spero che lassù possano essere orgogliosi di me".


Su cosa avrebbe potuto dirgli papà Cesare: "Forse nulla, solo una pacca sulla spalla o un abbraccio. Era di poche parole soprattutto con me. Nel tempo si è molto ammorbidito e ci siamo confrontati di più. D’altra parte sono di poche parole anche i miei due figli. Come lo sono stato io quando giocavo: parlare era una forzatura, cercavo di farlo il meno possibile".
Sui festeggiamenti con suo figlio Daniel: "A Reggio Emilia durante la premiazione a un certo punto ho sentito lo speaker che annunciava il 25, Florenzi. Allora ho realizzato e mi sono detto: 'Adesso tocca a Daniel, che bello'. L’ ho visto venirmi incontro con gli occhi bassi. Non mi guardava dritto. Lo sapevo, fa sempre così. Ci siamo dati un cinque un po’ sfuggevole. Il giorno dopo l’ho rivisto qui in salotto. Gli ho detto: 'Oh Dani, complimenti'. Ci siamo abbracciati. Ed è finita lì".
Maldini su che posso occupa questo Scudetto dopo i sette vinti da giocatore del Milan: "È il primo trionfo di una nuova vita. Stavolta non ho giocato con velocità e tecnica ma con la testa e i miei valori. Lo considero bellissimo. Una cosa lo accomuna agli altri titoli vinti: la passione per il Milan e il calcio".

Su questo Scudetto: più capolavoro o miracolo? "Direi un capolavoro. È la vittoria delle idee, della volontà e dello spirito di gruppo. Siamo rimasti due anni al vertice riuscendo a fare qualcosa di super contro le previsioni. E non è banale il fatto che negli ultimi 20 anni il Milan di scudetti ne avesse vinti solo due. Ecco perché ci dà tanto orgoglio".
Maldini sullo Scudetto del Milan definito sorprendente: "Direi di sì. È simile al titolo conquistato con Zaccheroni nel 1999. Ma è venuto con meno investimenti e più idee".

Sul titolo perso dall'Inter: "Sono opinioni. Dico che abbiamo fatto 86 punti. E solo una volta nella storia dei campionati a tre punti il Milan era riuscito a fare di più. E vorrei aggiungere che l’entusiasmo che abbiamo registrato nei tifosi era dovuto anche al gioco che la squadra ha espresso e al coraggio che abbiamo dimostrato. Anche nelle scelte di mercato. Questo inverno avevamo Kjær fuori per infortunio e Tomori che si è lesionato il menisco. Non c’era budget. Potevamo prendere un giocatore in prestito per tappare il buco. Invece abbiamo dato fiducia ai nostri giovani. Perché sappiamo che ci possono garantire tanto".
Maldini sul segreto di questo Milan: "Dal 2019 a oggi abbiamo preso 21 giocatori. Un mix di ragazzi esperti e molti giovani. Io e Massara abbiamo raccontato a ognuno di loro la storia di un progetto che poi si è realizzato. Dunque siamo stati credibili e questa è una parte importante del nostro successo. Naturalmente erano storie diverse. A Zlatan, per esempio, abbiamo chiesto di darci quello che in questo momento poteva portare al gruppo. Per un giovane come Kalulu il discorso è stato: 'I primi sei mesi guarda e impara. Sei nella patria della difesa, memorizza tutto. Prima o poi l’occasione arriva'".

Sulla soddisfazione più grande che sta avendo in questo lavoro: "Il rapporto personale che ho instaurato con i giocatori. La maggior parte di loro sono giovani che avevano bisogno di una guida. Molti mi considerano come un secondo padre".
Sul figlio Daniel nello spogliatoio: situazione difficile da governare? "No, perché è un bravissimo ragazzo che sa stare al suo posto. Viene apprezzato per quello che è. E poi il campo parla chiaro. Se tu non sei adatto per quel tipo di livello i tuoi compagni lo riconoscono subito. Questo per Daniel non succede. Poi è chiaro che deve crescere ma la sua autonomia di pensiero e di vita è chiara all’interno del gruppo".

Sul gol di mano dell'Udinese con Destiny Udogie, unica volta che ha alzato la voce: "Ogni tanto dire le cose come stanno serve. Io lo faccio poco perché preferisco chiedere spiegazioni ai responsabili arbitrali in separata sede. E quasi sempre c’è apertura al dialogo. Quella volta non fu così e allora decisi di parlare. Comunque in generale non ci piace lamentarci perché questo può creare degli alibi ai giocatori e rischia di innestare nel pubblico qualcosa di non positivo".
Sui momenti di frustrazione perché non ha ingaggiato un giocatore avuto tra le mani: "Certo. I ventuno calciatori che sotto la mia gestione diretta abbiamo preso a titolo definitivo hanno comportato una spesa netta tra entrate e uscite di 75 milioni. Quando ho deciso di rimanere dopo l’addio di Leonardo avevo in testa un budget più alto. Poi l’idea di fare le cose, ma di farle non per forza ma perché sei convinto deve prevalere su quella di spendere ciò che hai. Se posso far risparmiare il club lo faccio. E questo ha fatto si che la mia visione è completamente cambiata. Ho capito che ai giovani devono essere date delle opportunità. Però è necessario far sentire loro la fiducia soprattutto nei momenti difficili. Cosa che a me, da ragazzo, non è mai accaduto".

Su Mike Maignan: "Ci siamo affidati al parere di Dida, Ragno e Betti, i nostri preparatori dei portieri. Quindi parlando con lui abbiamo capito cosa aveva in testa, la sua personalità, la voglia di vincere come nessun altro".
Su Gianluigi Donnarumma: ha scritto per complimentarsi? "No, ma durante l’anno ci siamo sentiti e poi visti alla festa dei 40 anni di Ibra. Se si è pentito? Non lo so, spero comunque sia felice. Ha dato tanto al Milan".

Sui paragoni tra Sandro Tonali ed un suo compagno del grande Milan: "Dicevano potesse essere il nuovo Pirlo ma lui si sentiva come Gattuso. Direi che ha le caratteristiche di entrambi. Il primo anno ha vissuto in una situazione molto difficile. Veniva da un infortunio e ha patito la pressione di essere nel suo club preferito. Questo l’abbiamo capito tenendolo con noi. I risultati si sono visti".

Su Stefano Pioli, da 'Normal One' a speciale: "Già essere normali nel 2022 è qualcosa di speciale. Stefano lo conoscevo perché ho giocato con lui nell’Under 21 e ho sempre avuto stima dell’uomo e dell’allenatore. Dal di fuori mi è sempre piaciuto. Ciò che mi ha sorpreso è l’intensità di trasmissione delle sue idee e l’energia che ci mette a Milanello. Io gli ho detto più volte: 'Puoi cambiare tutti i sistemi di gioco che vuoi ma non perdere questa energia che per noi è vitale'. E guardate che è anche duro nelle cose che dice. Questa cosa mi piace tantissimo".
Sul confronto tra le questioni tecniche: "Con Massara ci sediamo spesso assieme a lui per cercare di migliorare qualcosa. Lo facciamo soprattutto quando le cose vanno bene perché si è più aperti al dialogo".

Su Massara uomo giusto per aprire un ciclo: "Sicuramente lui è una componente importante. Poi naturalmente ci deve essere la volontà del club di aprire un ciclo. Oggi il Milan con una visione strategica di alto livello può andare a competere il prossimo anno con le più grandi. Se invece si scegliesse una visione di mantenimento, senza investimenti, senza un’idea da Milan rimarremmo nel limbo tra le migliori sei o sette squadre in Italia per tentare di rivincere lo scudetto e qualificarci per la Champions. Per questo è il momento che la proprietà, Elliott o quella che potrebbe arrivare, chiuda il triennio e capisca che strategia vuole per il futuro. Con due o tre acquisti importanti e il consolidamento dei giocatori che abbiamo possiamo competere per qualcosa di più grande in Champions".
Sull'indicazione chiara per RedBird: "Sì, anche se io con loro non ho avuto contatti".

Sul possibile cambio di proprietà: "La cosa ci è stata detta dopo che è apparsa sulla stampa. Però qualcosa vivendo dentro la sede l’avevo percepita. Ma non è stato un problema. Alla fine quando riesci a creare un gruppo squadra speciale come il nostro queste indiscrezioni non turbano l’ambiente. A Milanello siamo andati avanti sapendo comunque che dietro avevamo una società forte sempre puntuale nei pagamenti. Certo, c’era curiosità. Qualche giocatore con il quale stavamo parlando di rinnovi ci ha detto: 'Aspettiamo perché magari ci saranno più soldi'".
Maldini sulle mosse del Milan sul mercato: "Da mesi ma in questo momento non abbiamo la disponibilità economica per pensare a questo salto di qualità. Anche perché siamo in una fase di passaggio. Vedremo ... E in più c’è anche la questione relativa al contratto mio e di Massara. Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare. Perché loro potrebbero anche dirci “il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare”. O può essere che io dica “la vostra strategia non mi piace”. Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene".

C0ontinua qui in basso

Comunque, speriamo che Baccalà recepisca il messaggio
 

Gamma

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A me parrebbe strano che un nuovo soggetto arrivi e nuclearizzi la piazza facendo diventare Maldini un martire. Secondo me è più Paolo che manda un messaggio ai naviganti e mette in chiaro le cose a tutti.

Dipenderà tutto da Redbird.
Se dovessero arrivare probabilmente Paolo resterà (sarebbe suicida presentarsi mandando via Maldini dal Milan, per giunta dopo uno Scudetto).

Se dovesse restare solo Elliott... non saprei, rischiamo di vedere un Boban bis.
Ovviamente Paolo è forte dello Scudetto vinto ed è una figura centrale nel Milan, quindi farlo fuori sarebbe tutt'altro che semplice... ma non mi stupisce più niente ormai!

Speriamo bene!
 
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Domenica ho visto mia figlia saltare come un’indemoniata urlando “Pioli is on fire”, ho visto bambini in giro per Milano felici come solo davanti alle cose genuine come può essere uno spettacolo di magia per bimbi, ho visto adulti tornare bambini ecc.
Questo è il Calcio. Questo l’Ac Milan.

E a chi mi dice “eh ma sei un tifoso romantico che vive negli anni ‘70-90, il calcio è business” rispondo: ma chi è quel fesso che spenderebbe 100 e passa euro per comprarsi una maglietta a strisce con stampato in mezzo al petto a caratteri cubitali lo slogan commerciale di una compagnia aerea se quella maglietta non rappresentasse una passione?
A elliott frega solo dei soldi.
Il fatto stesso che maldini denunci che non è stato convocato una volta che sia una da gazidis per parlare fa capire che razza di proprietà asettica che abbiamo.

Hanno portato Maldini e Massara a scadenza senza una sola promessa o rassicurazione.
A questo punto sono in alto mare anche rinnovi e operazioni di mercato .

Che vuoi dire?
Io posso solo ringraziare Paolo perché ha messo spalle al muro una proprietà indegna.

E per mesi qua dentro in tanti mi hanno ripetuto fino alla noia che devo esser grato all'apostolo Elliott.
Si, come no...
Perché paga la luce, l'acqua e risana i conti.
 

Solo

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Dipenderà tutto da Redbird.
Se dovessero arrivare probabilmente Paolo resterà (sarebbe suicida presentarsi mandando via Maldini dal Milan, per giunta dopo uno Scudetto).

Se dovesse restare solo Elliott... non saprei, rischiamo di vedere un Boban bis.
Ovviamente Paolo è forte dello Scudetto vinto ed è una figura centrale nel Milan, quindi farlo fuori sarebbe tutt'altro che semplice... ma non mi stupisce più niente ormai!

Speriamo bene!
Chiunque arrivi se vuole guadagnare devo fare il prossimo step. Portare il Milan dai vertici italiani a quelli europei.

Se pensano di guadagnare con lo stadio fantasma di Sala o facendo il player trading sul quarto posto i soldi li rivedono col binocolo.

Insomma, gli interessi sportivi dei tifosi e quelli finanziari di eventuali acquirenti sono allineati al momento.

Se poi finissimo in mano a qualche barbone del mercato zero sarebbe una qualche punizione divina.
 

Gamma

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Chiunque arrivi se vuole guadagnare devo fare il prossimo step. Portare il Milan dai vertici italiani a quelli europei.

Se pensano di guadagnare con lo stadio fantasma di Sala o facendo il player trading sul quarto posto i soldi li rivedono col binocolo.

Insomma, gli interessi sportivi dei tifosi e quelli finanziari di eventuali acquirenti sono allineati al momento.

Se poi finissimo in mano a qualche barbone del mercato zero sarebbe una qualche punizione divina.

La punizione divina l'abbiamo già vissuta negli ultimi anni però😂
 

davoreb

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Grandissimo Paolo, ora la palla passa alla società.

Con tre acquisti seri e non vendendo nessuno di importante ci giochiamo i primi 4-8 posti in Europa.

Abbiamo un ossatura top
 
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