Maignan da 5 mln. Ma li vale ancora?

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Tuttosport in edicola si chiede: qual è il vero Mike Maignan? Quello mostruoso visto in Supercoppa Italiana e, più di recente, contro l’Inter nel derby di campionato oppure quello delle diverse incertezze che, vista la delicatezza del suo ruolo, hanno inciso e non poco su determinate partite dei rossoneri, non ultima la gara di mercoledì sera contro il Feyenoord? L’interrogativo è più che legittimo visto che il portiere francese, 30 anni il prossimo 3 luglio, non è nuovo a errori di un certo tipo. Ma questi errori, che si sono visti anche contro il Cagliari in casa per il gol del pareggio di Zortea e contro la Juventus in campionato sul gol del 2-0 di Mbangula, sono compatibili con quello che andrà ad essere il contratto che è ormai pronto per esser firmato e ratificato? L’accordo tra il Milan e Maignan è stato trovato – in linea generale – sulla base di un quadriennale a cinque milioni netti all’anno. Uno stipendio importante, forse l’ultimo grande contratto della carriera di Magic Mike, che passerà così nella fascia dei giocatori pagati della rosa milanista. Ma a grandi contratti e a grandi stipendi seguono grandi responsabilità, perché il ventaglio del giudizio popolare è molto ristretto nelle sue opzioni e se diventi un top stipendio devi rendere come tale. Il portiere, si sa, è un ruolo delicato, eccitante ma allo stesso tempo traditore, perché non sono ammesse sbavature come quelle che hanno sporcato il primo mese e mezzo del 2025 di Maignan. In dirigenza non ci sono dubbi sul suo valore e sull’accordo contrattuale trovato, ma è ovvio ed evidente che dal proprio capitano ci si aspetti quel qualcosa in più, sia in campo sia fuori, dove la leadership deve essere un fattore riconosciuto dai compagni (cosa che è già avvenuta) ma anche dall’esterno. Poi c’è l’aspetto tecnico, quello più evidente e impattante. Qui Maignan dovrà tornare ad essere più linea con quanto fatto vedere nella sua stagione prime a livello di rendimento, ovvero quella dello scudetto dove gli errori furono praticamente nulli e le parate da punti tante e decisive.

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Tuttosport in edicola si chiede: qual è il vero Mike Maignan? Quello mostruoso visto in Supercoppa Italiana e, più di recente, contro l’Inter nel derby di campionato oppure quello delle diverse incertezze che, vista la delicatezza del suo ruolo, hanno inciso e non poco su determinate partite dei rossoneri, non ultima la gara di mercoledì sera contro il Feyenoord? L’interrogativo è più che legittimo visto che il portiere francese, 30 anni il prossimo 3 luglio, non è nuovo a errori di un certo tipo. Ma questi errori, che si sono visti anche contro il Cagliari in casa per il gol del pareggio di Zortea e contro la Juventus in campionato sul gol del 2-0 di Mbangula, sono compatibili con quello che andrà ad essere il contratto che è ormai pronto per esser firmato e ratificato? L’accordo tra il Milan e Maignan è stato trovato – in linea generale – sulla base di un quadriennale a cinque milioni netti all’anno. Uno stipendio importante, forse l’ultimo grande contratto della carriera di Magic Mike, che passerà così nella fascia dei giocatori pagati della rosa milanista. Ma a grandi contratti e a grandi stipendi seguono grandi responsabilità, perché il ventaglio del giudizio popolare è molto ristretto nelle sue opzioni e se diventi un top stipendio devi rendere come tale. Il portiere, si sa, è un ruolo delicato, eccitante ma allo stesso tempo traditore, perché non sono ammesse sbavature come quelle che hanno sporcato il primo mese e mezzo del 2025 di Maignan. In dirigenza non ci sono dubbi sul suo valore e sull’accordo contrattuale trovato, ma è ovvio ed evidente che dal proprio capitano ci si aspetti quel qualcosa in più, sia in campo sia fuori, dove la leadership deve essere un fattore riconosciuto dai compagni (cosa che è già avvenuta) ma anche dall’esterno. Poi c’è l’aspetto tecnico, quello più evidente e impattante. Qui Maignan dovrà tornare ad essere più linea con quanto fatto vedere nella sua stagione prime a livello di rendimento, ovvero quella dello scudetto dove gli errori furono praticamente nulli e le parate da punti tante e decisive.

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Portieri c'è ne sono, fra l'altro ha perso anche una certa leadership che aveva nell'anno dello scudetto. Dove per correttezza dobbiamo dire che ci ha portato un plus di punti,con cui abbiamo vinto lo scudetto.

Da lì discesa senza fine. E da vendere non da rinnovare. Altrimenti ce lo trper altri 4 anni a busta paga con annessi bestemmie
 

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se il psg arriva con 50... è da darlo...
e sono sicuro che in estate se arrivano offerte verranno valutate.
 

ElDiablo

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