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Parole clamorose quelle del regista Michelangelo Severgnini (da non confondere con l'omonimo Beppe del Corriere), il quale da anni si interessa dei migranti-schiavi presenti in Libia. Severgnini, in un'intervista fatta dalla testata L'Antidiplomatico, lancia dure accuse contro il governo Meloni, accusandolo di favorire l'immigrazione clandestina: "Gli 8 miliardi alla Libia sono un investimento bellico a favore delle milizie criminali che controllano Tripoli e gestiscono il traffico di esseri umani in combutta con le mafie africane Sono le milizie che finanzia la Meloni che fanno arrivare i disperati in Europa: nella pratica fa esattamente il contrario di quello che dice. E c'è una sola spiegazione: ed è militare... La missione Irini partita nel 2020 con a capo l'Italia per monitorare l'embargo di armi alla Libia è stata rinnovata. Ogni volta che la Meloni parla di immigrazione parla in realtà di guerra. Siamo un paese in guerra che addestra i soldati ucraini e il fronte Sud è sempre più caldo. Con i pozzi petroliferi in mano all'esercito nazionale libico, gli inglesi stanno facendo pressioni. La militarizzazione del fronte sud del Mediterraneo è in mano all'Italia: lo spauracchio dell'immigrazione serve a militarizzare il Mediterraneo".
Video intervista al secondo post.
Video intervista al secondo post.