Locatelli:"L'addio al Milan fu devastante".

hiei87

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Non oso immaginare quanto verrà pompato non appena firmerà con la juve. Mi spiacerà doverlo "odiare" sportivamente.
La sua cessione è stata col senno del poi sicuramente sbagliata, ma fino a quel momento aveva fatto poco per meritarsi fiducia. L'errore è stato non inserire alcuna clausola che ci avrebbe permesso di riprenderlo o di monetizzare ulteriormente con il suo futuro trasferimento.
 

KakhaKaladze

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E' facile parlare dopo, ma le sue ultime prestazioni al Milan furono imbarazzanti e di certo non si possono aspettare tutti i giovani per l'eternità ( al massimo avremmo potuto inserire una recompra). Ricordo ancora quando Cristante fece 12 gol in una stagione nell'Atalanta e quasi tutti a rimpiangerlo, poi è andato alla Roma e fa ridere da 3 anni

Ma comunque per me rimane un giocatore che ha trovato la sua posizione nel gioco di De Zerbi, ma appena andrà via da Sassuolo tornerà ad avere le stesse difficoltà palesate al Milan.
 
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lui non ha colpe, è stato distrutto da gattuso che continuava a farlo giocare poco e in un ruolo dove lui non c'entrava una mazza ossia centrale dei 3.

quando andò via per 14M eravamo tutti entusiasti perchè realmente in quel momento valeva meno e rimanendo al milan sarebbe valso ancora meno.

non c'è da aver rimpianti per me, se non per l'aver tenuto gattuso 18 mesi a distruggere tutto il poco valore che aveva quella rosa.
 
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Fu ceduto per la miseria di 14 milioni per finanziare la campagna acquisti di Higuain Caldara Laxalt e Castillejo.

Col senno di poi una catastrofe. Difficile poter fare di peggio.

Di tutti i giocatori del nostro vivaio che abbiamo dato via (Petagna, Cristante, Locatelli ecc.) l'unico affare lo abbiamo con Cutrone. Gli altri col senno di poi sono tutti giocatori che si sono valorizzati. Il bello è che i tifosi si sono lamentati (almeno in parte) solo per quello fatto bene, mentre gli altri li avrebbero presi a calci.
 
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Ennesima intervista rilasciata da Locatelli ultimamente, e nuove dichiarazioni sul Milan. Le parole a Sky:"Il momento del mio primo allenamento con il Milan è stato un’emozione incredibile. Avevo 16 anni, mi chiamò in Prima squadra Allegri e Galli mi disse che mi dovevo allenare con loro: c’erano Kakà, Robinho, De Jong. Un’emozione che conserverò per tutta la vita. Anche l’attimo del mio primo contratto da professionista me lo ricorderò sempre: c’era Galliani, persona che stimo profondamente e che è stata molto importante per me, che mi ha dato la sua penna, quella del Milan che ho ancora a casa, è stata una grande emozione. Il primo gol in Serie A lo realizzo proprio contro il Sassuolo. Una partita incredibile, eravamo sotto, entro in campo, riusciamo a pareggiare proprio con la mia rete; nel momento in cui calcio non penso a niente, guardo solo la palla che si insacca sotto al sette, sento il boato del pubblico e inizio a correre. Sono emozioni, momenti, che non riesci a descrivere. Non ci ho capito davvero nulla. Milan-Juve è una di quelle partite bellissime da giocare, io sono riuscito a fare il gol decisivo per la vittoria, è stata un’emozione incredibile. Poi casualmente, perché non avevo preparato niente, esulto in scivolata e c’è una foto che ritrae il pubblico in estasi: un film perfetto. Il momento in cui mi è stato detto dal Milan che avremmo dovuto prendere due strade separate è stato devastante".

Fui dispiaciuto per la sua partenza, uno dei pochi ad esserlo stato.

Io lo avrei gestito diversamente. Innanzitutto non tenendolo in rosa a tutti i costi a far panchina (per un incomprensibilmente stra pompato Biglia, è bene ricordarlo), ma mandandolo in prestito un paio di anni, già dall'estate 2017, periodo nel quale il ragazzo aveva già una certa nomea e sarebbe stato facile trovare una squadra di A pronta a farlo giocare titolare, riconoscendole magari un premio "rivalutazione".
Di ritorno dal prestito, avremmo avuto un giocatore giovane del vivaio fatto e finito e pronto a dare il suo contributo ad alti livelli.
Stesso discorso vale per tanti altri ragazzi del nostro vivaio, fatti esordire, poi tenuti in rosa a guardar giocare gli altri e poi svenduti a poco. I giovani per formarsi devono giocare con continuità, se non sono pronti per farlo nel MIlan vanno dati in prestito, se si crede nel loro potenziale.
 

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