Non basta distanziarsi e indossare la mascherina ragazzi.
Purtroppo i fatti dicono questo.
E non lo dicono in Italia. Lo dicono tutti i paesi del mondo.
Questa secondo ondata purtroppo conferma che non possiamo convivere col virus alla leggera. So che a tante persone non piace sentirselo dire ma è così.
Non bastano le accortezze e vivere serenamente come nulla fosse, con la mascherina. Quando il virus attraversa la sua fase acuta dobbiamo interrompere e drasticamente la nostra vita sociale che è il tramite con cui questo virus si diffonde a macchia d'olio.
Bisogna essere molto più rigidi e severi ma quando si è lontani ancora dai picchi di contagio. Invece si pretende pure giustamente di fare un po' come ci pare salvo poi in pochi giorni ritrovarci, puntualmente, travolti dallo tsunami.
La diffusione è esponenziale. Ciò significa che in pochi giorni si passa da ops abbiamo 1000 contagi ad averne 15 mila e ancora pochi giorni gli ospedali collassati. Questo fa questa pandemia e bisogna entrare nell'ordine di idee che c'è, sempre, e adattarci.
Sono d'accordo sul fatto che non siano sufficienti mascherine e distanziamento, sono pure d'accordo che sia necessario darci ognuno di noi delle limitazioni (io lo sto già facendo), però secondo me a volte - ribadisco secondo me - tu, Lambro e Pazzomania (che siete tre persone con cui mi piace davvero confrontarmi e leggervi) e qualcun'altro che non cito per dimenticanza (credo sia giusto fare i nomi anche se non sto facendo processi a voi), siete eccessivamente su toni da "moriremo tutti". Chiaro che ognuno di noi ha le proprie reazioni psicologiche di fronte al bombardamento mediatico del covid, chiaro che ognuno di noi reagisce in base alle proprie esperienze (io comunque vivo in una provincia ex zona rossa per cui...), chiaro che ogni singola vita umana, sia anche il più vecchio e moribondo, ha il diritto di vivere più a lungo possibile, però bisogna anche cercare di pensare positivo. Cerchiamo anche di andare oltre ai dati numerici, una volta tanto..
Non per forza chi è in terapia intensiva ha il biglietto di sola andata in tasca, chi è negli infettivi può andare in terapia intensiva, ma anche essere dimesso, chi è asintomatico può sviluppare sintomi e chi è sintomatico può peggiorare è vero, ma anche chi è asintomatico e sintomatico può guarire tranquillamente. I numeri sono numeri, non sono fatti concreti al cento per cento. Sappiamo di ogni ricovero il quadro clinico? No! Eppure non è difficile. Le Ausl li hanno. Sono le Ausl ad avere il polso della situazione, Ausl e governi locali devono confrontarsi e devono essere prese delle decisioni. Tracciare i contatti è difficile, ma accorgersi dei focolai NO. Qualche speranza bisogna averla, qualche vantaggio dalla prima ondata ce lo abbiamo, ragazzi a fine febbraio prima del lockdown eravamo senza mascherine e gel, che son poca cosa, ma qualcosa sono, c'erano ancora le discoteche, gli assembramenti allo stadio, alle entrate del cinema. E quanti morti nelle RSA? Non sono morti di serie b, sono morti in un luogo dove NON sono tollerabili contagi.
Non è vero poi che abbiamo atteso lo tsunami, ci sono persone che hanno già ridotto la loro socialità, anziani prudenti, veniamo da alcune limitazioni, il virus c'è e cresce esponenzialmente con il freddo e i primi virus. Se al sud al freddo non c'è stato ok, ma nella mia provincia abbiamo freddo, sbalzi termici, le difese immunitarie si indeboliscono...
Quindi ok lockdown locali nelle zone rosse, dove la situazione è critica, ma no lockdown generalizzati perché le autorità politiche non hanno voglia di assumersi le proprie responsabilità.