- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 235,354
- Reaction score
- 41,487
Durante una lezione di educazione civica al Senato, un ragazzo di quindici anni ha puntato le dita contro la premier Giorgia Meloni, mimando il gesto della pistola.
Il gesto ha suscitato scalpore e polemiche, con la scuola che ha annunciato sanzioni disciplinari e il rischio di bocciatura per lo studente.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condannato il gesto, mentre la premier Meloni si è detta colpita dal fatto che sia avvenuto proprio nell'anniversario dell'omicidio di Marco Biagi.
La preside del liceo Righi, da cui proviene lo studente, ha parlato di un clima un po' troppo ideologico all'interno della scuola, con confronti non sempre pacifici tra estremisti di destra e di sinistra.
L'episodio ha riaperto il dibattito sul bisogno di nemici, la frustrazione, la paura e l'incapacità di guardare al futuro con serenità, che generano odio virtuale, odio da social e di parole, odio di gesti.
C'è poi qualcosa che è sopravvissuto agli anni Settanta: il desiderio giovanile della rivoluzione e l'ideologia di chi in Occidente vuole la morte dell'Occidente, teorizzando che la ragione sta sempre da una parte, quella "giusta", e chi non appartiene è il nemico.
Il gesto ha suscitato scalpore e polemiche, con la scuola che ha annunciato sanzioni disciplinari e il rischio di bocciatura per lo studente.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condannato il gesto, mentre la premier Meloni si è detta colpita dal fatto che sia avvenuto proprio nell'anniversario dell'omicidio di Marco Biagi.
La preside del liceo Righi, da cui proviene lo studente, ha parlato di un clima un po' troppo ideologico all'interno della scuola, con confronti non sempre pacifici tra estremisti di destra e di sinistra.
L'episodio ha riaperto il dibattito sul bisogno di nemici, la frustrazione, la paura e l'incapacità di guardare al futuro con serenità, che generano odio virtuale, odio da social e di parole, odio di gesti.
C'è poi qualcosa che è sopravvissuto agli anni Settanta: il desiderio giovanile della rivoluzione e l'ideologia di chi in Occidente vuole la morte dell'Occidente, teorizzando che la ragione sta sempre da una parte, quella "giusta", e chi non appartiene è il nemico.