Djerry
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Pensare che un finanziere accortissimo come Singer abbia a suo tempo concesso credito al buio ad un soggetto come Li, apparentemente senza significative capacità finanziarie, è non avere cognizione delle dimensioni in cui si muove la finanza, che è un sistema di garanzie prima che un traffico di liquidità. Singer non si sarebbe mosso ad aprire la cassa sulla base della fotocopia dello stato patrimoniale di una società decotta come la Jie Ande, quella fotocopia sventolata da Festa come prova di chissà che. E non si dica che Singer si è tutelato con i pegni sul club, un finanziere che si rispetti valuta prima la capacità di rimborso del finanziando che i mezzi per recuperare ciò che concede se questi non è in grado di farlo spontaneamente. Altrimenti, ridurremmo la vicenda alla farsa di Mr. Bee, che a Berlusconi offrì pur sempre un miliardo per il cento per cento delle azioni, non 'miseri' 520 milioni. Rifiutati, come sappiamo.![]()
Ma proprio il vuoto di sceneggiatura ed il mancato palesarsi dei finanziatori "garanti", già inquietante di suo e figuriamoci dopo un anno, rende quella forchetta di possibilità molto vasta.
Perché l'impossibilità sopravvenuta di sblocco fondi, anche ammesso esista, accentua la temerarietà dell'operazione di Li e dei "suoi", se cinesi davvero sono. Di certo non opera come alibi.
Singer, come ben sai, ha vinto a prescindere nel momento in cui ha aperto cassa