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Tuttosport: il vento dell’Atlantico spira solo con la maglia rossonera perché con quella della nazionale continua a non esserci un grande feeling. Anche due sere fa Rafael Leao non è sceso in campo contro la Bosnia, nel match vinto dal Portogallo per 3-0 e questo è un’altra testimonianza di come Leao dovrà ancora sudarsi il posto finché ci sarà Cristiano Ronaldo a occupare uno degli slot del reparto offensivo. Un freno alla sua carriera in nazionale che al Milan, invece, non esiste. Il rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2028 con lo stipendio più alto della rosa, ovvero 5 milioni netti più bonus, è stato il segnale di come in rossonero Rafa sia al centro del progetto della società, che avrà in lui il nuovo numero 10. Un’incoronazione importante quella di Leao con un numero leggendario all’interno della storia milanista visto che, prima di lui lo hanno avuto gente del calibro di Rivera, Gullit, Savicevic, Boban e, per rimanere in tema di portoghesi, Manuel Rui Costa oltre a Clarence Seedorf (indicato da molti come l’ultimo grande 10 rossonero). Adesso Leao dovrà capire se giocherà o meno domani sera, a Reykjavík contro l’Islanda prima di partire per le ferie. Lui, insieme agli altri giocatori impegnati con le nazionali, dovrebbero godere di un rientro posticipato a Milanello rispetto agli altri, che inizieranno i lavori il prossimo 10 luglio (il programma è in fase di definizione). Ma il Milan che vuole cercare di ridare l’assalto allo scudetto numero 20, quello che porterebbe la seconda stella sulla maglia, ha già individuato il suo leader tecnico, ovvero Rafa Leao che nei giorni scorsi ha dichiarato a StarCasinò: «Voglio portare il Milan a vincere lo Scudetto".