Leao: solo Milan. In nazionale è precario.

Franco

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In Nazionale è panchinaro fisso in qualsiasi competizione e con qualsiasi allenatore. Addirittura ha fatto panchina agli scorsi europei under 21.
Non perché Otavio sia più forte di lui, e neppure Joao Felix, ma perché la serie A fuori dall'Italia non interessa a nessuno e non la segue nessuno. E in Champions Leao ha combinato poco. Leao paga lo scotto di giocare in un campionato clandestino con zero visibilità internazionale. Se certi numeri li avesse fatti in premier o nel Real o nel Barca sarebbe considerato un top mondiale. Al posto suo mai e poi mai avrei rinnovato.
 
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bmb

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Chissà perché molti giocatori del Milan non hanno mai fortuna con le rispettive nazionali.
Calabria è un altro esempio, ma storicamente penso anche ad altri che avrebbero meritato di più. Inzaghi, Ambrosini...
Calabria no dai. Prima di lui non c'è solo Di Lorenzo.
 

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Tuttosport: il vento dell’Atlantico spira solo con la maglia rossonera perché con quella della nazionale continua a non esserci un grande feeling. Anche due sere fa Rafael Leao non è sceso in campo contro la Bosnia, nel match vinto dal Portogallo per 3-0 e questo è un’altra testimonianza di come Leao dovrà ancora sudarsi il posto finché ci sarà Cristiano Ronaldo a occupare uno degli slot del reparto offensivo. Un freno alla sua carriera in nazionale che al Milan, invece, non esiste. Il rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2028 con lo stipendio più alto della rosa, ovvero 5 milioni netti più bonus, è stato il segnale di come in rossonero Rafa sia al centro del progetto della società, che avrà in lui il nuovo numero 10. Un’incoronazione importante quella di Leao con un numero leggendario all’interno della storia milanista visto che, prima di lui lo hanno avuto gente del calibro di Rivera, Gullit, Savicevic, Boban e, per rimanere in tema di portoghesi, Manuel Rui Costa oltre a Clarence Seedorf (indicato da molti come l’ultimo grande 10 rossonero). Adesso Leao dovrà capire se giocherà o meno domani sera, a Reykjavík contro l’Islanda prima di partire per le ferie. Lui, insieme agli altri giocatori impegnati con le nazionali, dovrebbero godere di un rientro posticipato a Milanello rispetto agli altri, che inizieranno i lavori il prossimo 10 luglio (il programma è in fase di definizione). Ma il Milan che vuole cercare di ridare l’assalto allo scudetto numero 20, quello che porterebbe la seconda stella sulla maglia, ha già individuato il suo leader tecnico, ovvero Rafa Leao che nei giorni scorsi ha dichiarato a StarCasinò: «Voglio portare il Milan a vincere lo Scudetto".
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In Nazionale è panchinaro fisso in qualsiasi competizione e con qualsiasi allenatore. Addirittura ha fatto panchina agli scorsi europei under 21.
Non perché Otavio sia più forte di lui, e neppure Joao Felix, ma perché la serie A fuori dall'Italia non interessa a nessuno e non la segue nessuno. E in Champions Leao ha combinato poco. Leao paga lo scotto di giocare in un campionato clandestino con zero visibilità internazionale. Se certi numeri li avesse fatti in premier o nel Real o nel Barca sarebbe considerato un top mondiale. Al posto suo mai e poi mai avrei rinnovato.
certi numeri in premier o real o barca non li avrebbe semplicemente fatti. nelle spagnole non giocherebbe e in premier dipende da quale squadra, ma non avrebbe questi numeri.
 

Lineker10

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Tuttosport: il vento dell’Atlantico spira solo con la maglia rossonera perché con quella della nazionale continua a non esserci un grande feeling. Anche due sere fa Rafael Leao non è sceso in campo contro la Bosnia, nel match vinto dal Portogallo per 3-0 e questo è un’altra testimonianza di come Leao dovrà ancora sudarsi il posto finché ci sarà Cristiano Ronaldo a occupare uno degli slot del reparto offensivo. Un freno alla sua carriera in nazionale che al Milan, invece, non esiste. Il rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2028 con lo stipendio più alto della rosa, ovvero 5 milioni netti più bonus, è stato il segnale di come in rossonero Rafa sia al centro del progetto della società, che avrà in lui il nuovo numero 10. Un’incoronazione importante quella di Leao con un numero leggendario all’interno della storia milanista visto che, prima di lui lo hanno avuto gente del calibro di Rivera, Gullit, Savicevic, Boban e, per rimanere in tema di portoghesi, Manuel Rui Costa oltre a Clarence Seedorf (indicato da molti come l’ultimo grande 10 rossonero). Adesso Leao dovrà capire se giocherà o meno domani sera, a Reykjavík contro l’Islanda prima di partire per le ferie. Lui, insieme agli altri giocatori impegnati con le nazionali, dovrebbero godere di un rientro posticipato a Milanello rispetto agli altri, che inizieranno i lavori il prossimo 10 luglio (il programma è in fase di definizione). Ma il Milan che vuole cercare di ridare l’assalto allo scudetto numero 20, quello che porterebbe la seconda stella sulla maglia, ha già individuato il suo leader tecnico, ovvero Rafa Leao che nei giorni scorsi ha dichiarato a StarCasinò: «Voglio portare il Milan a vincere lo Scudetto".
Per sfondare anche in Nazionale deve migliorare ancora un po' tatticamente.
E' ancora troppo solista e in una squadra piena di campioni come il Portogallo deve imparare ad adattarsi.
Alcuni come Felix o Jota sotto questo aspetto gli sono davanti.
Contro la Bosnia hanno giocato col 352 per esempio. E noi abbiamo visto coi nostri occhi come ancora Leao faccia fatica ad uscire dal ruolo che si è ritagliato per adattarsi a sistemi differenti.

Il fatto di aver deciso di restare, secondo me, dimostra che è cosciente della situazione e del lavoro che deve ancora fare.
 

Toby rosso nero

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Tuttosport: il vento dell’Atlantico spira solo con la maglia rossonera perché con quella della nazionale continua a non esserci un grande feeling. Anche due sere fa Rafael Leao non è sceso in campo contro la Bosnia, nel match vinto dal Portogallo per 3-0 e questo è un’altra testimonianza di come Leao dovrà ancora sudarsi il posto finché ci sarà Cristiano Ronaldo a occupare uno degli slot del reparto offensivo. Un freno alla sua carriera in nazionale che al Milan, invece, non esiste. Il rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2028 con lo stipendio più alto della rosa, ovvero 5 milioni netti più bonus, è stato il segnale di come in rossonero Rafa sia al centro del progetto della società, che avrà in lui il nuovo numero 10. Un’incoronazione importante quella di Leao con un numero leggendario all’interno della storia milanista visto che, prima di lui lo hanno avuto gente del calibro di Rivera, Gullit, Savicevic, Boban e, per rimanere in tema di portoghesi, Manuel Rui Costa oltre a Clarence Seedorf (indicato da molti come l’ultimo grande 10 rossonero). Adesso Leao dovrà capire se giocherà o meno domani sera, a Reykjavík contro l’Islanda prima di partire per le ferie. Lui, insieme agli altri giocatori impegnati con le nazionali, dovrebbero godere di un rientro posticipato a Milanello rispetto agli altri, che inizieranno i lavori il prossimo 10 luglio (il programma è in fase di definizione). Ma il Milan che vuole cercare di ridare l’assalto allo scudetto numero 20, quello che porterebbe la seconda stella sulla maglia, ha già individuato il suo leader tecnico, ovvero Rafa Leao che nei giorni scorsi ha dichiarato a StarCasinò: «Voglio portare il Milan a vincere lo Scudetto".

Meglio, tutti rischi di infortuni risparmiati.
 
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