Leao: Parigi ma non PSG. Tratta col Milan. La situazione.

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Mediaset: Leao si trovava a Parigi, come documentato via social, ma il PSG non c'entra nulla. Era in vacanza nel giorno di riposo. Il dialogo col Milan va avanti faticosamente. C'è convergenza sullo stipendio da 6,5-7 mln a stagione ma non sulla clausola che l'entourage come ampiamente riferito vorrebbe dimezzata.


NEWS PRECEDENTI

La GDS in edicola riporta il comunicato di ieri del Milan sull'affare Leao e, in base allo stesso, riferisce che Il Milan cercherà l’accordo in questi mesi No a una clausola ridotta a 70 milioni. Detto chiaro: se un grande club arriverà nei giusti tempi con una proposta da 150 milioni (o anche qualcosa meno), il Milan cederà uno dei suoi campioni. Vale per Leao come per Theo Hernandez. L'imperativo, è evitare di perdere Leao a zero. Per questo, il mantra dal 31 gennaio al primo febbraio non cambia: trattare. In questa storia ci sono ancora diverse tappe da scrivere.

Di contro, sempre la GDS, conferma la versione di ieri. Secondo l'entourage, la clausola deve essere dimezzata o non si va più avanti.
Nel nutrito entourage dell’attaccante è ormai chiara la sensazione che quei tre macigni sulla strada dell’accordo (ora come ora) sono insormontabili. Stipendio, clausola e nodo Sporting. Nessuna dichiarazione, ma alla fine tutti convengono su questa constatazione.
È vero che le parti si sono avvicinate sul tema specifico dello stipendio: 6,5 milioni netti offerti dai vertici rossoneri contro una richiesta del giocatore di 7 milioni. Ma resta insoluta la questione Sporting Lisbona. Come tutti sanno l’attaccante nato nei sobborghi di Lisbona nel 2018 andò al Lilla avvalendosi dell’articolo 17: una fuga a costo zero per cui i tribunali portoghesi lo hanno condannato al pagamento di un indennizzo di 19 milioni di euro. Bene, Rafael ha da tempo chiesto a Maldini e Massara che sia il club milanista a farsi carico in toto di quell’onere, visto che il Lilla negli ultimi mesi si è tirato indietro. A questa richiesta la dirigenza ha risposto in maniera negativa già da tempo. Ed a raffreddare le parti è emersa la questione della clausola, che l'entourage vuole dimezzare a massimo 80 mln. Situazione bloccata. Da un lato l’agente ufficiale di Rafael, l’avvocato francese Ted Dimvula, ha avuto il mandato dalla famiglia di governare i rapporti con la società di via Aldo Rossi, ma allo stesso tempo papà Antonio in questi mesi ha di nuovo riavvicinato Jorge Mendes, il potente procuratore portoghese. E proprio questa doppia anima nel gran consiglio di famiglia è il principio degli equivoci in una maratona che ha prodotto pro- mettenti accelerazioni nello scorso autunno ma si è fermata nelle ultime settimane in maniera brusca. Molte voci, tante teste da mettere d’accordo. E poi c'è Leao: tutte le volte in cui ha giurato lunga fedeltà ai colori rossoneri, poi, non ha dato seguito ai suoi proponimenti. Il risultato è che non c’è ancora in agenda un appuntamento da poter considerare risolutivo.

Anche il CorSera conferma le difficoltà: il Milan è chiamato a difendersi perché il rinnovo di Leao, in scadenza nel 2024, è tutto fuorché probabile. Nell’ultimo mese l’operazione ha subito un deciso rallentamento. Sul tavolo anche la clausola rescissoria, che Rafa ha chiesto di dimezzare: da 150 milioni sino a 70-80, mentre il Diavolo vorrebbe cancellarla. L’altro nodo, apparentemente insuperabile, è la multa da quasi 20 milioni che il portoghese deve allo Sporting Lisbona. E non aiuta la complessa trattativa legata al numero degli agenti, una specie di Sudoku. Sullo sfondo la solita Premier.
 
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La GDS in edicola riporta il comunicato di ieri del Milan sull'affare Leao e, in base allo stesso, riferisce che Il Milan cercherà l’accordo in questi mesi No a una clausola ridotta a 70 milioni. Detto chiaro: se un grande club arriverà nei giusti tempi con una proposta da 150 milioni (o anche qualcosa meno), il Milan cederà uno dei suoi campioni. Vale per Leao come per Theo Hernandez. L'imperativo, è evitare di perdere Leao a zero. Per questo, il mantra dal 31 gennaio al primo febbraio non cambia: trattare. In questa storia ci sono ancora diverse tappe da scrivere.

Di contro, sempre la GDS, conferma la versione di ieri. Secondo l'entourage, la clausola deve essere dimezzata o non si va più avanti.
Nel nutrito entourage dell’attaccante è ormai chiara la sensazione che quei tre macigni sulla strada dell’accordo (ora come ora) sono insormontabili. Stipendio, clausola e nodo Sporting. Nessuna dichiarazione, ma alla fine tutti convengono su questa constatazione.
È vero che le parti si sono avvicinate sul tema specifico dello stipendio: 6,5 milioni netti offerti dai vertici rossoneri contro una richiesta del giocatore di 7 milioni. Ma resta insoluta la questione Sporting Lisbona. Come tutti sanno l’attaccante nato nei sobborghi di Lisbona nel 2018 andò al Lilla avvalendosi dell’articolo 17: una fuga a costo zero per cui i tribunali portoghesi lo hanno condannato al pagamento di un indennizzo di 19 milioni di euro. Bene, Rafael ha da tempo chiesto a Maldini e Massara che sia il club milanista a farsi carico in toto di quell’onere, visto che il Lilla negli ultimi mesi si è tirato indietro. A questa richiesta la dirigenza ha risposto in maniera negativa già da tempo. Ed a raffreddare le parti è emersa la questione della clausola, che l'entourage vuole dimezzare a massimo 80 mln. Situazione bloccata. Da un lato l’agente ufficiale di Rafael, l’avvocato francese Ted Dimvula, ha avuto il mandato dalla famiglia di governare i rapporti con la società di via Aldo Rossi, ma allo stesso tempo papà Antonio in questi mesi ha di nuovo riavvicinato Jorge Mendes, il potente procuratore portoghese. E proprio questa doppia anima nel gran consiglio di famiglia è il principio degli equivoci in una maratona che ha prodotto pro- mettenti accelerazioni nello scorso autunno ma si è fermata nelle ultime settimane in maniera brusca. Molte voci, tante teste da mettere d’accordo. E poi c'è Leao: tutte le volte in cui ha giurato lunga fedeltà ai colori rossoneri, poi, non ha dato seguito ai suoi proponimenti. Il risultato è che non c’è ancora in agenda un appuntamento da poter considerare risolutivo.

Anche il CorSera conferma le difficoltà: il Milan è chiamato a difendersi perché il rinnovo di Leao, in scadenza nel 2024, è tutto fuorché probabile. Nell’ultimo mese l’operazione ha subito un deciso rallentamento. Sul tavolo anche la clausola rescissoria, che Rafa ha chiesto di dimezzare: da 150 milioni sino a 70-80, mentre il Diavolo vorrebbe cancellarla. L’altro nodo, apparentemente insuperabile, è la multa da quasi 20 milioni che il portoghese deve allo Sporting Lisbona. E non aiuta la complessa trattativa legata al numero degli agenti, una specie di Sudoku. Sullo sfondo la solita Premier.
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Ecco il nome di uno della metà squadra che ha usufruito del giorno di riposo!
 
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È vero che le parti si sono avvicinate sul tema specifico dello stipendio: 6,5 milioni netti offerti dai vertici rossoneri contro una richiesta del giocatore di 7 milioni. Ma resta insoluta la questione Sporting Lisbona. Come tutti sanno l’attaccante nato nei sobborghi di Lisbona nel 2018 andò al Lilla avvalendosi dell’articolo 17: una fuga a costo zero per cui i tribunali portoghesi lo hanno condannato al pagamento di un indennizzo di 19 milioni di euro. Bene, Rafael ha da tempo chiesto a Maldini e Massara che sia il club milanista a farsi carico in toto di quell’onere, visto che il Lilla negli ultimi mesi si è tirato indietro. A questa richiesta la dirigenza ha risposto in maniera negativa già da tempo. Ed a raffreddare le parti è emersa la questione della clausola, che l'entourage vuole dimezzare a massimo 80 mln. Situazione bloccata. Da un lato l’agente ufficiale di Rafael, l’avvocato francese Ted Dimvula, ha avuto il mandato dalla famiglia di governare i rapporti con la società di via Aldo Rossi, ma allo stesso tempo papà Antonio in questi mesi ha di nuovo riavvicinato Jorge Mendes, il potente procuratore portoghese. E proprio questa doppia anima nel gran consiglio di famiglia è il principio degli equivoci in una maratona che ha prodotto pro- mettenti accelerazioni nello scorso autunno ma si è fermata nelle ultime settimane in maniera brusca. Molte voci, tante teste da mettere d’accordo. E poi c'è Leao: tutte le volte in cui ha giurato lunga fedeltà ai colori rossoneri, poi, non ha dato seguito ai suoi proponimenti. Il risultato è che non c’è ancora in agenda un appuntamento da poter considerare risolutivo.

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Se l'obiettivo per il futuro è vivacchiare attorno al quarto posto, tanto vale vendere Leao e poi più avanti Hernandez.
Intendo dal punto di vista dei giocatori.

Abbiamo raggiunto un ottimo livello, con pochi innesti si poteva essere ambiziosi.
E invece mi sa che ci toccherà rifondare un'altra volta.
 

Marilson

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Di contro, sempre la GDS, conferma la versione di ieri. Secondo l'entourage, la clausola deve essere dimezzata o non si va più avanti.
Nel nutrito entourage dell’attaccante è ormai chiara la sensazione che quei tre macigni sulla strada dell’accordo (ora come ora) sono insormontabili. Stipendio, clausola e nodo Sporting. Nessuna dichiarazione, ma alla fine tutti convengono su questa constatazione.
È vero che le parti si sono avvicinate sul tema specifico dello stipendio: 6,5 milioni netti offerti dai vertici rossoneri contro una richiesta del giocatore di 7 milioni. Ma resta insoluta la questione Sporting Lisbona. Come tutti sanno l’attaccante nato nei sobborghi di Lisbona nel 2018 andò al Lilla avvalendosi dell’articolo 17: una fuga a costo zero per cui i tribunali portoghesi lo hanno condannato al pagamento di un indennizzo di 19 milioni di euro. Bene, Rafael ha da tempo chiesto a Maldini e Massara che sia il club milanista a farsi carico in toto di quell’onere, visto che il Lilla negli ultimi mesi si è tirato indietro. A questa richiesta la dirigenza ha risposto in maniera negativa già da tempo. Ed a raffreddare le parti è emersa la questione della clausola, che l'entourage vuole dimezzare a massimo 80 mln. Situazione bloccata. Da un lato l’agente ufficiale di Rafael, l’avvocato francese Ted Dimvula, ha avuto il mandato dalla famiglia di governare i rapporti con la società di via Aldo Rossi, ma allo stesso tempo papà Antonio in questi mesi ha di nuovo riavvicinato Jorge Mendes, il potente procuratore portoghese. E proprio questa doppia anima nel gran consiglio di famiglia è il principio degli equivoci in una maratona che ha prodotto pro- mettenti accelerazioni nello scorso autunno ma si è fermata nelle ultime settimane in maniera brusca. Molte voci, tante teste da mettere d’accordo. E poi c'è Leao: tutte le volte in cui ha giurato lunga fedeltà ai colori rossoneri, poi, non ha dato seguito ai suoi proponimenti. Il risultato è che non c’è ancora in agenda un appuntamento da poter considerare risolutivo.

Anche il CorSera conferma le difficoltà: il Milan è chiamato a difendersi perché il rinnovo di Leao, in scadenza nel 2024, è tutto fuorché probabile. Nell’ultimo mese l’operazione ha subito un deciso rallentamento. Sul tavolo anche la clausola rescissoria, che Rafa ha chiesto di dimezzare: da 150 milioni sino a 70-80, mentre il Diavolo vorrebbe cancellarla. L’altro nodo, apparentemente insuperabile, è la multa da quasi 20 milioni che il portoghese deve allo Sporting Lisbona. E non aiuta la complessa trattativa legata al numero degli agenti, una specie di Sudoku. Sullo sfondo la solita Premier.

oggettivamente, per quanto Leao possa essere forte, si e' sempre misurato nel campionato italiano che e' di livello basso. Insistere sulla clausola da 150 milioni e' eccessivo perche' semplicemente ad oggi ancora non vale quei soldi. Non si puo' pensare di poter vendere Leao per ripianare gli errori fatti con i giocatori persi a zero. Leao vale quello che vale, e ad oggi secondo me la quotazione e' sotto i 100 milioni
 
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Di contro, sempre la GDS, conferma la versione di ieri. Secondo l'entourage, la clausola deve essere dimezzata o non si va più avanti.
Nel nutrito entourage dell’attaccante è ormai chiara la sensazione che quei tre macigni sulla strada dell’accordo (ora come ora) sono insormontabili. Stipendio, clausola e nodo Sporting. Nessuna dichiarazione, ma alla fine tutti convengono su questa constatazione.
È vero che le parti si sono avvicinate sul tema specifico dello stipendio: 6,5 milioni netti offerti dai vertici rossoneri contro una richiesta del giocatore di 7 milioni. Ma resta insoluta la questione Sporting Lisbona. Come tutti sanno l’attaccante nato nei sobborghi di Lisbona nel 2018 andò al Lilla avvalendosi dell’articolo 17: una fuga a costo zero per cui i tribunali portoghesi lo hanno condannato al pagamento di un indennizzo di 19 milioni di euro. Bene, Rafael ha da tempo chiesto a Maldini e Massara che sia il club milanista a farsi carico in toto di quell’onere, visto che il Lilla negli ultimi mesi si è tirato indietro. A questa richiesta la dirigenza ha risposto in maniera negativa già da tempo. Ed a raffreddare le parti è emersa la questione della clausola, che l'entourage vuole dimezzare a massimo 80 mln. Situazione bloccata. Da un lato l’agente ufficiale di Rafael, l’avvocato francese Ted Dimvula, ha avuto il mandato dalla famiglia di governare i rapporti con la società di via Aldo Rossi, ma allo stesso tempo papà Antonio in questi mesi ha di nuovo riavvicinato Jorge Mendes, il potente procuratore portoghese. E proprio questa doppia anima nel gran consiglio di famiglia è il principio degli equivoci in una maratona che ha prodotto pro- mettenti accelerazioni nello scorso autunno ma si è fermata nelle ultime settimane in maniera brusca. Molte voci, tante teste da mettere d’accordo. E poi c'è Leao: tutte le volte in cui ha giurato lunga fedeltà ai colori rossoneri, poi, non ha dato seguito ai suoi proponimenti. Il risultato è che non c’è ancora in agenda un appuntamento da poter considerare risolutivo.

Anche il CorSera conferma le difficoltà: il Milan è chiamato a difendersi perché il rinnovo di Leao, in scadenza nel 2024, è tutto fuorché probabile. Nell’ultimo mese l’operazione ha subito un deciso rallentamento. Sul tavolo anche la clausola rescissoria, che Rafa ha chiesto di dimezzare: da 150 milioni sino a 70-80, mentre il Diavolo vorrebbe cancellarla. L’altro nodo, apparentemente insuperabile, è la multa da quasi 20 milioni che il portoghese deve allo Sporting Lisbona. E non aiuta la complessa trattativa legata al numero degli agenti, una specie di Sudoku. Sullo sfondo la solita Premier.
Ti sei goduto il giorno di riposo eh, mentecatto?
Detto ciò, trovare accordo con clausola a 90/100, d'estate grazie e arrivederci
 
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oggettivamente, per quanto Leao possa essere forte, si e' sempre misurato nel campionato italiano che e' di livello basso. Insistere sulla clausola da 150 milioni e' eccessivo perche' semplicemente ad oggi ancora non vale quei soldi. Non si puo' pensare di poter vendere Leao per ripianare gli errori fatti con i giocatori persi a zero. Leao vale quello che vale, e ad oggi secondo me la quotazione e' sotto i 100 milioni
Posso essere d'accordo.
Ma inserire una clausola da 70 significherebbe un addio certo (comunque sempre meglio che a zero).
Con clausola da 150 o senza clausola, nessuno vieta al Milan di vendere ugualmente il giocatore, a condizioni ritenute giuste. Ma nessuno potrebbe decidere senza sentire il Milan.
 
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Ti sei goduto il giorno di riposo eh, mentecatto?
Detto ciò, trovare accordo con clausola a 90/100, d'estate grazie e arrivederci

Ad 1 anno dalla scadenza la clausola non gli conviene più.
Se aspetta gennaio 2024 si accorderà con il PSG di turno che gli pagherà subito la multa e lo "rimborserà" del solo milione e mezzo che ha percepito in questi ultimi 2 anni al Milan.

A differenza dell'infame Dollarumma e del cornuto turco non mi sento di attaccarlo.
Loro ci hanno mollato proprio quando stavamo diventando grandi, leao invece se ne andrebbe proprio quando la stessa proprietà e la stessa dirigenza hanno mostrato il loro vero volto= business e 0 ambizioni sportive.
 

Marilson

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Posso essere d'accordo.
Ma inserire una clausola da 70 significherebbe un addio certo (comunque sempre meglio che a zero).
Con clausola da 150 o senza clausola, nessuno vieta al Milan di vendere ugualmente il giocatore, a condizioni ritenute giuste. Ma nessuno potrebbe decidere senza sentire il Milan.

Leao personalmente sente il peso di quei 20 milioni, che semplicemente in banca non ha. Il Milan per me dovrebbe essere piu' propositivo sulla multa e convincerlo a rinnovare offrendo di ripagare la multa, o parte di essa, in base a una futura vendita a partire dalla cifra x da concordare
 
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