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Leao ai canali della Lega Serie A:"Il surf? Mi piace perché quando sei sulla cresta dell’onda devi approfittarne al massimo. Quando cadi però non devi mollare mai, devi continuare a provare, ed in questo è come la vita. A volte delle cose non vanno bene ma devi continuare sempre”.
"Il mio libro? Era un libro che volevo fare da tanto per parlare della mia vita. Ci sono tante cose belle da leggere, voglio che le persone che lo leggono finiscano con uno ‘Smile'”.
"Vengo da un quartiere difficile. C’erano tante cose vicino a me che non erano belle, ho avuto tanti amici che potevano arrivare ai livelli top del calcio ma non ce l’hanno fatta perché non avevano una mamma, uno zio o un papà che dava regole. Sono fortunato ad aver avuto un papà e una mamma esemplari”.
"Chi mi ha ispirato? Da piccolo guardavo Ronaldinho, perché mi piaceva lo stile brasiliano e come si muoveva in campo. Lui è cresciuto nelle favelas in Brasile, anche io vengo da un quartiere difficile, quel calcio di strada mi faceva piacere. Quando lo guardavo su Youtube volevo imitarlo”.
"Quando sono arrivato al Lille lo stipendio era molto diverso da quello dello Sporting Lisbona. A quel punto sono arrivati degli amici che mi dicevano ‘Andiamo a fare shopping’, per me è stato un momento fondamentale per capire i veri amici che vogliono che tu arrivi al top e capiscono cosa hai bisogno di fare per essere un calciatore forte dentro e fuori dal campo”.
"Sono arrivato qui al Milan a 19 anni, i primi anni sono stati difficili perché non ho giocato tantissimo ma loro non mi hanno ceduto, mi hanno aiutato a crescere come giocatore e come uomo. Avere questo tipo di persone (Ibrahimovic e Maldini) che mi supportano è importante perché sono ancora giovane, ho solo 24 anni, non sono perfetto”.
"Lo scudetto? Mi immagino sempre piazza Duomo piena di tifosi rossoneri perché è stato un trofeo molto importante per me, non ho mai visto niente di simile, è stato incredibile. Non ho parole per quello che ho vissuto”.
"Il futuro? Il calcio è così: a volte giochi bene e non vinci, altre giochi male e vinci. La mentalità del Milan è di vincere ogni partita. La cosa più importante è la squadra. Quando la squadra è così anche io acquisisco fiducia per dimostrare quello che voglio dimostrare ogni partita”.
"Il mio libro? Era un libro che volevo fare da tanto per parlare della mia vita. Ci sono tante cose belle da leggere, voglio che le persone che lo leggono finiscano con uno ‘Smile'”.
"Vengo da un quartiere difficile. C’erano tante cose vicino a me che non erano belle, ho avuto tanti amici che potevano arrivare ai livelli top del calcio ma non ce l’hanno fatta perché non avevano una mamma, uno zio o un papà che dava regole. Sono fortunato ad aver avuto un papà e una mamma esemplari”.
"Chi mi ha ispirato? Da piccolo guardavo Ronaldinho, perché mi piaceva lo stile brasiliano e come si muoveva in campo. Lui è cresciuto nelle favelas in Brasile, anche io vengo da un quartiere difficile, quel calcio di strada mi faceva piacere. Quando lo guardavo su Youtube volevo imitarlo”.
"Quando sono arrivato al Lille lo stipendio era molto diverso da quello dello Sporting Lisbona. A quel punto sono arrivati degli amici che mi dicevano ‘Andiamo a fare shopping’, per me è stato un momento fondamentale per capire i veri amici che vogliono che tu arrivi al top e capiscono cosa hai bisogno di fare per essere un calciatore forte dentro e fuori dal campo”.
"Sono arrivato qui al Milan a 19 anni, i primi anni sono stati difficili perché non ho giocato tantissimo ma loro non mi hanno ceduto, mi hanno aiutato a crescere come giocatore e come uomo. Avere questo tipo di persone (Ibrahimovic e Maldini) che mi supportano è importante perché sono ancora giovane, ho solo 24 anni, non sono perfetto”.
"Lo scudetto? Mi immagino sempre piazza Duomo piena di tifosi rossoneri perché è stato un trofeo molto importante per me, non ho mai visto niente di simile, è stato incredibile. Non ho parole per quello che ho vissuto”.
"Il futuro? Il calcio è così: a volte giochi bene e non vinci, altre giochi male e vinci. La mentalità del Milan è di vincere ogni partita. La cosa più importante è la squadra. Quando la squadra è così anche io acquisisco fiducia per dimostrare quello che voglio dimostrare ogni partita”.
