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Tuttosport: dopo il gol in Coppa Italia contro l’Atalanta, che aveva dato l’illusione al Milan di poter indirizzare la qualificazione, adesso è in campionato che Rafael Leao è atteso dal ruolo di leader assoluto della sua squadra. Il portoghese vive un’astinenza da gol in Serie A dallo scorso 23 settembre (113 giorni a oggi), quando con una sgroppata solitaria e con la fascia di capitano al braccio (la sua prima volta) decise il match interno contro l’Hellas Verona. Quello fu il terzo – e fin qui ultimo – gol segnato in campionato da Rafa, che poi ha trovato la via della rete avversaria in Champions League (contro il Paris Saint-Germain) e poi in Coppa Italia contro il Cagliari (gol del 4-1) e poi, come detto, nella partita di mercoledì sera contro gli orobici, poi usciti vincitori e con la qualificazione alla semifinale. Le diverse mutazioni tattiche del Milan non possono prescindere da un concetto basilare: quando si è in difficoltà, si dà la palla a Leao e si spera che inventi qualcosa. È il destino dei leader, dei numeri 10, dei campioni che devono prendere per mano i compagni quando la nebbia offusca il pensiero collettivo. Dovrà farlo, Leao, che contro la Roma a San Siro diede la svolta alla sua annata nel corso della stagione 2021-22, quando su assist di Ibrahimovic, segnò il gol del 3-1 finale e diede al Milan una vittoria importante in quella che, poi, sarebbe diventata la cavalcata per lo scudetto numero 19. Oggi è difficile pensare che i rossoneri possano riagganciarsi al treno di Inter e Juventus, ma c’è la necessità di trovare un filotto di risultati, anche con avversari importanti, che ridia costanza e alzi l’umore di una piazza che sta vivendo troppo sulle montagne russe in questi ultimi mesi.