Lapadula:"Addio al Milan scelta ponderata ma difficile".

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Gianluca Lapadula si è raccontato nel corso di una lunga intervista a Radio Rossonera. Ecco le parole dell'ex attaccante del Milan


Innanzitutto come stai? Come sta andando la quarantena?
"Bene. Passo molto tempo in famiglia, la mattina dedico 2 ore agli allenamenti e mi sto scoprendo cuoco".
Qual è il piatto che hai cucinato che ha riscosso più successo?
"Sicuramente gli arrosticini. Ho preparato anche qualche milanese con patate e zucchine. Al momento questo è il mio livello (sorride ndr).
Come passi il tuo tempo libero? Film, serie tv?
"In ritiro solitamente riuscivo a vedere 5/6 episodi di una serie ma a casa è un po' più complicato perché ci sono le bambine. La mattina sono da solo e ho molto tempo che dedico però agli allenamenti".
Serie tv preferita?
"Consiglio Peaky Binders".
Musica?
"Passo un po' di tempo suonando al pianoforte insieme alle mie bambine. L'amore per il pianoforte me l'ha trasmesso mio padre, lui ci sa fare, suona il sax e la chitarra e ha cantato al mio matrimonio".
È difficile tenere alta la motivazione allenandoti da solo?
"Sicuramente per uno sportivo che ha come obiettivo la partita del weekend non è semplice. Mi auguro che si possa capire a breve ciò che si farà".
24 giugno 2016 data in cui firmi con il Milan. Come è successo?
"A inizio mercato c'era stato un sondaggio del Milan che però non andò avanti. Poi, quando stavo per accordarmi con un'altra squadra, mi ha chiamato il Milan e nel giro di 24 ore chiudemmo il trasferimento. La chiamata del Milan è stata un'emozione forte ed indescrivibile".
6 novembre 2016, il tuo primo goal in maglia rossonera contro il Palermo. Che ricordi hai?
"In quella partita stavo finalmente bene dopo aver avuto qualche problema fisico. Ci tenevo proprio a giocar bene e credo che in quella esultanza sono riuscito a dimostrarlo".
Com'era il tuo rapporto con mister Montella?
"Il mister mi ha sempre dato grande fiducia, ha avuto la pazienza di aspettarmi e per quello lo ringrazierò sempre".
Che ricordi hai di quella Supercoppa italiana vinta a Doha contro la Juventus?
"A Doha fu un'emozione fortissima. Sbagliai il primo rigore ma alla fine fu bellissimo poter festeggiare un trofeo vinto la maglia del Milan. Fu un orgoglio per tutti i giocatori di quell'annata".
Com'era quel gruppo?
"Era un grandissimo gruppo. Avevo ottimi rapporti con tutti specie con Kucka, Antonelli, De Sciglio, Bacca e Romagnoli".
Cosa mancava a quella squadra per essere grande?
"Il Milan che c'è stato è molto difficile da ripetere. Quest'anno vedo una squadra con un'ottima rosa e buone potenzialità, mi auguro che il Milan possa tornare sui livelli che gli competono".
Qual è il tuo rapporto coi Social?
"In questo periodo li ho usati di più essendo sempre a casa anche per mostrare a chi mi segue come mi sto allenando".
C'è un giocatore con cui hai giocato al Milan che hai sempre pensato fosse veramente forte?
"Donnarumma: uno sportivo completo a 360 gradi. Gigio quell'anno fece benissimo e si sta confermando su altissimi livelli. Mi auguro possa diventare un campione".
Un pensiero sul Milan di oggi...
"È una squadra che a me piace perché ha tante soluzioni. Spero possa raggiungere i propri obiettivi".
Molti tifosi del Milan ti ricordano con grande affetto...
"Questa cosa mi rende davvero orgoglioso. In quella stagione giocai un minutaggio pari a 13 partite facendo 8 goal dando così il mio contributo e mettendo in campo il carattere che mi ha sempre accompagnato".
Perché è finita con il Milan?
"La verità è che avevo offerte da altre società e il Milan non fece nulla per bloccarle come se le appoggiasse. Questa cosa mi ha fatto riflettere ed è una scelta che onestamente rifarei. La cessione del club ha inciso molto e mi sono trovato a riflettere su quale fosse per me la scelta migliore. Io al Milan mi trovavo benissimo, come fosse la mia seconda casa; è stata una scelta ponderata ma difficile".
Parliamo un po' della tua carriera. Come sei finito in Slovenia?
"Bella domanda! Ero a Parma dove però sono stato anche fuori rosa e quando mi fu proposto questo progetto non mi dispiacque l'idea. Tra l'altro fu una bella annata: feci 14 goal e vincemmo la coppa nazionale".
Anche a Teramo hai lasciato il segno...
"Andar lì fu una mia scelta. Mi piacque subito il progetto così come la società. Da lì è iniziato il mio stupendo cammino in Abruzzo".
C'è stato un momento della tua carriera in cui hai pensato di non riuscire a fare il grande salto?
"Onestamente è una cosa a cui non ho mai pensato".
Come ti trovi a Lecce?
"Benissimo. Ho la fortuna di avere per me e la mia famiglia una villa con giardino così le bambine riescono a uscire. In stagione al momento ho fatto 7 goal in campionato e 2 in coppa ma se sarò soddisfatto di come è andata chiaramente potrò dirtelo solo tra qualche giorno nell'attesa di capire quando si potrà tornare a giocare".
Come ti trovi con mister Liverani e la sua idea di calcio?
"Il mister è molto preparato. All'inizio non è stato facile comprendere la sua idea di gioco ma col tempo ci siamo riusciti e ora esprimiamo sul campo quello che vuole".
Che idea hai di Pippo Falco?
"Con lui mi trovo benissimo, è un giocatore dalle grandi qualità così come Barak, Saponara e Mancosu. Abbiamo una bella squadra".
Quali sono le tue aspettative?
"Al momento è difficile rispondere. Mi auguro che si possa riprendere a giocare in sicurezza ma senza avere alcun tipo di privilegio e senza compromettere la prossima annata. Spero venga fatta una scelta nel più breve tempo possibile perché non è semplice non avere una data".
Quando hai capito che saresti diventato un calciatore?
"Non ci ho mai pensato ma da piccolo avevo un'energia e una voglia fuori dal comune. Sono sicuro che questo nella mia vita, oltre che nella mia carriera, ha fatto la differenza. Se vuoi raggiungere un obiettivo devi essere disposto a qualsiasi cosa".
"La maledizione della 9 del Milan"... Adesso c'è Ibrahimovic a guidare l'attacco anche se con la maglia numero 21. Avresti voluto giocare insieme a lui? La "maledizione" esiste?
"Zlatan è uno dei migliori attaccanti al mondo e giocare con lui sarebbe stato un piacere. Per come vivo io lo sport la scaramanzia non esiste".
3 goal indimenticabili della tua vita da calciatore...
"Sicuramente il primo è quello fatto col Ravenna contro la Salernitana, il mio primo goal tra i professionisti. In questo momento sceglierne altri due sarebbe difficile, forse anche il primo che ho fatto in Serie A. In ogni caso i goal per un attaccante sono tutti importanti".
Com'è il tuo rapporto con il Perù?
"Ho tanti amici sudamericani e ogni tanto parlo peruviano con mia mamma. Non sono mai stato in Perù ma ci andrei volentieri per conoscere gli zii ed i cugini che ho da parte di mia madre".
C'è una squadra che ti ha particolarmente colpito in Serie A in questa stagione?
"Sì, direi il Sassuolo: grande qualità, idee di gioco e giocatori importanti".
C'è un giovane calciatore che ti ha colpito quest'anno?
"Mi sta piacendo molto Locatelli. Ogni tanto lo sento, avevo un bellissimo rapporto anche con lui".
C'è un altro Lapadula?
"Non saprei, difficile rispondere. Forse Cutrone".
Infine, ad oggi puoi dire di aver realizzato i tuoi sogni?
"Ne ho ancora tantissimi da realizzare ma qualche soddisfazione me la sono sicuramente tolta".
 

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