L'angolo del libro

Stanis La Rochelle

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Ho letto martin eden di jack london, libro potente. Mi è piaciuto tantissimo.



C'è il protagonista Martin che è un "pezzente" della classe operaia, incontra per circostanze casuali fighetta della borghesia e famiglia. Si innamora a prima vista, siccome si sente un subumano inizia ad acculturarsi per essere degno di lei e famiglia. Man mano che legge libri e si accultura si lascia prendere dall'entusiasmo di tutto ciò che scopre sul mondo, prende anche consapevolezza della propria intelligenza. Inizia anche a capire che la gente dei ceti superiori nonostante istruzione e cultura in realtà non è che siano migliori di lui, anzi...

Prima aveva la convinzione che gli uomini in determinate posizioni fossero tutte persone rispettabili e con un'intelligenza elevata, ora comprende che sono quasi tutti dei mediocri, solo pochi si elevano davvero dagli altri.

Riesce a far innamorare di lui la fighetta borghese, più tempo passa a studiare e leggere e più gli prende il "fuoco dentro", ha deciso che vuole scrivere, sa di avere il talento e le capacità per farlo, ma ovviamente nessuno si caga i suoi scritti. La fighetta non crede realmente nelle sue capacità e la sua famiglia lo considera una sfaticato, deve trovarsi un lavoro rispettabile.

La fighetta alla fine lo molla, la famiglia stessa di martin lo considera un parassita, nonostante alla fine lui non chieda soldi a nessuno, inizia a fare la fame vera mentre scrive pagine e pagine tutti i giorni, impazzendo perché tutte le riviste a cui scrive pubblicano diarrea sonante e non le sue storie.

Poi la svolta, un suo saggio ha successo, e all'improvviso tutti vogliono pubblicare la sua roba, diventa uno scrittore di fama e ricchissimo. Tutti ora lo trattano con rispetto, la fighetta lo rivuole, ma ormai il treno è passato, sta conciato malissimo ed è depresso da paura. Proprio ora che ha ottenuto ciò che voleva!

Non si capacita di come la gente ora lo tratti in maniera diversa, visto che è sempre stato lo stesso, i libri e i saggi che ha scritto gli aveva già scritti da tempo, quando la gente lo considerava uno svogliato nullafacente e parassita.

Sta cosa lo distrugge perché comprende che le persone non hanno interesse per lui in quanto martin, ma solo del riconoscimento sociale. Lui è sempre stato lo stesso, ma prima le sue opinioni non venivano considerate, ora pendono tutti dalle sue labbra, lo invitano personaggi rispettabili e importanti, mentre prima lo schifavano.

Bellissimo il pensiero ossessivo in questa parte della storia " i libri li avevo già scritti", riferito ai libri e racconti che diventeranno famosi, tutta la stima che ha ora è dovuta grazie a ciò che aveva già scritto molto tempo prima, quando però la gente lo considerava un fallito appunto.

Sia la fighetta e la sua famiglia borghese del menga avevano già letto i suoi testi, ma non avevano stima di lui PRIMA che i libri diventassero famosi e riconosciuti. Questa roba proprio lo devasta, perché qualcosa che ha valore lo ha a prescindere dalla fama o meno.

Martin comprende come a quasi tutti non importa realmente del valore che hai tu come individuo, ma del riconoscimento sociale che possiedi. Lui ora è uno che conta, non per ciò che è, ma per circostanze casuali che hanno portato riconoscimento sociale ai suoi scritti. Molti se ne fregherebbero, ma lui non riesce, devasto e depressione pesante, per un finale che non ti aspetti...
 
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