Louis Gara
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L'avvocato Giuseppe La Scala, che fa parte dei piccoli azionisti del Milan, è intervenuto oggi a Milan Channel, con un'intervista telefonica con Suma. Ecco qui in sintesi il suo intervento.
Suma: Lei è intervenuto 2 anni fa all'assemblea degli azionisti?
La Scala: No, sono intervenuto l'anno scorso per la prima volta, pur essendo azionista da 25 anni. Intervenni perché la situazione era già preoccupante.
S: Lei dice che il presidente Berlusconi e Fininvest devono lasciare il Milan in condizioni migliori di come l'hanno rilevato. Io le dico: quasi 30 trofei in più, e senza debiti da macellaio... direi che queste sono condizioni migliori. O no?
LS: Io spero che Berlusconi, Fininvest e Milan Channel la smettano di affermare che una società possa giustificare i suoi errori sul fatto che nei 20 anni precedenti ha operato bene. Fermarsi a riflettere sul passato, con questi errori che si vedono oggi, mi sembra un modo molto miope di operare e triste di lasciare. Per uscire di scena serve uno stile che Fininvest non mi pare abbia. E' retorica. Spero lascino a breve, perché così rischiano di farsi ricordare più per gli ultimi anni disastrosi che per i primi straordinari 20 anni. Berlusconi dice che non può competere con le grandi potenze del calcio internazionale. Allora questo è il momento di farsi da parte.
S: Sì ma tutti nel calcio attuale, Juve eccetto, vogliono vendere. Il nostro campionato non ha molto appeal. A metterci in mani peggiori ci mettiamo un attimo...
LS: Non condivido la quotazione che Fininvest fa del Milan, 1 miliardo. E' una quotazione del tutto fuori mercato. Che il Milan sia diverso dalle altre squadre italiane e che abbia più appeal, su questo non ci piove.
Oggi la Juventus in borsa capitalizza 300-400 milioni, mi pare. Il 20% dell'Inter passa per 60 milioni, su una quotazione di 300 milioni. E per noi ora si parla di una trattativa seria, non come quella con Mr Bee, per 700 milioni.
S: Ma a parte il caso del comunicato ufficiale con Bee, Fininvest non ha mai fatto quotazioni. Sono quotazioni mediatiche.
LS: Eh sì, se stiamo ad aspettare i comunicati ufficiali... Le quotazioni a cui mi riferisco provengono da fonti plausibili e credibili. Chi ha interesse a forzare una trattativa ha anche interesse a far uscire notizie sulla trattativa. Poi magari quando la trattativa si farà serrata, ci sarà più riservatezza.
Chi comprerà il Milan a cifre ragionevoli, che siano cinesi o meno, otterrà in cambio il potere di gestire il club. E' plausibile. E mi auguro sia vero. Era invece assurdo che qualcuno ci mettesse mezzo miliardo per lasciare la gestione all'attuale management. Era incredibile.
S: Sono stati 3-4 anni duri, delicati. Però mi sembra che si peggiori la situazione. Lei oggi aveva affermato in radio che "il Milan è un club tecnicamente fallito". Ma l'Inter è in condizioni peggiori delle nostre, però nessuno nel loro ambiente, tifoseria compresa, parla così. La Juventus ha fatto campagne acquisti faraoniche prima di riuscire a vincere lo scudetto con Conte e nessuno ha detto niente, mentre da noi si critica il mercato troppo dispendioso. Perché noi tendiamo a peggiorare le cose, anche nei termini?
LS: Io nego che ci sia disfattismo da parte mia o da parte di chi dice la verità, soprattutto alla luce della lettura del bilancio. La Juve ha approvato un bilancio che si chiude con un piccolo attivo. Per quanto riguarda il Milan, quando 25 anni fai mi presentai per la prima volta all'assemblea, ci fu un passivo mostruoso di 40 miliardi di lire, che fu tutto dovuto al fatto che quell'anno vincemmo Campionato e Coppa Campioni e si dovettero pagare i premi ai giocatori che ci avevano portato sul tetto del mondo. Ora, c'è una differenza radicale tra lo spendere un sacco di soldi e andare in passivo per finanziare un ciclo di vittorie e avere una squadra vincente, e lo spendere un sacco di soldi e avere passivi enormi per avere una squadra che ha risultati sportivi deprimenti. Quando accade questo, il problema non è il destino, ma i dirigenti che hanno fatto il loro tempo. E devono mettersi da parte. Quelli che in questo momento guidano il Milan non riescono a interpretare correttamente la realtà di un calcio che è molto diverso da quello di 20 o 30 anni fa. Allora ci si fa da parte. I tifosi milanisti sono anche molto pazienti. Sono stati in Serie B e hanno seguito la squadra nei momenti duri della sua storia. Non pretendono di vincere sempre. Pretendono dei progetti, pretendono una speranza, pretendono onestà di comportamenti e onestà intellettuale di intenti. E oggi i tifosi del Milan oltre ad aver perso la pazienza, hanno perso anche la speranza. Ed è questa la cosa più drammatica
Suma: Lei è intervenuto 2 anni fa all'assemblea degli azionisti?
La Scala: No, sono intervenuto l'anno scorso per la prima volta, pur essendo azionista da 25 anni. Intervenni perché la situazione era già preoccupante.
S: Lei dice che il presidente Berlusconi e Fininvest devono lasciare il Milan in condizioni migliori di come l'hanno rilevato. Io le dico: quasi 30 trofei in più, e senza debiti da macellaio... direi che queste sono condizioni migliori. O no?
LS: Io spero che Berlusconi, Fininvest e Milan Channel la smettano di affermare che una società possa giustificare i suoi errori sul fatto che nei 20 anni precedenti ha operato bene. Fermarsi a riflettere sul passato, con questi errori che si vedono oggi, mi sembra un modo molto miope di operare e triste di lasciare. Per uscire di scena serve uno stile che Fininvest non mi pare abbia. E' retorica. Spero lascino a breve, perché così rischiano di farsi ricordare più per gli ultimi anni disastrosi che per i primi straordinari 20 anni. Berlusconi dice che non può competere con le grandi potenze del calcio internazionale. Allora questo è il momento di farsi da parte.
S: Sì ma tutti nel calcio attuale, Juve eccetto, vogliono vendere. Il nostro campionato non ha molto appeal. A metterci in mani peggiori ci mettiamo un attimo...
LS: Non condivido la quotazione che Fininvest fa del Milan, 1 miliardo. E' una quotazione del tutto fuori mercato. Che il Milan sia diverso dalle altre squadre italiane e che abbia più appeal, su questo non ci piove.
Oggi la Juventus in borsa capitalizza 300-400 milioni, mi pare. Il 20% dell'Inter passa per 60 milioni, su una quotazione di 300 milioni. E per noi ora si parla di una trattativa seria, non come quella con Mr Bee, per 700 milioni.
S: Ma a parte il caso del comunicato ufficiale con Bee, Fininvest non ha mai fatto quotazioni. Sono quotazioni mediatiche.
LS: Eh sì, se stiamo ad aspettare i comunicati ufficiali... Le quotazioni a cui mi riferisco provengono da fonti plausibili e credibili. Chi ha interesse a forzare una trattativa ha anche interesse a far uscire notizie sulla trattativa. Poi magari quando la trattativa si farà serrata, ci sarà più riservatezza.
Chi comprerà il Milan a cifre ragionevoli, che siano cinesi o meno, otterrà in cambio il potere di gestire il club. E' plausibile. E mi auguro sia vero. Era invece assurdo che qualcuno ci mettesse mezzo miliardo per lasciare la gestione all'attuale management. Era incredibile.
S: Sono stati 3-4 anni duri, delicati. Però mi sembra che si peggiori la situazione. Lei oggi aveva affermato in radio che "il Milan è un club tecnicamente fallito". Ma l'Inter è in condizioni peggiori delle nostre, però nessuno nel loro ambiente, tifoseria compresa, parla così. La Juventus ha fatto campagne acquisti faraoniche prima di riuscire a vincere lo scudetto con Conte e nessuno ha detto niente, mentre da noi si critica il mercato troppo dispendioso. Perché noi tendiamo a peggiorare le cose, anche nei termini?
LS: Io nego che ci sia disfattismo da parte mia o da parte di chi dice la verità, soprattutto alla luce della lettura del bilancio. La Juve ha approvato un bilancio che si chiude con un piccolo attivo. Per quanto riguarda il Milan, quando 25 anni fai mi presentai per la prima volta all'assemblea, ci fu un passivo mostruoso di 40 miliardi di lire, che fu tutto dovuto al fatto che quell'anno vincemmo Campionato e Coppa Campioni e si dovettero pagare i premi ai giocatori che ci avevano portato sul tetto del mondo. Ora, c'è una differenza radicale tra lo spendere un sacco di soldi e andare in passivo per finanziare un ciclo di vittorie e avere una squadra vincente, e lo spendere un sacco di soldi e avere passivi enormi per avere una squadra che ha risultati sportivi deprimenti. Quando accade questo, il problema non è il destino, ma i dirigenti che hanno fatto il loro tempo. E devono mettersi da parte. Quelli che in questo momento guidano il Milan non riescono a interpretare correttamente la realtà di un calcio che è molto diverso da quello di 20 o 30 anni fa. Allora ci si fa da parte. I tifosi milanisti sono anche molto pazienti. Sono stati in Serie B e hanno seguito la squadra nei momenti duri della sua storia. Non pretendono di vincere sempre. Pretendono dei progetti, pretendono una speranza, pretendono onestà di comportamenti e onestà intellettuale di intenti. E oggi i tifosi del Milan oltre ad aver perso la pazienza, hanno perso anche la speranza. Ed è questa la cosa più drammatica