La Maura (2028?):partita politica. Inter infastida.

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La GDS in edicola conferma tutte le news già riportate ieri e aggiunge: Gerry Cardinale, come atteso, è arrivato in Italia per lavorare al nuovo stadio, priorità assoluta. Tre gli incontri centrali. Due presto pubblici, con il sindaco Beppe Sala e il governatore della Lombardia Fontana. Uno più nascosto, con Federico Consolandi, uomo di riferimento di F3A Green, la società che ha firmato un preliminare di vendita per l’acquisto dell’area su cui sorgerebbe lo stadio. È con F3A Green che il Milan dovrà trattare l’acquisto del terreno. Della giornata restano dichiarazioni ottimiste. Cardinale ai giornalisti, dopo aver visto Fontana: «Stiamo lavorando, è stato un buon incontro». Sala: «Il Milan conferma la volontà di procedere su La Maura. Ritengono che in un paio di settimane potranno portarmi un progetto di massima e quello che chiedono in termini di nostri passi formali». Fontana: «Gerry Cardinale mi ha illustrato il progetto per il nuovo stadio del Milan che vorrebbe realizzare a ‘La Maura’». Completamente tramontato, al momento, l’ipotesi del nuovo San Siro, da costruire a fianco del vecchio.

E adesso? Il Milan ha mostrato a Sala e Fontana una prima bozza del progetto con stadio, centro sportivo per giovanili e squadra femminile, museo. Un progetto realizzato da CAA Icon, colosso del settore presente ieri con il fondatore Tim Romani. E ora? Il Milan ad aprile presenterà a Sala un rendering più compiuto. In cambio, vuole capire da Fontana e soprattutto Sala se ci sono le condizioni per procedere in tempi rapidi e certi. E questo è il grande problema. Nelle prossime settimane ci saranno nuovi incontri con le autorità e il Parco Agricolo Sud Milano, in cui è inserita l’area di La Maura. Sala è disponibile a lavorare per avere due squadre in città ma sono già note le divergenze in consiglio comunale (anche la maggioranza, con i Verdi contrarissimi, è spaccata) e le proteste dei cittadini. L’arma segreta può essere l’apertura al pubblico di una grandissima area verde intorno allo stadio, ora privata. Un accordo di programma tra Regione, Comune, Parco Sud ed F3A Green può mettere tutti d’accordo? I prossimi mesi diranno, anche se prima del 2025, non si comincerà a costruire. E prima del 2028, è improbabile vedere una partita.

CorSera: non è il passo decisivo, ma è uno in più lungo la strada tracciata. Quella del Milan porta a un nuovo stadio da costruire da soli, nell’area dell’ippodromo La Maura, se sarà possibile: ormai alla rinuncia dell’impianto a fianco di San Siro, da condividere con l’Inter, che ha impegnato le società negli ultimi quattro anni, manca solo il bollo dell’ufficialità. Non è arrivato ieri, quando Gerry Cardinale, il proprietario di RedBird, che è il protagonista della svolta «indipendentista» sullo stadio, è andato a incontrare il sindaco di Milano Giuseppe Sala, assieme al presidente del club Paolo Scaroni e all’ad Giorgio Fulani. Il sindaco aspetta la rinuncia ufficiale («se non intendono procedere me lo devono formalmente confermare»), anche per iniziare l’approfondimento (e l’opera di mediazione?) del nuovo piano nell’area La Maura. E una comunicazione formale che sciolga il memorandum of un- derstanding firmato (sembra non ci siano penali da pagare da parte del Milan anche se spesso accordi simili le prevedono) la aspetta anche l’Inter che guarda con fastidio a questi sviluppi e ha sempre dato la priorità allo stadio condiviso, pur avendo sondato, nel 2022, la disponibilità di un’area a Rozzano per andare eventualmente da sola. Ora accelererà in questa direzione: la novità è che Rozzano non è l’unica opzione. Tornando al Milan, però prima di abbandonare un piano, quello di San Siro, che ha visto così tanto tempo e soldi impiegati, è necessario avere qualche rassicurazione sul nuovo: le opposizioni nel quartiere, dentro al mondo ambientalista, e dentro allo stesso Pd, non mancano. D’altra parte, Sala ha bisogno di più dettagli per dare risposte e/o garanzie. «Ho preso atto del loro interesse, quello che serve è un progetto, che loro ritengono di potermi portare in un paio di settimane». L’urgenza è nota: Cardinale ha intensificato i suoi passaggi a Milano proprio per accelerare sullo stadio. E un incontro bis, ieri, c’è stato anche con il presidente della Regione Attilio Fontana a cui è stata mostrata la planimetria di dove si vorrebbe realizzare lo stadio a La Maura. L’ipotesi è quella di firmare un accordo di programma Milan-Comune-Regione, un meccanismo che consente di snellire le procedure sulle licenze edilizie.
L’area individuata è privata, ma dentro al Parco Sud (che sta per passare di competenza regionale). «Lì c’è un’area verde molto importante oggi, quanta ne rimarrà? Non posso avviare una discussione con il Parco Sud sulla base di un interesse manifestato informalmente» incalza Sala. L’impressione però è che il sindaco non sia scontento di una soluzione che consenta al Milan di tenere lo stadio nel Comune di Milano. E San Siro, almeno per qualche anno (tutti quelli del suo mandato) attivo. Poi si vedrà.

I residenti contro lo stadio:"Sarà un ecomostro"

Tuttosport:
l’intenzione del Milan è chiara, andare avanti da soli senza l’Inter (in tal senso non sono in calendario incontri con Steven Zhang), con Cardinale che vuole giocarsi le sue carte fino alla fine per arrivare a fare lo stadio a Milano. Sesto San Giovanni rimane una soluzione valida nel caso in cui anche “La Maura” dovesse saltare.

Repubblica: il Milan vorrebbe un nuovo stadio da 70000 posti con 3 anelli
 
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CorSera: non è il passo decisivo, ma è uno in più lungo la strada tracciata. Quella del Milan porta a un nuovo stadio da costruire da soli, nell’area dell’ippodromo La Maura, se sarà possibile: ormai alla rinuncia dell’impianto a fianco di San Siro, da condividere con l’Inter, che ha impegnato le società negli ultimi quattro anni, manca solo il bollo dell’ufficialità. Non è arrivato ieri, quando Gerry Cardinale, il proprietario di RedBird, che è il protagonista della svolta «indipendentista» sullo stadio, è andato a incontrare il sindaco di Milano Giuseppe Sala, assieme al presidente del club Paolo Scaroni e all’ad Giorgio Fulani. Il sindaco aspetta la rinuncia ufficiale («se non intendono procedere me lo devono formalmente confermare»), anche per iniziare l’approfondimento (e l’opera di mediazione?) del nuovo piano nell’area La Maura. E una comunicazione formale che sciolga il memorandum of un- derstanding firmato (sembra non ci siano penali da pagare da parte del Milan anche se spesso accordi simili le prevedono) la aspetta anche l’Inter che guarda con fastidio a questi sviluppi e ha sempre dato la priorità allo stadio condiviso, pur avendo sondato, nel 2022, la disponibilità di un’area a Rozzano per andare eventualmente da sola. Ora accelererà in questa direzione: la novità è che Rozzano non è l’unica opzione. Tornando al Milan, però prima di abbandonare un piano, quello di San Siro, che ha visto così tanto tempo e soldi impiegati, è necessario avere qualche rassicurazione sul nuovo: le opposizioni nel quartiere, dentro al mondo ambientalista, e dentro allo stesso Pd, non mancano. D’altra parte, Sala ha bisogno di più dettagli per dare risposte e/o garanzie. «Ho preso atto del loro interesse, quello che serve è un progetto, che loro ritengono di potermi portare in un paio di settimane». L’urgenza è nota: Cardinale ha intensificato i suoi passaggi a Milano proprio per accelerare sullo stadio. E un incontro bis, ieri, c’è stato anche con il presidente della Regione Attilio Fontana a cui è stata mostrata la planimetria di dove si vorrebbe realizzare lo stadio a La Maura. L’ipotesi è quella di firmare un accordo di programma Milan-Comune-Regione, un meccanismo che consente di snellire le procedure sulle licenze edilizie.
L’area individuata è privata, ma dentro al Parco Sud (che sta per passare di competenza regionale). «Lì c’è un’area verde molto importante oggi, quanta ne rimarrà? Non posso avviare una discussione con il Parco Sud sulla base di un interesse manifestato informalmente» incalza Sala. L’impressione però è che il sindaco non sia scontento di una soluzione che consenta al Milan di tenere lo stadio nel Comune di Milano. E San Siro, almeno per qualche anno (tutti quelli del suo mandato) attivo. Poi si vedrà.
 

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CorSera: non è il passo decisivo, ma è uno in più lungo la strada tracciata. Quella del Milan porta a un nuovo stadio da costruire da soli, nell’area dell’ippodromo La Maura, se sarà possibile: ormai alla rinuncia dell’impianto a fianco di San Siro, da condividere con l’Inter, che ha impegnato le società negli ultimi quattro anni, manca solo il bollo dell’ufficialità. Non è arrivato ieri, quando Gerry Cardinale, il proprietario di RedBird, che è il protagonista della svolta «indipendentista» sullo stadio, è andato a incontrare il sindaco di Milano Giuseppe Sala, assieme al presidente del club Paolo Scaroni e all’ad Giorgio Fulani. Il sindaco aspetta la rinuncia ufficiale («se non intendono procedere me lo devono formalmente confermare»), anche per iniziare l’approfondimento (e l’opera di mediazione?) del nuovo piano nell’area La Maura. E una comunicazione formale che sciolga il memorandum of un- derstanding firmato (sembra non ci siano penali da pagare da parte del Milan anche se spesso accordi simili le prevedono) la aspetta anche l’Inter che guarda con fastidio a questi sviluppi e ha sempre dato la priorità allo stadio condiviso, pur avendo sondato, nel 2022, la disponibilità di un’area a Rozzano per andare eventualmente da sola. Ora accelererà in questa direzione: la novità è che Rozzano non è l’unica opzione. Tornando al Milan, però prima di abbandonare un piano, quello di San Siro, che ha visto così tanto tempo e soldi impiegati, è necessario avere qualche rassicurazione sul nuovo: le opposizioni nel quartiere, dentro al mondo ambientalista, e dentro allo stesso Pd, non mancano. D’altra parte, Sala ha bisogno di più dettagli per dare risposte e/o garanzie. «Ho preso atto del loro interesse, quello che serve è un progetto, che loro ritengono di potermi portare in un paio di settimane». L’urgenza è nota: Cardinale ha intensificato i suoi passaggi a Milano proprio per accelerare sullo stadio. E un incontro bis, ieri, c’è stato anche con il presidente della Regione Attilio Fontana a cui è stata mostrata la planimetria di dove si vorrebbe realizzare lo stadio a La Maura. L’ipotesi è quella di firmare un accordo di programma Milan-Comune-Regione, un meccanismo che consente di snellire le procedure sulle licenze edilizie.
L’area individuata è privata, ma dentro al Parco Sud (che sta per passare di competenza regionale). «Lì c’è un’area verde molto importante oggi, quanta ne rimarrà? Non posso avviare una discussione con il Parco Sud sulla base di un interesse manifestato informalmente» incalza Sala. L’impressione però è che il sindaco non sia scontento di una soluzione che consenta al Milan di tenere lo stadio nel Comune di Milano. E San Siro, almeno per qualche anno (tutti quelli del suo mandato) attivo. Poi si vedrà.
 

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Tuttosport: l’intenzione del Miian è chiara, andare avanti da soli senza l’Inter (in tal senso non sono in calendario incontri con Steven Zhang), con Cardinale che vuole giocarsi le sue carte fino alla fine per arrivare a fare lo stadio a Milano. Sesto San Giovanni rimane una soluzione valida nel caso in cui anche “La Maura” dovesse saltare.
 

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La GDS in edicola conferma tutte le news già riportate ieri e aggiunge: Gerry Cardinale, come atteso, è arrivato in Italia per lavorare al nuovo stadio, priorità assoluta. Tre gli incontri centrali. Due presto pubblici, con il sindaco Beppe Sala e il governatore della Lombardia Fontana. Uno più nascosto, con Federico Consolandi, uomo di riferimento di F3A Green, la società che ha firmato un preliminare di vendita per l’acquisto dell’area su cui sorgerebbe lo stadio. È con F3A Green che il Milan dovrà trattare l’acquisto del terreno. Della giornata restano dichiarazioni ottimiste. Cardinale ai giornalisti, dopo aver visto Fontana: «Stiamo lavorando, è stato un buon incontro». Sala: «Il Milan conferma la volontà di procedere su La Maura. Ritengono che in un paio di settimane potranno portarmi un progetto di massima e quello che chiedono in termini di nostri passi formali». Fontana: «Gerry Cardinale mi ha illustrato il progetto per il nuovo stadio del Milan che vorrebbe realizzare a ‘La Maura’». Completamente tramontato, al momento, l’ipotesi del nuovo San Siro, da costruire a fianco del vecchio.

E adesso? Il Milan ha mostrato a Sala e Fontana una prima bozza del progetto con stadio, centro sportivo per giovanili e squadra femminile, museo. Un progetto realizzato da CAA Icon, colosso del settore presente ieri con il fondatore Tim Romani. E ora? Il Milan ad aprile presenterà a Sala un rendering più compiuto. In cambio, vuole capire da Fontana e soprattutto Sala se ci sono le condizioni per procedere in tempi rapidi e certi. E questo è il grande problema. Nelle prossime settimane ci saranno nuovi incontri con le autorità e il Parco Agricolo Sud Milano, in cui è inserita l’area di La Maura. Sala è disponibile a lavorare per avere due squadre in città ma sono già note le divergenze in consiglio comunale (anche la maggioranza, con i Verdi contrarissimi, è spaccata) e le proteste dei cittadini. L’arma segreta può essere l’apertura al pubblico di una grandissima area verde intorno allo stadio, ora privata. Un accordo di programma tra Regione, Comune, Parco Sud ed F3A Green può mettere tutti d’accordo? I prossimi mesi diranno, anche se prima del 2025, non si comincerà a costruire. E prima del 2028, è improbabile vedere una partita.

CorSera: non è il passo decisivo, ma è uno in più lungo la strada tracciata. Quella del Milan porta a un nuovo stadio da costruire da soli, nell’area dell’ippodromo La Maura, se sarà possibile: ormai alla rinuncia dell’impianto a fianco di San Siro, da condividere con l’Inter, che ha impegnato le società negli ultimi quattro anni, manca solo il bollo dell’ufficialità. Non è arrivato ieri, quando Gerry Cardinale, il proprietario di RedBird, che è il protagonista della svolta «indipendentista» sullo stadio, è andato a incontrare il sindaco di Milano Giuseppe Sala, assieme al presidente del club Paolo Scaroni e all’ad Giorgio Fulani. Il sindaco aspetta la rinuncia ufficiale («se non intendono procedere me lo devono formalmente confermare»), anche per iniziare l’approfondimento (e l’opera di mediazione?) del nuovo piano nell’area La Maura. E una comunicazione formale che sciolga il memorandum of un- derstanding firmato (sembra non ci siano penali da pagare da parte del Milan anche se spesso accordi simili le prevedono) la aspetta anche l’Inter che guarda con fastidio a questi sviluppi e ha sempre dato la priorità allo stadio condiviso, pur avendo sondato, nel 2022, la disponibilità di un’area a Rozzano per andare eventualmente da sola. Ora accelererà in questa direzione: la novità è che Rozzano non è l’unica opzione. Tornando al Milan, però prima di abbandonare un piano, quello di San Siro, che ha visto così tanto tempo e soldi impiegati, è necessario avere qualche rassicurazione sul nuovo: le opposizioni nel quartiere, dentro al mondo ambientalista, e dentro allo stesso Pd, non mancano. D’altra parte, Sala ha bisogno di più dettagli per dare risposte e/o garanzie. «Ho preso atto del loro interesse, quello che serve è un progetto, che loro ritengono di potermi portare in un paio di settimane». L’urgenza è nota: Cardinale ha intensificato i suoi passaggi a Milano proprio per accelerare sullo stadio. E un incontro bis, ieri, c’è stato anche con il presidente della Regione Attilio Fontana a cui è stata mostrata la planimetria di dove si vorrebbe realizzare lo stadio a La Maura. L’ipotesi è quella di firmare un accordo di programma Milan-Comune-Regione, un meccanismo che consente di snellire le procedure sulle licenze edilizie.
L’area individuata è privata, ma dentro al Parco Sud (che sta per passare di competenza regionale). «Lì c’è un’area verde molto importante oggi, quanta ne rimarrà? Non posso avviare una discussione con il Parco Sud sulla base di un interesse manifestato informalmente» incalza Sala. L’impressione però è che il sindaco non sia scontento di una soluzione che consenta al Milan di tenere lo stadio nel Comune di Milano. E San Siro, almeno per qualche anno (tutti quelli del suo mandato) attivo. Poi si vedrà.

Tuttosport: l’intenzione del Milan è chiara, andare avanti da soli senza l’Inter (in tal senso non sono in calendario incontri con Steven Zhang), con Cardinale che vuole giocarsi le sue carte fino alla fine per arrivare a fare lo stadio a Milano. Sesto San Giovanni rimane una soluzione valida nel caso in cui anche “La Maura” dovesse saltare.

Lo stadio verrà inaugurato nel duemilacredici
 

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E adesso? Il Milan ha mostrato a Sala e Fontana una prima bozza del progetto con stadio, centro sportivo per giovanili e squadra femminile, museo. Un progetto realizzato da CAA Icon, colosso del settore presente ieri con il fondatore Tim Romani. E ora? Il Milan ad aprile presenterà a Sala un rendering più compiuto. In cambio, vuole capire da Fontana e soprattutto Sala se ci sono le condizioni per procedere in tempi rapidi e certi. E questo è il grande problema. Nelle prossime settimane ci saranno nuovi incontri con le autorità e il Parco Agricolo Sud Milano, in cui è inserita l’area di La Maura. Sala è disponibile a lavorare per avere due squadre in città ma sono già note le divergenze in consiglio comunale (anche la maggioranza, con i Verdi contrarissimi, è spaccata) e le proteste dei cittadini. L’arma segreta può essere l’apertura al pubblico di una grandissima area verde intorno allo stadio, ora privata. Un accordo di programma tra Regione, Comune, Parco Sud ed F3A Green può mettere tutti d’accordo? I prossimi mesi diranno, anche se prima del 2025, non si comincerà a costruire. E prima del 2028, è improbabile vedere una partita.

CorSera: non è il passo decisivo, ma è uno in più lungo la strada tracciata. Quella del Milan porta a un nuovo stadio da costruire da soli, nell’area dell’ippodromo La Maura, se sarà possibile: ormai alla rinuncia dell’impianto a fianco di San Siro, da condividere con l’Inter, che ha impegnato le società negli ultimi quattro anni, manca solo il bollo dell’ufficialità. Non è arrivato ieri, quando Gerry Cardinale, il proprietario di RedBird, che è il protagonista della svolta «indipendentista» sullo stadio, è andato a incontrare il sindaco di Milano Giuseppe Sala, assieme al presidente del club Paolo Scaroni e all’ad Giorgio Fulani. Il sindaco aspetta la rinuncia ufficiale («se non intendono procedere me lo devono formalmente confermare»), anche per iniziare l’approfondimento (e l’opera di mediazione?) del nuovo piano nell’area La Maura. E una comunicazione formale che sciolga il memorandum of un- derstanding firmato (sembra non ci siano penali da pagare da parte del Milan anche se spesso accordi simili le prevedono) la aspetta anche l’Inter che guarda con fastidio a questi sviluppi e ha sempre dato la priorità allo stadio condiviso, pur avendo sondato, nel 2022, la disponibilità di un’area a Rozzano per andare eventualmente da sola. Ora accelererà in questa direzione: la novità è che Rozzano non è l’unica opzione. Tornando al Milan, però prima di abbandonare un piano, quello di San Siro, che ha visto così tanto tempo e soldi impiegati, è necessario avere qualche rassicurazione sul nuovo: le opposizioni nel quartiere, dentro al mondo ambientalista, e dentro allo stesso Pd, non mancano. D’altra parte, Sala ha bisogno di più dettagli per dare risposte e/o garanzie. «Ho preso atto del loro interesse, quello che serve è un progetto, che loro ritengono di potermi portare in un paio di settimane». L’urgenza è nota: Cardinale ha intensificato i suoi passaggi a Milano proprio per accelerare sullo stadio. E un incontro bis, ieri, c’è stato anche con il presidente della Regione Attilio Fontana a cui è stata mostrata la planimetria di dove si vorrebbe realizzare lo stadio a La Maura. L’ipotesi è quella di firmare un accordo di programma Milan-Comune-Regione, un meccanismo che consente di snellire le procedure sulle licenze edilizie.
L’area individuata è privata, ma dentro al Parco Sud (che sta per passare di competenza regionale). «Lì c’è un’area verde molto importante oggi, quanta ne rimarrà? Non posso avviare una discussione con il Parco Sud sulla base di un interesse manifestato informalmente» incalza Sala. L’impressione però è che il sindaco non sia scontento di una soluzione che consenta al Milan di tenere lo stadio nel Comune di Milano. E San Siro, almeno per qualche anno (tutti quelli del suo mandato) attivo. Poi si vedrà.

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Madonna che palle per uno stadio.
 

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La GDS in edicola conferma tutte le news già riportate ieri e aggiunge: Gerry Cardinale, come atteso, è arrivato in Italia per lavorare al nuovo stadio, priorità assoluta. Tre gli incontri centrali. Due presto pubblici, con il sindaco Beppe Sala e il governatore della Lombardia Fontana. Uno più nascosto, con Federico Consolandi, uomo di riferimento di F3A Green, la società che ha firmato un preliminare di vendita per l’acquisto dell’area su cui sorgerebbe lo stadio. È con F3A Green che il Milan dovrà trattare l’acquisto del terreno. Della giornata restano dichiarazioni ottimiste. Cardinale ai giornalisti, dopo aver visto Fontana: «Stiamo lavorando, è stato un buon incontro». Sala: «Il Milan conferma la volontà di procedere su La Maura. Ritengono che in un paio di settimane potranno portarmi un progetto di massima e quello che chiedono in termini di nostri passi formali». Fontana: «Gerry Cardinale mi ha illustrato il progetto per il nuovo stadio del Milan che vorrebbe realizzare a ‘La Maura’». Completamente tramontato, al momento, l’ipotesi del nuovo San Siro, da costruire a fianco del vecchio.

E adesso? Il Milan ha mostrato a Sala e Fontana una prima bozza del progetto con stadio, centro sportivo per giovanili e squadra femminile, museo. Un progetto realizzato da CAA Icon, colosso del settore presente ieri con il fondatore Tim Romani. E ora? Il Milan ad aprile presenterà a Sala un rendering più compiuto. In cambio, vuole capire da Fontana e soprattutto Sala se ci sono le condizioni per procedere in tempi rapidi e certi. E questo è il grande problema. Nelle prossime settimane ci saranno nuovi incontri con le autorità e il Parco Agricolo Sud Milano, in cui è inserita l’area di La Maura. Sala è disponibile a lavorare per avere due squadre in città ma sono già note le divergenze in consiglio comunale (anche la maggioranza, con i Verdi contrarissimi, è spaccata) e le proteste dei cittadini. L’arma segreta può essere l’apertura al pubblico di una grandissima area verde intorno allo stadio, ora privata. Un accordo di programma tra Regione, Comune, Parco Sud ed F3A Green può mettere tutti d’accordo? I prossimi mesi diranno, anche se prima del 2025, non si comincerà a costruire. E prima del 2028, è improbabile vedere una partita.

CorSera: non è il passo decisivo, ma è uno in più lungo la strada tracciata. Quella del Milan porta a un nuovo stadio da costruire da soli, nell’area dell’ippodromo La Maura, se sarà possibile: ormai alla rinuncia dell’impianto a fianco di San Siro, da condividere con l’Inter, che ha impegnato le società negli ultimi quattro anni, manca solo il bollo dell’ufficialità. Non è arrivato ieri, quando Gerry Cardinale, il proprietario di RedBird, che è il protagonista della svolta «indipendentista» sullo stadio, è andato a incontrare il sindaco di Milano Giuseppe Sala, assieme al presidente del club Paolo Scaroni e all’ad Giorgio Fulani. Il sindaco aspetta la rinuncia ufficiale («se non intendono procedere me lo devono formalmente confermare»), anche per iniziare l’approfondimento (e l’opera di mediazione?) del nuovo piano nell’area La Maura. E una comunicazione formale che sciolga il memorandum of un- derstanding firmato (sembra non ci siano penali da pagare da parte del Milan anche se spesso accordi simili le prevedono) la aspetta anche l’Inter che guarda con fastidio a questi sviluppi e ha sempre dato la priorità allo stadio condiviso, pur avendo sondato, nel 2022, la disponibilità di un’area a Rozzano per andare eventualmente da sola. Ora accelererà in questa direzione: la novità è che Rozzano non è l’unica opzione. Tornando al Milan, però prima di abbandonare un piano, quello di San Siro, che ha visto così tanto tempo e soldi impiegati, è necessario avere qualche rassicurazione sul nuovo: le opposizioni nel quartiere, dentro al mondo ambientalista, e dentro allo stesso Pd, non mancano. D’altra parte, Sala ha bisogno di più dettagli per dare risposte e/o garanzie. «Ho preso atto del loro interesse, quello che serve è un progetto, che loro ritengono di potermi portare in un paio di settimane». L’urgenza è nota: Cardinale ha intensificato i suoi passaggi a Milano proprio per accelerare sullo stadio. E un incontro bis, ieri, c’è stato anche con il presidente della Regione Attilio Fontana a cui è stata mostrata la planimetria di dove si vorrebbe realizzare lo stadio a La Maura. L’ipotesi è quella di firmare un accordo di programma Milan-Comune-Regione, un meccanismo che consente di snellire le procedure sulle licenze edilizie.
L’area individuata è privata, ma dentro al Parco Sud (che sta per passare di competenza regionale). «Lì c’è un’area verde molto importante oggi, quanta ne rimarrà? Non posso avviare una discussione con il Parco Sud sulla base di un interesse manifestato informalmente» incalza Sala. L’impressione però è che il sindaco non sia scontento di una soluzione che consenta al Milan di tenere lo stadio nel Comune di Milano. E San Siro, almeno per qualche anno (tutti quelli del suo mandato) attivo. Poi si vedrà.

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Visionario, fuffarolo , coione? non so come descrivere uno che vuole costruire dove non si può
 
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