Permettetemi un paio di riflessioni, una filosofica, l’altra più squisitamente tattica.
Riflessione filosofica: noi tifosi arriviamo a questa Supercoppa col morale a terra. Doveva essere il primo trofeo dell’era cinese, sarà l’ennesima sconfitta di quest’ultima parte dell’era di Berlusconi. I cinesi non ci sono o se ci sono non han soldi, la squadra fino ad ora ha reso oltre le aspettative ma non si sa se e quanto durerà. L’avversario è fortissimo e gioca con i titolari (Allegri deve avere una cattiveria nei confronti del Milan grande quanto una montagna), quindi vuole massacrarci. Secondo me il ritardo dell’aereo significa che dobbiamo stare a casa…
Riflessione tattica: la chiave tattica della partita sarà Pjanic: come si evince da diversi articoli (in particolare uno, molto bello, sul blog Ultimo uomo), da quando la Juventus gioca col nuovo modulo Pjanic è il giocatore fondamentale.
In fase di possesso è il tipico trequartista, in fase di non possesso lui e Mandzukic agiscono più come degli attaccanti che pressano (per chi ha avuto la possibilità di vederlo, un po’ ciò che si è messo a fare Graziani verso la fine della sua carriera), diciamo che se in fase di possesso la Juventus gioca con un 4-3-1-2, in fase di non possesso assomiglia più ad un 4-3-3, Mandzukic e Pjanic non tornano molto, ma tengono sempre sotto apprensione la difesa della squadra avversaria, di modo da bloccare almeno 2-3 uomini per controllarli, costringendo gli avversari ad attaccare con meno uomini.
L’altro giocatore fondamentale è Marchisio: senaz di lui Allegri non potrebbe giocare con il centrocampo a tre, è lui, prima ancora di Khedira e Sturaro a dare equilibrio al reparto.