Mi spiace ma io non credo alla favola che Furlani lo faccia apposta, sia un sabotatore e non gliene freghi nulla dei risultati sportivi.
Chiaro che è uomo di finanza e gli interessano i conti a posto per un domani vendere e far guadagnare il suo fondo, ma entrambe le cose non le fai senza i risultati sportivi. Lui vorrebbe buoni risultati sportivi, solo che è incapace e incompetente, che è ancora peggio di farlo apposta ed essere un sabotatore. Con i risultati pessimi di questi anni il Milan è finito fuori da champions e mondiale per club, perdendo circa 100 milioni di euro e svalutando i giocatori, e ciò fa male sia a elliott che a redbird. Non è ciò che volevano.
Se lo facesse apposta non avrebbe provato a porre rimedio a tutti i suoi errori da dilettante del calcio. Non avrebbero preso Allegri dopo aver capito l’errore di credere di far bene con un mediocre e fallito allenatore qualunque come Fonsega, non avrebbero preso Gimenez, Joao Felix e Walker a gennaio per tentare di risollevare la stagione. Non avrebbe preso Tare dopo aver capito che non puoi lasciare totalmente la scelta dei giocatori ma soprattutto la gestione del rapporto col gruppo squadra in mano a un ragazzetto inesperto come Moncada che fino a prima girava i campi di seconda fascia col suo laptop in mano a prendere appunti sui giocatori sconosciuti e far scouting.
La cosa peggiore è che secondo me non lo
fanno assolutamente apposta. Ma manco per nulla.
Lui crede veramente che anziché prendere 2 giocatori forti, giovani e in rampa di lancio da 40 milioni l’uno ne prendi 5 da 15 sconosciuti dopo che l’algoritmo ti ha detto che hanno una buona percentuale di passaggi riusciti e dribbling riusciti nel campionato belga, e rinforzi la squadra. Perché lui crede che due da 40 potrebbero diventare due plusvalenze da 50, mentre 5 da 15 potrebbero diventare 5 plusvalenze da 50. Come se non ci fosse l’effettiva capacità dei calciatori nel giocare a calcio come variabile. Fa i conti come se i calciatori fossero freddamente assett, immobili o partecipazioni in aziende. Come se la scelta di quale giocatore comprare uscisse giusta dall’analisi dati dei fogli Excel e non dall’intuito di un ds capace che visiona i giocatori e intuisce quelli forti. Non ha ancora capito che il calcio non è finanza, non è quella che ha studiato ad Harvard. Non si fa con l’analisi dei dati, dalla quale derivano le risposte su quali nuovi assett comprare e investire, ma dal riuscire a capire quale giovane giocatore oggi vale 30 a 22 anni ma sta per diventare fortissimo. E ciò lo capiscono gli uomini di calcio.
Non ha ancora capito che se dei club francesi o belgi o spagnoli ti vendono facilmente un giocatore a 15/20 mlm che non è seguito da nessun top club c’è una ALTISSIMA probabilità che non sia da Milan ma sia ì giocatore da Bologna/ Udinese. E così sono stati acquistati i vari Musah, chukuweze, Okafor, Royal, Bondo, e stava per essere acquistato Brown.
L’inversione di tendenza da un Milan funzionante a uno a picco c’è stata quando è passata da due uomini di calcio come gazidis e Maldini a un incapace come Furlani. Da lì decine e decine di errori.
Ma basta con la storiella da tifoso stupido della malafede. Questo Milan a picco fa male ai fondi americani, che difficilmente potranno guadagnare nella vendita