Denota attenzione al dettaglio e bella competenza il tuo voler "far le pulci" ad un bersaglio scomodo come Romagnoli. Non ho visto l'episodio oggetto della tua analisi ma da come l'hai scritta... non è chiarissimo se Alessio dovesse "affiancarsi" all'avversario (seguirlo) od "affrancarsi" dallo stesso (mollarlo)...
Vero, non si capiva
Quando Alessio, con l'inerzia del corpo in avanti mentre saliva verso il centrocampo, vede la palla scoperta e percepisce la minaccia, va in ansia frenetica ed inverte quasi d'istinto la direzione provando a scappare all'indietro.
Ma fa due errori.
Il primo è preliminare (e forse di poca abitudine) nel non leggere la possibilità di mantenere comunque in fuorigioco la punta olandese restando alto, anche perché Criscito diligentemente si stava allineando per la diagonale e quindi la traccia verticale per gli olandesi ancora non era praticabile; come si conveniva con Mefisto, tuttavia, questa era una lettura davvero difficile e sofisticata, non mi sento di condannarlo troppo.
Il secondo errore invece per me è grave, perché una volta che si gira e che ha tenuto in gioco l'avversario deve fare uno strappo per mettersi col corpo davanti alla sua traiettoria di corsa (partiva in vantaggio) o comunque cercare di arrivare al contatto per limitare l'avanzata tagliando il campo, invece rinuncia in modo francamente inaccettabile anche solo a provare a coprire la profondità e quasi passeggia per una linea senza senso lasciando ogni onere di intervento a Criscito.
Va detto che in tutta la stagione rossonera non l'ho mai visto allinearsi così in alto con la linea come in quell'occasione, vista la tendenza comunque a scappare ed a difendere basso che d'altronde una coppia Bonucci-Romagnoli impone per limiti intrinsechi.
Magari va istruito a lavorare su una linea alta ad altezza del centrocampo, ma credo che sia sempre destinato a dover essere protetto in situazioni del genere, o con compagno veloce affianco o riducendo l'elastico e concedendo meno campo alle spalle.