Nato, approvato l'accordo per aumentare le spese per la difesa al 5%.
Si tira fuori parzialmente la Spagna che "non spenderà né più né meno del 2,1% del Pil".
Trump: "La Spagna è terribile, non vuole pagare la sua quota, le faremo pagare dazi doppi".
L'aumento di spesa servirà per armi, munizioni, mezzi, costi operativi, cybersicurezza, stipendi e pensioni del personale delle forze armate, oltre che per le spese relative a missioni internazionali e, novità, anche per il sostegno militare all'Ucraina.
Per questo Pil aggiuntivo in spesa militare pura si calcola approssimativamente un esborso per l'Italia pari a 700 miliardi entro i prossimi 10 anni.
In valore assoluto, all'anno, si calcola che la spesa verrebbe quasi triplicata, passando da 35 miliardi a circa 100.
In ogni caso gli alleati Nato avranno flessibilità nel perseguire tale obiettivo, non essendoci un vero e proprio target di spesa annuale da rispettare.
Il governo italiano potrà dunque decidere di rinviare il grosso degli aumenti di spesa negli anni a venire.
Esplode il dibattito sul reperimento di tale cifra.
1) Si teme che verranno tagliati fondi a settori nevralgici come istruzione, sanità e pensioni;
2) Verranno aumentate le tasse.
3) A pagare potrebbero essere poi settori secondari, con riduzione degli investimenti.
4) Altra possibilità consisterebbe nell'emissione di debito pubblico. Tuttavia, con un debito pubblico già alto, qualsiasi spesa extra obbligherebbe a fare scelte delicate su dove trovare i fondi.
5) Infine si potrebbe partecipare a programmi europei di difesa comune, prevedendo cofinanziamenti.
Insorgono le opposizioni, Conte: "Meloni vigliacca, ha già dichiarato che questo accordo non varrà per il 2026. Quindi scarica tutto ai governi futuri".