Ira Investcorp. No rialzi. Salta tutto? Socio italiano? Elliott non vuole vendere?

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.



Anche TS in edicola: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.


Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.

Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
Se sta faccenda non si risolve per tempo, scordatevi il mercato estivo.
Siamo a posto così, si riscatta Messias, si conferma Ibra un'altra stagione, dentro Pobega al posto di Kessie e Caldara al posto di Romagnoli, monetizziamo Saelemakers e reintegriamo Castillejo :)
 

-Lionard-

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.



Anche TS in edicola: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.


Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.

Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
Mi sembra evidente che la Gazzetta sia ormai il megafono mediatico di Investcorp mentre tutti gli altri quotidiani, sportivi e non, riportino la stessa versione con pochissime variazioni (è un problema della struttura finanziaria dell'offerta di Investcorp e la ricostruzione di Sky mi sembra molto verosimile). Il tema è che c'è stato un mese per chiudere la trattativa e non è stato fatto e se Elliott non avesse avuto intenzione di cedere, perchè concedere una trattativa in esclusiva per di più ad un acquirente sgradito?

Se l'affare non dovesse andare in porto la delusione sarebbe tanta perchè di conseguenza il calciomercato dovrebbe essere ripensato e ridimensionato ma di certo non per il mancato arrivo di un fondo così ricco e potente da voler scaricare sul club parte dei costi di acquisizione. Se sono seri invece e sopratutto ben intenzionati, dopo questi messaggi pubblici direi abbastanza evidenti, troveranno un modo di chiudere.
 

Tifo'o

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.



Anche TS in edicola: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.


Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.

Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
Cessione saltata con il famoso Twit del baffone e dell'ambasciata del Bahrein
 

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Il Sole 24 Ore: si attende il rilancio di Investcorp dopo che Redibird è arrivato a 1,2 mld. Lo stesso fondo arabo sarebbe alla ricerca di un socio italiano per dare un'identità più marcata all'operazione.
 
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Se sta faccenda non si risolve per tempo, scordatevi il mercato estivo.
Siamo a posto così, si riscatta Messias, si conferma Ibra un'altra stagione, dentro Pobega al posto di Kessie e Caldara al posto di Romagnoli, monetizziamo Saelemakers e reintegriamo Castillejo :)
Hai dimenticato fare ciao ciao con la manina a Leao.
 

Swaitak

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Il Sole 24 Ore: si attende il rilancio di Investcorp dopo che Redibird è arrivato a 1,2 mld. Lo stesso fondo arabo sarebbe alla ricerca di un socio italiano per dare un'identità più marcata all'operazione.
madò, il ritorno di Cerchione oppure -Renzo Rosso
 

Jackdvmilan

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Il Sole 24 Ore: si attende il rilancio di Investcorp dopo che Redibird è arrivato a 1,2 mld. Lo stesso fondo arabo sarebbe alla ricerca di un socio italiano per dare un'identità più marcata all'operazione.
Che roba orribile. Non mi esprimo oltre
 
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Eh vabbè stavolta mi ero illuso perchè sembrava che le notizie fossero uscite a cose veramente quasi fatte. E invece pare stia ripartendo il solito circo.
 
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Come al solit ogni volta che si parla di cessione e magari nei confronti di qualcuno più o meno valido salta sempre tutto.
A quando il ritorno di Mr. Bee?
 
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A me verrebbe quasi da pensare che Elliott pensi di poter trarre più soldi dopo un'ipotetica stagione sportiva migliore di quella corrente.
In caso di Scudetto giocheremo in CL come testa di serie, potremmo arrivare agli ottavi con meno difficoltà e avere una vetrina non indifferente che potrebbe aiutare a migliorare il prezzo.

Forse pretende qualcosina di più proprio per non rischiare di perdere un guadagno maggiore che potrebbe ottenere vendendo il prossimo anno.
Poi ci sarebbe anche la questione stadio ma è una faccenda più spinosa, manco mi va di aprire la parentesi.


In cuor mio spero che Investcorp subentri e dia continuità sportiva al progetto, magari con più grana e condizioni meno stringenti per la dirigenza in sede di mercato, ma se Elliott tergiversa i motivi sono due:
1- quello descritto sopra (che trovo meno probabile);
2- c'è un'offerta più alta che ancora non è uscita fuori (altro che Redbird), d'altronde il periodo di eclusiva per Investcorp è finito.


Stiamo a vedere. Ora si pensa al campionato e alla sua miglior conclusione, tra qualche settimana si arriverà al dunque e ci penseremo a fondo.
Io penso che in questi casi sia meglio dar retta al proverbio "meglio un uovo oggi che una gallina domani"
E' vero che come dici tu tra un anno il Milan potrebbe esser venduto a 2/300 milioni in più... ma anche non essere venduto affatto.
Nessuno può garantire risultati sportivi (soprattutto con Elliot che non apre il borsellino) Il Milan potrebbe uscire subito dalla CL, non essere competitivo in campionato, potrebbe esserci una recrudescenza della pandemia e nuove restrizioni di posti stadio ecc.
Non penso che nessuno sano di mente oggi non si accontenterebbe di fare una buona plusvalenza sicura anziché una ottima plusvalenza fra un anno però piena di punti interrogativi.
 
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