Ira Investcorp. No rialzi. Salta tutto? Socio italiano? Elliott non vuole vendere?

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Comunque ogni volta che qualcuno pensa che tutte ste cose societarie siano inventate viene puntualmente smentito dopo pochi giorni da conferme degli interessati... Bisogna che apriamo gli occhi e vediamo le cose così come stanno e non come ci piacerebbe che fossero.

Che poi basterebbe rifletterci (anche se non serve): se TUTTI scrivono la stessa cosa, che vuol dire? Che probabilmente l'ufficio stampa di Investcorp ha inviato una sorta di comunicato a tutte le redazioni. E' così che funziona. Oppure c'è qualcuno che crede davvero che sia Marotta? Boh...
 

MARO MILANISTA

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Fanno bene.

Come ha fatto Musk con Twitter, offerta finale, prendere o vado altrove.
c’è qualcosa di non chiaro o che sfugge all’informazione: perché Investcorp avendo 15 giorni di vendita esclusiva dopo la due diligence non ha chiuso? o a già chiuso oppure è strano che accampi pretese che non gli spetterebbero, scaduti i termini il venditore può rivolgersi e fare ciò che vuole!
ripeto qualcosa sfugge!
 

Super_Lollo

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.

Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.

Vedremo. Oramai si tratta di aspettare 3 settimane.
 

Toby rosso nero

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c’è qualcosa di non chiaro o che sfugge all’informazione: perché Investcorp avendo 15 giorni di vendita esclusiva dopo la due diligence non ha chiuso? o a già chiuso oppure è strano che accampi pretese che non gli spetterebbero, scaduti i termini il venditore può rivolgersi e fare ciò che vuole!
ripeto qualcosa sfugge!

Io ho due convinzioni personali, ovviamente senza pretesa di avere la verità in tasca

1) In stile Rangick, qualcuno che sicuramente avrebbe perso il posto, il più vicino alla proprietà, si è messo di traverso. Non faccio nomi e cognomi, ma solo soprannomi: Gazzosa.
2) E' vera la ricostruzione di Mediaset e gli strozzini vogliono la quota per lo stadio e i profitti futuri.
 

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Anche TS in edicola: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.
 

Gamma

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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.

Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.

A me verrebbe quasi da pensare che Elliott pensi di poter trarre più soldi dopo un'ipotetica stagione sportiva migliore di quella corrente.
In caso di Scudetto giocheremo in CL come testa di serie, potremmo arrivare agli ottavi con meno difficoltà e avere una vetrina non indifferente che potrebbe aiutare a migliorare il prezzo.

Forse pretende qualcosina di più proprio per non rischiare di perdere un guadagno maggiore che potrebbe ottenere vendendo il prossimo anno.
Poi ci sarebbe anche la questione stadio ma è una faccenda più spinosa, manco mi va di aprire la parentesi.


In cuor mio spero che Investcorp subentri e dia continuità sportiva al progetto, magari con più grana e condizioni meno stringenti per la dirigenza in sede di mercato, ma se Elliott tergiversa i motivi sono due:
1- quello descritto sopra (che trovo meno probabile);
2- c'è un'offerta più alta che ancora non è uscita fuori (altro che Redbird), d'altronde il periodo di eclusiva per Investcorp è finito.


Stiamo a vedere. Ora si pensa al campionato e alla sua miglior conclusione, tra qualche settimana si arriverà al dunque e ci penseremo a fondo.
 
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La GDS in edicola conferma le news di ieri e aggiunge: il tempo dell'attesa è finito. Ora Investcorp pretende risposte da Elliott. Alardhi dà l'ultima a Elliott: l'offerta non verrà alzata. E smentite anche le voci relative alla ricerca di un di partner. la smentita in tal senso è decisa. Investcorp vuole andare fino in fondo da solo pecché ha tutto il denaro che serve per l’acquisto del Milan. E queste voci differenti hanno fortemente sorpreso Investcorp che comincia a pensare che si tratti di una mossa strategica. Investcorp è irritato anche per le voci su una seconda trattativa con Redbird, per spuntare un prezzo più alto. A Londra c’è il sospetto che qualcuno nella dirigenza attuale del Milan preferirebbe che la cessione non venisse fatta, forse per non modificare lo status quo che tra pochi giorni potrebbe essere glorificato da uno scudetto inaspettato a inizio stagione e che anche nella sede londinese del fondo viene atteso con trepida-
zione. E di conseguenza alcune delle voci emerse ultimamente per rallentare le firme con Investcorp potrebbero essere strumentali. Le manovre di disturbo, anche nel campo della finanza, sono abbastanza abituali, ma Investcorp a questo punto pretende chiarezza. L’ultimatum nasce proprio dalla volontà di stanare i proprietari del Milan: i soldi sono sul tavolo, se Elliott vuole vendere il club deve solo prenderli, altrimenti dovrà comunicare a Investcorp di aver cambiato idea. Ma in via definitiva e ufficiale.

Anche TS in edicola: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.


Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
Per la mia salvezza mi sono imposto in questo periodo storico di provare a sopportare solo i nemici sul campo e del sistema.
Le vicissitudini e le narrazioni societarie anche no.

Festa , bellinazzo e i filtri di peppiniello anche no.
 

Lineker10

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Anche TS in edicola: Investcorp è stanco delle continue voci su altri acquirenti e chiede a Elliott di dare subito, a mo di ultimatum, una risposta alle offerte presentate. Elliott è scettico sulle modalità di pagamento presentate da Elliott e prende in esame altre offerte. Di sicuro c'è che i Singer ora non hanno fretta, anche per non turbare la corsa scudetto.C'è anche un'altra ipotesi: Investcorp potrebbe non aver raccolto tutti i fondi necessari gettando poi la palla nel campo di Elliott una mossa mediatica, potrebbe anche cercare di sfilarsi dall’operazione. Ma siamo sempre nel campo interpretativo.

Corriere della Sera: Il sorpasso da parte del fondo americano RedBird pare aver indispettito Investcorp, che ieri ha fatto filtrare il disappunto per gli sviluppi della trattativa d’acquisto e avrebbe posto una sorta di ultimatum a Elliott, accusata di cercare acquirenti per far alzare il prezzo. Una strategia irrituale, anche perché l’esclusiva per la trattativa è scaduta a fine aprile.


Anche il CorSport conferma le news di ieri e aggiunge: Investc. avverte e dà un ultimatum ad Elliott: i soldi sono sul tavolo. Il fondo arabo contesta la gestione della trattativa. Elliott non replica.


Sky conferma le news della GDS e aggiunge: Si complica e non poco la trattativa tra il fondo Elliott e Investcorp per il passaggio di proprietà del Milan. E se la frenata arriva in maniera sin troppo palese, in manierà più velata cominciano anche ad alzarsi i toni tra le parti, in quella che ora sembra una vera e propria partita a scacchi. Ma facciamo un passo indietro e proviamo a capire meglio come stanno le cose e cosa potrebbe far saltare il tavolo. Più o meno all’inizio del mese di aprile Elliott e Investcorp firmano un patto di esclusiva e attivano una attenta due diligence, l’attività di raccolta e verifica delle informazioni di natura fiscale, patrimoniale, gestionale ed economica di un’azienda, necessaria prima di un’acquisizione così importante. Tutto sembra procedere verso la giusta direzione e a conferma del buon avvio della trattativa arrivano anche tweet e post social, pubblicati direttamente da uomini copertina del fondo mediorientale. Le parti sembrano a un passo dal signing (la firma dell’accordo con cifre, dettagli e condizioni), ma in realtà i rallentamenti sono dietro l’angolo.

Ma quale sarebbe dunque ora l'ostacolo principale alla buona conclusione dell'affare? Sintetizzando: la formula d'acquisto da parte di Investcorp e i dubbi di Elliot sulle reali disponibilità del fondo del Bahrain. L’indiscrezione uscita qualche giorno fa da Il Sole 24 ore e mai smentita parlava di una suddivisione del miliardo e 200 mila euro di investimento così ripartita: 800 di equity, ovvero messi direttamente da Investcorp, e 400 di finanziamento, in un’operazione a debito (se il finanziamento non venisse ripagato ricadrebbe poi sulle casse del Milan) che Elliott non gradirebbe. Il fondo americano oggi alla guida del Milan, infatti, ha fatto capire che non vorrebbe che alcun debito possa gravare sulle spalle del club rossonero in futuro.

Da qui i primi tentennamenti e i primi dubbi sulla reale possibilità di investimento del fondo del Bahrain, che anticipano una serie di giornate di transizione e che hanno inevitabilmente portato all’ultimatum dettato nelle scorse ore da Investcorp a Elliott. Come a dire: i soldi ci sono, perché non ci vendete il Milan?! Un vero e proprio gioco delle parti, nel quale ogni componente dell’intricato puzzle continua a sostenere la propria posizione e che potrebbe nascondere anche un finale a sorpresa. Il periodo di esclusiva tra Elliott e Investcorp è scaduto, la situazione tra i protagonisti resta tesa, nonostante da entrambi i lati della barricata ci si nasconda dietro a un doppio “no comment”, e quel che appare sempre più chiaro è che in questo momento Investcorp abbia perso quota nella corsa all’acquisizione dei rossoneri. Sullo sfondo, infatti, aleggia e si fa sempre più ingombrante, il profilo del fondo americano RedBird, che ha aperto con forza il dialogo con Elliott e potrebbe rappresentare agli occhi dell’attuale proprietario dei rossoneri una sponda molto più sicura alla quale affidarsi. Nel caso però servirà una nuova due diligence e dunque altro tempo. E negli scacchi il tempo è sempre un fattore determinante.
Che ci sarebbero state delle complicazioni era preventivabile. Quello che mi rassicura resta la quotazione, 1,2 miliardi.
Su questa base chiunque si prenderà il Milan lo dovrà far crescere e sviluppare per forza.

Direi che le notizie sulle trattative per i vari Botman Origi e Sanches, ovvero acquisti definiti da tempo dalla gestione Elliott, erano anche degli indizi che la vendita non stia procedendo liscia e che le cose difficilmente si chiuderanno a breve...

Per il resto, non ho nessuna fretta di veder passare di mano il Milan. Non siamo come ai tempi del crepuscolo di Berlusconi o delle magie del cinese, oggi siamo una società seria amministrata in modo magistrale che ha fatto e sta facendo progressi continui anche sul campo.

L'importante è passare ad una proprietà altrettanto seria. Guai a finire in mano di speculatori o cialtroni perchè potrebbe essere fatale.

Tra tutti i punti che ho letto, quello dei 400 milioni di debito è fondamentale. Noi con neanche 300 milioni di fatturato non possiamo permetterci un rischio simile o ci ritroviamo come l'Inda di adesso tra qualche anno. Chiunque voglia prendere il Milan, ora o domani, lo dovrà fare con ZERO DEBITI, come siamo oggi. Per me questa è una condizione indispenabile. Se Investcorp ha proposto questa soluzione, con questo debito sulle spalle nostre, possono tornarsene a dare da bere ai cammelli.

Comunque staremo a vedere. Intanto abbiamo uno scudetto da giocare, ci penseremo poi al cambio di proprietà.
 
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Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.
 
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Repubblica: gli uomini di Elliott lavorano alla cessione del club, per cui sono in lizza il fondo del Bahrain Investcorp, che spinge per chiudere la trattativa in fretta, e gli americani di RedBird Capital, già proprietari dell’85 per cento del Tolosa e dell’11 per cento della società che controlla il Liverpool.
Beh dai il Tolosa ha vinto il campionato di Ligue 2. Comunque ormai non credo più a niente riguardi il Milan fino a giochi fatti, che sia calciomercato o cessione societaria, è sempre una trama infinita mamma mia.
 
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