A.C Milan 1899
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In un certo senso è vero.
Però secondo me proprio per questo era il profilo ideale per riportare il Milan tra i primi quattro posti, con un contratto di un paio d'anni. Una soluzione affidabile senza troppi rischi o progettualità fantasiose.
Per un ulteriore salto di qualità (scudetto o fasi avanzate di Champions) dopo un paio d'anni (e si spera con altra proprietà) sarebbe servito sicuramente un altro allenatore... e a quel punto salutavamo il Lucianone.
Che dire...
Chiaro, semplice, lineare. Esistono le “dimensioni”, Spalletti non è un vincente ma è uno che ti riporta in CL. Così come Giampollo non solo era un perdente ma era uno che aveva meno possibilità di riportarci in CL di quelle che Spalletti aveva di bissare il Triplete, parliamo di uno che anche con un Quagliarella da trenta goal manco in EL è arrivato, un fallito.
Ora noi dobbiamo fare gli eccentrici hipsters e andare a prendere Rangnick. E Rangnick sia. Tra Rangnick e continuare con mister mediocrità Pioli (questo dice la sua carriera, e se si obietta che Rangnick è un nessuno allora Pioli cos’è che al massimo ha fatto un terzo posto con la Lazio a 69 punti? È più degno di nota un terzo posto con la Lazio o uno che prende una realtà da serie B come il Lipsia e la porta ai quarti di Champions in cinque anni?) o prendere De Zerbino, Dj Francesco, Nesta ecc (che sarebbero ahimè stati i profili alternativi, credo) tutta la vita il crucco.
Ma non nascondiamoci dietro un dito: Rangnick è stato preso per la sua capacità di fare le nozze coi fichi secchi. Capacità che ha dimostrato di avere, per carità, e si spera che se ha portato il Lipsia dalla B tedesca alla CL in cinque anni a noi possa riportarci in CL in massimo due.
Ma una proprietà intenzionata a fare un serio piano espansivo non l’avrebbe preso, avrebbe applicato il detto oraziano “Primum vivere deinde philosophari” e avrebbe pensato a riportare il Milan in CL il prima possibile prendendo gente che già si è misurata col contesto italiano per tale obiettivo, come il Buciano nazionale per l’appunto, per poi migliorare sempre più la squadra. Ma del resto già dalla politica delle sponsorizzazioni da holding (zero euro sotto tale voce, abbiamo) si capisce di cosa stiamo parlando. Cioè di una proprietà che non metterà mai quel quid in più.
Quindi forza Rangnick.