Quando ieri commentando le parole di Lautaro dicevo che secondo me aveva sbagliato per diversi motivi, mi è stato risposto che invece aveva fatto bene ("avercelo uno come Lautaro"), e non mi aspettavo questo sentimento da parte di molti.
Perché per me è palese che non è giusto a prescindere puntare il dito contro i compagni, specie a mezzo stampa sotto gli occhi del mondo. Ha fatto la parte di chi, schierato con la società, si sente al di sopra dei compagni.
La leadership non si dimostra in questo modo, fasullo e arrogante. I leader veri sono altri (nel mio commento avevo citato gente come Maldini, Baresi, Del Piero o lo stesso Javier Zanetti).
La frittata con le uova sbattute da Lautaro l'ha poi completata Marotta che ha fatto un nome e un cognome, probabilmente di chi sarà fuori dal progetto, e praticamente ha dato in pasto il turco all'opinione pubblica per cercare di mettere una pezza e difendere tutti gli altri.
Solo che neanche il buon vecchio Marotta poteva prevedere che invece parte dello spogliatoio si schierasse col turco.
Bel casino per loro, figlio anche del rapporto "particolare" che ha il mondo Inter con la stampa.
Io dirò una cosa che non pensavo di dire fino a due mesi fa: ho rispetto per Calhanoglu per non aver abbassato la testa rispetto a questo comportamento ingiusto e fuori luogo del "capitano" della squadra e della società.