Inter: tutti contro Lautaro. Volano gli stracci.

Route66

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CorSera: l'Inter è scossa da una rivolta social e da forti tensioni interne, innescate da uno scontro verbale tra il capitano Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu. Dopo la sconfitta al Mondiale per Club contro il Fluminense, Lautaro ha aspramente criticato l'atteggiamento della squadra, generando una reazione a catena.

La "Lautarocrazia", la leadership del capitano argentina, sembra già zoppicante. Il presidente Marotta ha cercato di minimizzare, ma è evidente che il disappunto di Lautaro andasse oltre Calhanoglu. Quest'ultimo, infatti, ha ricevuto "like" di supporto su Instagram dalla sua famiglia, dall'amico Arnautovic, e, in modo inaspettato, da Marcus Thuram e Gaia Lucariello, moglie di Simone Inzaghi.

Il caso Calhanoglu è diventato un elemento centrale delle tensioni. Il turco, rientrato in Italia per un infortunio, ha continuato a lanciare messaggi social ambigui, tra cui una foto in spiaggia prima della partita e riferimenti al Galatasaray tramite il suo barbiere. Lautaro, furioso, ha dichiarato: "Chi non vuole restare, arrivederci. Mi riferisco in generale". Marotta ha poi esplicitamente riferito le parole del capitano a Calhanoglu, sottolineando che, se ci sarà la possibilità di separarsi, l'Inter lo farà, ma senza svendere il giocatore.

La "ribellione" verso Lautaro non si è fatta attendere. La moglie di Calhanoglu, Sinem, ha postato un messaggio critico sulla lealtà, seguito da un lungo sfogo di Hakan stesso. Il centrocampista ha precisato che il suo rientro era dovuto a un infortunio, ma ha espresso delusione per le "parole dure che dividono, non uniscono", ribadendo di non aver mai tradito la maglia dell'Inter e di aver sempre scelto di restare in passato.

La leadership di Lautaro, consolidata dopo l'addio di Lukaku, non è apprezzata da tutti, inclusi Thuram e Dumfries. Cristian Chivu, il nuovo tecnico, si trova a gestire una situazione complessa. Dopo aver rigenerato la squadra fisicamente e mentalmente nelle tre settimane in America, ora deve trovare un equilibrio per non allargare le crepe nello spogliatoio. Il confronto tra staff e squadra è già avvenuto.

Chivu ha ammesso di aver capito "le ferite, il carattere, l'orgoglio di questa squadra" durante il tour americano. Ha sottolineato la necessità di "remare tutti dalla stessa parte", facendo eco alle parole di Lautaro, ma con un approccio più "delicato". Intorno al 20 luglio, con il raduno della prima parte di giocatori, Chivu dovrà assumere il ruolo di quel "dittatore democratico" che ha dichiarato di voler essere, poiché la leadership di un solo capitano, in questo contesto, potrebbe non essere sufficiente.

Lautaro(12).jpg
Ma Acerbi nel frattempo non ha ancora picchiato/minacciato nessuno?:asd:
 

Djici

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La presa di posizione dello spogliatoio contro l'argentino, non me l'aspettavo
O mi sono perso certe cose (ed è molto probabile) o non c'è una presa di posizione dello spogliatoio contro Lautaro. In questo articolo parlano di una presa di posizione di Calhanoglu, di arnautovic, di Thuram.

Il primo sta per essere ceduto.
Il secondo è inutilissimo.
Il terzo invece è un bel problema.

Poi magari sono tutti contro Lautaro... Ma in questo articolo non lo dicono apertamente.

Le moglie le lascerei proprio stare.
A loro andrebbe vietato il social se è per parlare del lavoro del proprio marito 😂

Però fino a quando vogliono mostrare tette e cul! Non c'è problema 😁
 
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La presa di posizione dello spogliatoio contro l'argentino, non me l'aspettavo
Quando ieri commentando le parole di Lautaro dicevo che secondo me aveva sbagliato per diversi motivi, mi è stato risposto che invece aveva fatto bene ("avercelo uno come Lautaro"), e non mi aspettavo questo sentimento da parte di molti.
Perché per me è palese che non è giusto a prescindere puntare il dito contro i compagni, specie a mezzo stampa sotto gli occhi del mondo. Ha fatto la parte di chi, schierato con la società, si sente al di sopra dei compagni.
La leadership non si dimostra in questo modo, fasullo e arrogante. I leader veri sono altri (nel mio commento avevo citato gente come Maldini, Baresi, Del Piero o lo stesso Javier Zanetti).

La frittata con le uova sbattute da Lautaro l'ha poi completata Marotta che ha fatto un nome e un cognome, probabilmente di chi sarà fuori dal progetto, e praticamente ha dato in pasto il turco all'opinione pubblica per cercare di mettere una pezza e difendere tutti gli altri.
Solo che neanche il buon vecchio Marotta poteva prevedere che invece parte dello spogliatoio si schierasse col turco.

Bel casino per loro, figlio anche del rapporto "particolare" che ha il mondo Inter con la stampa.
Io dirò una cosa che non pensavo di dire fino a due mesi fa: ho rispetto per Calhanoglu per non aver abbassato la testa rispetto a questo comportamento ingiusto e fuori luogo del "capitano" della squadra e della società.
 
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In realtà è stato marmotta a creare casini, lautaro non aveva fatto alcun nome.
Per cercare di distogliere l'attenzione dagli altri.
Dopo quello che ha detto Lautaro si sarebbe creato a prescindere un clima di sospetto, tutti avrebbero cominciato a chiedersi a chi si riferisse, non solo i tifosi ma anche i giocatori stessi. Del resto io non mi fiderei di un capitano che appena le cose vanno male butta fango sugli altri.
Marotta poi pensava di mettere una pezza e invece ha peggiorato la situazione.
 

Dexter

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CorSera: l'Inter è scossa da una rivolta social e da forti tensioni interne, innescate da uno scontro verbale tra il capitano Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu. Dopo la sconfitta al Mondiale per Club contro il Fluminense, Lautaro ha aspramente criticato l'atteggiamento della squadra, generando una reazione a catena.

La "Lautarocrazia", la leadership del capitano argentina, sembra già zoppicante. Il presidente Marotta ha cercato di minimizzare, ma è evidente che il disappunto di Lautaro andasse oltre Calhanoglu. Quest'ultimo, infatti, ha ricevuto "like" di supporto su Instagram dalla sua famiglia, dall'amico Arnautovic, e, in modo inaspettato, da Marcus Thuram e Gaia Lucariello, moglie di Simone Inzaghi.

Il caso Calhanoglu è diventato un elemento centrale delle tensioni. Il turco, rientrato in Italia per un infortunio, ha continuato a lanciare messaggi social ambigui, tra cui una foto in spiaggia prima della partita e riferimenti al Galatasaray tramite il suo barbiere. Lautaro, furioso, ha dichiarato: "Chi non vuole restare, arrivederci. Mi riferisco in generale". Marotta ha poi esplicitamente riferito le parole del capitano a Calhanoglu, sottolineando che, se ci sarà la possibilità di separarsi, l'Inter lo farà, ma senza svendere il giocatore.

La "ribellione" verso Lautaro non si è fatta attendere. La moglie di Calhanoglu, Sinem, ha postato un messaggio critico sulla lealtà, seguito da un lungo sfogo di Hakan stesso. Il centrocampista ha precisato che il suo rientro era dovuto a un infortunio, ma ha espresso delusione per le "parole dure che dividono, non uniscono", ribadendo di non aver mai tradito la maglia dell'Inter e di aver sempre scelto di restare in passato.

La leadership di Lautaro, consolidata dopo l'addio di Lukaku, non è apprezzata da tutti, inclusi Thuram e Dumfries. Cristian Chivu, il nuovo tecnico, si trova a gestire una situazione complessa. Dopo aver rigenerato la squadra fisicamente e mentalmente nelle tre settimane in America, ora deve trovare un equilibrio per non allargare le crepe nello spogliatoio. Il confronto tra staff e squadra è già avvenuto.

Chivu ha ammesso di aver capito "le ferite, il carattere, l'orgoglio di questa squadra" durante il tour americano. Ha sottolineato la necessità di "remare tutti dalla stessa parte", facendo eco alle parole di Lautaro, ma con un approccio più "delicato". Intorno al 20 luglio, con il raduno della prima parte di giocatori, Chivu dovrà assumere il ruolo di quel "dittatore democratico" che ha dichiarato di voler essere, poiché la leadership di un solo capitano, in questo contesto, potrebbe non essere sufficiente.

Lautaro(12).jpg
Sta venendo fuori che fenomeno fosse Inzaghi e che banda di scarponi allenasse...tempo al tempo
 
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