Il risultato è umiliante e la cosa migliore sarebbe stare zitti.
Ovviamente i detrattori 'a prescindere' aspettavano al varco la squadra e chi l'ha costruita per dare addosso e il 5-1 è benzina sul fuoco.
La partita è stata pessima, preparata male, giocata peggio: sia nell'interpretazione preliminare di tutto lo staff tecnico, che nella lettura dei momenti, per passare all'atteggiamento durante il match. Per dirne solo una, al gol del 2-1 di Leao, invece di vedere facce feroci e rinvigorite da nuova speranza, ne ho viste di frustrate e rassegnate, ed infatti subito dopo invece di forzare il pareggio ci siam fatti schiacciare.
Dei giocatori, male secondo me soprattutto quelli che, sulla carta, avrebbero dovuto segnare la vera differenza con la scorsa stagione, Pulisic e Loftus: timidi, lenti, impalpabili. L'americano si è visto mai, non ci ha nemmeno provato a saltare una volta Di Marco.
Malissimo i centrali, che però hanno pagato anche l'atteggiamento della squadra che l'Inter aveva programmato e sul quale va a nozze, come presumo abbiano già detto tutti. Male aver portato Thiaw sul centro-sinistra, che ha sofferto in marcatura e in ripiegamento, e che ha dato a Kjaer l'incombenza di prendere campo a destra (come aveva fatto, bene, Thiaw nelle prime 3 uscite con Calabria a fargli spazio): non lo ha fatto mai e abbiamo pagato carissima l'assenza contemporanea di Tomori/Kalulu anche per questo.
Va bene cercare di sfruttare le nostre caratteristiche e la filosofia di attaccare, ma bisogna essere anche intelligenti nell'adattare le caratteristiche alla bisogna: se siamo una squadra da strappi, bisogna anche darci modo di trovare gli spazi necessari. L'Inter è una squadra che se ha un punto di forza, è proprio quello di ridurre gli spazi all'osso. Se ti aspetta in difesa non ti fa giocare, ti stritola, ci è riuscita in toto col City in una finale europea.
Io resto positivo, la nostra squadra è forte e molto più completa della scorsa stagione, ma deve maturare e soprattutto imparare ad adattarsi agli avversari, che non significa snaturarsi, ma non essere ottusamente arroganti.