Domanda agli esperti: ma come è possibile che uno strumento che da soldi a chi non ha niente, non abbia "sconfitto" la povertà?
E' più facile che ci sia chi ha i soldi e prende pure il rdc, piuttosto che il contrario.
Qualquadra non cosa.
Se c'è gente "povera" che non prende il reddito di cittadinanza, vuol dire che per qualche ragione supera il tetto ISEE
Quindi non è povero, o per lo meno, non è nulla tenenente.
Perché non stai sconfiggendo nulla, stai solo procrastinando il problema, e nel frattempo lo stai facendo pagare alla collettività, che ricordiamo non è fatta solo di lavoratori, ma anche di pensionati con la reversibilità minima al di sotto dei 500€.
La povertà viene sconfitta dall'aumento della ricchezza prodotta, non dall'aumento di questi finti sussidi.
Il RdC ha, per sua natura, un carattere temporaneo, che deve avere come scopo l'evitare il sopraggiungere dello stato di indigenza, nel lasso di tempo che intercorre dalla perdita del lavoro precedente all'assunzione.
Se però non c'è nessuna politica sul lavoro, di fatto diventa una specie di pensione sociale anticipata.
Tuttavia se c'è una politica del lavoro seria, non c'è più la necessità reale di un reddito di cittadinanza, in quanto se c'è possibilità di accesso al lavoro, le persone sono in grado di rientrare nella parte produttiva della società in brevissimo tempo.
Rimarrebbero fuori chi non può lavorare per sopraggiunti limiti di età, ma non è ancora in grado di andare in pensione (i cosiddetti esodati) o le ragazze madri che devono badare ai figli e non possono lavorare, perché non hanno nessuno.
Ma anche in questi casi si possono adottare politiche ad hoc, a livello nazionale o a livello locale. Si pensi all'integrazione contributiva per gli esodati, o politiche di welfare sugli asili nido a livello comunale per le ragazze madri.
In sostanza, il RdC dovrebbe essere solo una misura di emergenza da usare in extremis, quando ogni altra opzione che rientra in scenari noti e definiti non sussiste.
Ma alla fine è diventata, come al solito, l'eccezione che diventa normalità.