Ok, articolato in questo modo mi trovi più d'accordo.
Perché d'altronde, come vuoi che si sviluppi un Mali indipendente se la Francia mette al potere chi vuole, non paga dazio sulle risorse minerarie che sono il 70% del PIL nazionale, ha creato una situazione di tribalismo distorto in corruzione e lotte di potere.
Hai ragione, la de-colonizzazione non è stata fatta bene, ma era legittima. Se mai è la colonizzazione che è stata fatta col c., guarda le lotte tribali che han causato i belgi mettendo in Rwanda i tutsi a capo degli hutu, anzi esigendo che l'etnia fosse obbligatoria sui documenti identificativi.
È come l'Australia (salto da un posto all'altro), che per "risarcire" gli aborigeni gli ha garantito un altissimo redito di cittadinanza, di fatto scoraggiandoli a perseguire qualsiasi obiettivo di studio o lavorativo, dopo aver fatto quello che tutti sappiamo gli hanno fatto per cent'anni...tipo metterli in fila su una rupe e farli saltare giù, o mutilarli e farli vagare per il deserto. O vogliamo parlare della "Lost generation"?!
La de-colonizzazione poteva essere gestita meglio, la colonizzazione è stata uno schifo di cui mi vergogno solo per il fatto di fare parte dell'etnia che ne ha perpetrato i principi 3 o 4 o 10 generazioni fa
Certo che il Mali in queste condizioni non sarà mai sviluppato, però attenzione: non potrebbe essere altrimenti.
Nel periodo coloniale i paesi africani avevano il periodo più pacificato e prolifico che abbiamo mai avuto nella loro storia: d'altronde "godevano" (per quanto possibile in una società spinta dal razzismo biologico) di ciò che gli europei amministravano per loro. Certo, erano comunque cittadini di serie b, ma erano in una condizione sociale di gran lunga migliore di quella vissuta prima e dopo l'amministrazione coloniale occidentale.
Ripeto, Italo Balbo ha costruito villaggi con ginnasi, teatri, moschee, ha restaurato monumenti ecc. Cose che nessuno di loro si era mai sognato anche solo di pensare di fare, prima che arrivassero gli italiani (o chi per loro nelle altre colonie).
Chiaramente, gli europei lo hanno fatto per loro interesse, le colonie generavano cereali, materie prime, erano zone di sfruttamento perfette per economie in perenne crescita. Certo, c'erano i campi di concentramento e ci sono state violazioni di diritti umani, sebbene parliamo di un'epoca differente rispetto alla nostra, dove il concetto di crimine contro l'umanità non esisteva nemmeno. Personalmente, credo che il razzismo sia stata la vera piaga del colonialismo, perché non ha saputo amalgamare le etnie colonizzate con quelle colonizzatrici. Da questo punto di vista, i nostri antenati romani erano stati molto più avanti, tanto che molti imperatori venivano dalle provincie.
Tuttavia, in questo sfruttamento c'era comunque un equilibrio. Un equilibrio che l'elite africana dell'epoca non ha saputo cogliere. Si è pensato di essere in grado di fare il grande passo, ma non c'era assolutamente alcuna idea su come uno stato moderno dovesse funzionare.
E quindi, quando gli europei sono stati cacciati via, gli africani si sono ritrovati con un qualcosa più grande di loro. Più grande e complesso di quanto potessero immaginare. Che diamine ne potevano sapere di tribunali, codici civili e penali, piani regolatori ecc. Noi ci abbiamo messo più di due millenni per arrivare a tutto questo, d'altronde...
E cosa hanno fatto? Sono tornati dagli stessi ex-colonizzatori, o dagli americani e dai sovietici, chiedendo loro di dare denaro, aiuti sul come organizzare lo stato e le infrastrutture ecc. Chiaramente gli occidentali non son mica scemi, e gli hanno risposto: ma certo, ma in cambio mi dai i diamanti. In cambio le infrastrutture le costruisci con le mie imprese. In cambio trattiamo sul costo del petrolio, ecc.
E alla fine si è arrivati ad un colonialismo ben peggiore di quello precedente, perché se nel primo c'era l'interesse di mantenere pacificata e sviluppata la regione con risvolti positivi per tutti, poiché gli europei erano i diretti responsabili del territorio e quindi avevano interesse che non ci fossero tumulti poiché ne andava del prestigio della potenza, adesso quest'interesse non c'è più. Anzi, ci va benissimo che ci siano tumulti, perché possiamo fomentarne le guerre e sfruttare le risorse indisturbati, senza alcun riguardo per il territorio.
Però alla luce di tutto questo l'incapacità del popolo africano di autogestirsi è evidente, e paradossalmente non è un problema europeo, ma un problema legato ad un popolo che non ha capito di non essere in grado di fare il salto di qualità necessario per mettersi al passo.
Io non mi vergogno del colonialismo, anzi io sono un colonialista convinto. Sono più che sicuro che se oggi ci fossero ancora gli imperi coloniali, probabilmente non staremmo a parlare di terzo o quarto mondo. Non ci sarebbe stata la pandemia di ebola, non ci sarebbe stata forse nemmeno l'AIDS.
E sono anche sicuro che molte delle politiche razziste attuate nel passato sarebbero comunque decadute, con il venir meno dell'idea di razzismo biologico.