Inchiesta Milan si allarga. Carte d'Arabia. Penalizzazione e parole chiave.

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Ma sinceramente forse Elliott non vuole altro che un cinese bis, dato che con quell'artifizio si è ritrovato il Milan, diciamo, con largo sconto.

Ragazzi, tutto sta a risolvere la questione sul punto fondamentale: se vi fidate degli strozzini e del cialtrone ammerigano o meno.

Poi che tutto questo polverone sia stato sollevato dalla Marotta League™ o dai delinquenti del Sistema politico, o da cospirazioni UEFA/UE/NATO/Cinesi/Putiniane, è un altro discorso.
io toglierei il "forse"e sinceramente visto che sono tutte presunzioni di reato,questa indagine mi rallegra in tal senso.. perché mi sa di un " è finito questo gioco.. non è tolleto una continuazione infinita.." sciocchi.. ameriCANI

un po' come con le guerre!
visto che sia nella 1° che nella 2° hanno avuto dei vantaggi bellici, hanno pensato erroneamente che potevano andare avanti all'infinito con questa prerogativa! fa lo stesso che nel frattempo hanno preso scapole niente male!
 

MasterGorgo

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I quotidiani in edicola oggi 14 marzo sull'inchiesta sul Milan. Leggere prima di commentare. E commentare solo le fonti che riportiamo noi

GDS in edicola (cliccare sullo screen per ingrandire). Di seguito, Repubblica e Tuttosport

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Repubblica sulle 41 parole chiave cercate dagli inquirenti nell'indagine sul Milan: la sensazione è che la partita sia solo all’inizio, le squadre in campo tante e agguerrite, alcuni protagonisti ancora da scoprire. Ma gol e tacchetti non c’entrano. L’inchiesta sul Milan è destinata ad allargarsi. Oltre ai dubbi della procura di Milano su chi siano i reali proprietari del club — l’inchiesta coinvolge al momento 4 indagati tra cui l’ad Giorgio Furlani e il suo predecessore Ivan Gazidis — i pm vogliono capire se quel miliardo e 200 milioni di euro che servirono per l’ultimo contestato passaggio di mano della società rappresenti una cifra congrua o troppo alta, nonché illuminare le zone d’ombra dell’operazione. Anche grazie alla mole di documenti trovati dalla Finanza durante le perquisizioni di martedì: un patrimonio di informazioni che verrà passato al setaccio in modo mirato attraverso l’utilizzo di 41 «parole chiave». Per capire il rompicapo bisogna partire dall’accusa fondamentale dei magistrati Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi: cioè che il fondo statunitense Elliott «conservi il controllo sostanziale del Milan» nonostante alla Federcalcio sia stato comunicato che dal 2022 la proprietà è del fondo RedBird di Gerry Cardinale, dopo la cessione di Rossoneri Sport. Una compravendita che nel 2022 fa infuriare i soci di minoranza di Blue Skye, estromessi dalla partita, i quali a loro volta presentano un esposto. In quelle carte si denuncia, tra l’altro, una «serie impressionante di anomalie». La procura oggi indaga per ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Alle ombre che emergono dal braccio di ferro si aggiunge un rischio che potrebbe allarmare i tifosi, quello del conflitto d’interesse: per gli inquirenti Elliott è di fatto ai vertici del Milan e ha interessi anche sul club francese del Lille, «iscritta alle medesime competizioni europee» dei rossoneri: circostanza vietata dalle norme Uefa. «RedBird Fund IV e i suoi sottoscrittori possiedono il 99,93% di AC Milan; il restante 0,07 è in mano a singoli azionisti italiani tifosi di lunga data del club. L’idea che RedBird non possieda e non controlli l’Ac Milan è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti, compresi quelli che presumibilmente sono alla base dell’indagine — la replica del portavoce del fondo — Quando abbiamo assunto il controllo del club dopo il closing, Elliott ha fornito un prestito a RedBird con scadenza a 3 anni e nessun diritto di voto». Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf milanese deve ora esaminare il contenuto di documenti, chat, mail, dispositivi e ogni supporto utile alle indagini. La bussola dei finanzieri è rappresentata anche dalle “parole chiave” che servono a setacciare il mare magnum di dati. Tra le chiavi c’è “Kaiser”, che suggerisce approfondimenti su “Kaiser Permanente”, colosso della sanità privata americana che avrebbe ipotizzato un impegno iniziale da 200 milioni nel Milan (prima del dietrofront). Un’altra traccia è “Investcorp”, dal nome del fondo arabo di cui si è parlato durante le trattative per l’acquisto dei rossoneri. Ecco, la pista araba. Viene evocata nel decreto di perquisizione, quando si parla della possibilità che il Milan ceda quote a investitori «del mondo arabo» e si fa riferimento a un documento della società in cui si mettono in fila milioni, quote e percentuali. Stando alle carte, al Cda del Milan, l’11 giugno 2022, (prima del closing), sarebbe stato comunicato che a versare 400 milioni di euro, ovvero una parte del miliardo e 200 milioni necessari all’acquisto del club, sarebbe stato il fondo “Rb Fund Iv Fc Aiv Cv”. Un complicato nome che non compare, invece, negli atti inviati da RedBird alla Sec, la commissione di vigilanza sui mercati statunitense. Per i pm, quel fondo indicato per l’acquisto non «è gestito da RedBird». Elemento che, assieme ad altri, fa sospettare che «la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita» sia «proveniente da un veicolo societario non riferibile» a Cardinale. Secondo la procura, Elliott controllerebbe il Milan anche grazie a un «prestito del venditore» concesso a RedBird per 560 milioni di euro. A quale scopo Elliott manterrebbe il suo ruolo di grande manovratore? La risposta, puramente ipotetica, potrebbe trovarsi nell’esposto di Blue Skye: mantenere potere nella società e continuare a esserne creditore «a tassi d’interesse molto elevati». Alcuni atti potrebbero essere mandati presto dalla magistratura alla Federcalcio per le valutazioni sul fronte della giustizia sportiva. Palla al centro, è solo l’inizio.


Tuttosport sulle news già riportate sull'indagine per il prezzo di acquisto del club da 1,2 mld ritenuto troppo alto: nei radar degli inquirenti milanesi entra anche il prezzo di vendita del Milan da Elliott a RedBird. L’inchiesta della Procura, che due giorni fa ha disposto la perquisizione nella sede del club rossonero eseguita dalla Guardia di Finanza, mira a fare luce sulla congruità del costo sostenuto dal fondo di Gerry Cardinale secondo gli accordi stipulati con la famiglia Singer alla fine di agosto del 2022, oltre a capire se il passaggio di proprietà è stato effettivo. La somma della vendita tra i due fondi americani era stata fissata a 1,2 miliardi. Come spiega l’Ansa, questa cifra sarebbe ritenuta troppo alta e per questo i pubblici ministeri vogliono vederci più chiaro. Nel 2017 il Milan era stato valutato 520 milioni da Fininvest al momento del closing con Yonghong Li. Ma, nei mesi che hanno preceduto la cessione a RedBird, il fondo Investcorp del Bahrein aveva messo sul piatto 1,1 miliardi. L’inchiesta, che ha portato l’attuale a.d. Giorgio Furlani (oggi potrebbe raggiungere la squadra a Praga) e il suo predecessore Ivan Gazidis nel registro degli indagati per ostacolo all’attività di vigilanza della Figc, vuole fare luce sullo schema di vendita da Elliott a Cardinale: il vendor loan da 600 milioni e il resto della somma che, secondo indiscrezioni, non è scontato sia stato già interamente pagato da RedBird a Elliott. Per questo motivo erano in corso contatti di Cardinale con società finanziarie del mondo arabo, tra Arabia Saudita ed Emirati Arabi, curiosamente nella stessa area mediorientale dove ha sede Investcorp, la cui proposta di acquisto del Milan, un anno e mezzo prima, era stata rifiutata da Elliott che ha preferito seguire la strada della continuità senza tagliare il filo dell’hedge fund col Milan, ormai datato 2017. Queste trattative col mondo arabo, da un lato, servirebbero a trovare i soldi per completare l’operazione con Elliott. Dall’alto, avrebbero lo scopo di individuare nuovi investitori per il Milan. Queste negoziazioni potrebbero essere finalizzate a cercare un soggetto finanziario in grado di sostituire Elliott nel maxi-prestito entro giugno. Senza dimenticare che RedBird sta conducendo insieme a Interantional Media Investments, gruppo controllato dal governo di Abu Dhabi, un tentativo di acquisto del quotidiano inglese Telegraph. La nomina di Paolo Scaroni a presidente di Red Bird International sarebbe riconducibile proprio alla volontà di avvalersi dell’attività del presidente dell’Enel in questa scalata. Le notizie sull’inchiesta potrebbero frenare l’avanzamento dei contatti di Cardinale nel mondo arabo per il Milan. I vertici delle aziende del Medio Oriente preferiscono sempre muoversi nella massima riservatezza. Questo clamore non è l’ideale. Intanto la proprietà del Milan precisa che «l’idea che RedBird non possieda e non controlli il club è assolutamente falsa ed è contraddetta da tutte le prove e i fatti, compresi quelli che presumibilmente sono alla base dell’indagine. RedBird è il proprietario di controllo del Milan e tale rimarrà». Il Milan è piuttosto tranquillo per la posizione di Furlani e Gazidis rispetto all’indagine penale. In parallelo muoverà i suoi passi l’inchiesta della Procura Figc. I pubblici ministeri di Milano invieranno alla Federcalcio gli atti già notificati alle parti, come il decreto di perquisizione. E valuteranno quali altre carte spedire tra quelle ancora coperte da segreto investigativo e non messe a disposizione dei legali. Anche l’inchiesta sportiva non sembra preoccupare il Milan, convinto di riuscire a dimostrare che non esiste una finzione nel passaggio di proprietà da Elliott a RedBird. Quindi non sarebbe necessario nella difesa arrivare ad argomentazioni di diritto sull’impossibilità di applicare gli articoli 31 e 32 del Codice di Giustizia Sportiva a questa fattispecie. I tempi previsti, però, potrebbero essere piuttosto lunghi. Gli inquirenti Figc attendono gli atti da Milano per cominciare a orientarsi.


Altre news di giornata:


—)
Prof. Matera:"Milan, ecco cosa rischi. La Juve insegna".


—) Elliott: il controllo sul Lille e il prezzo di Leao...


—) Giudice:"Redbird, i dubbi sull'inchiesta. Le carte...".


—) Milan: Musah e i titolari a Praga. Vietato sbagliare.


—) Ag. Tomori:"Vuole restare, ma...".


—) Inchiesta Milan si allarga. Carte d'Arabia. Penalizzazione e parole chiave.

Il prezzo pagato é in linea con le principali valutazioni.
RB Fund Iv FC Aiv Cv che ha pagato 400 é di RedBird ed é una informazione pubblica
KPermanente che ha pagato 200 é di RedBird ed é una informazione pubblica
il prestito é al 7% é molto conveniente (rispetto ad altri che ritrattano al 18%)
Non vi sono scritte private tra Redbird ed Elliot
2 membri (poi diventato uno) in consiglio per un vendor load é normalissimo e rientra in regole pubbliche nell'atto di acquisto
ecc.ecc.

O hanno altro in mano o deve intevenire il presidente del consiglio in quanto un trattamento simile per un investitore USA é un insulto e danneggia l'immagine dell'Italia.

Escludo Sala, Marotta, figc o Uefa.... mi sembra più un piccolo favore al Senatore Lotito.
 

gabri65

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No le prove servono per impedire che chiunque possa inventarsi storie, fare illazioni che vadano a ledere ed infanghino una persona, rovinandole la vita.

Sulla parte in neretto è assolutamente plausibile, ripeto, lasciando stare il milan, il mondo è di pieno di società la cui quota di maggioranza viene comprata da un nuovo proprietario (ed il vecchio proprietario rimane in minoranza) e nel cda rimangono diversi membri che c'erano con il proprietario precedente. Ed è ovvio e scontato che nel cda seguano le indicazioni del nuovo proprietario.

Io non so che lavoro fai e mi sembra strano che sia addirittura proibito, ma è assolutamente normale che un dipendente di una società venga assunto da una società concorrente. Solo nel mio ufficio negli ultimi 6 mesi sono arrivati due colleghi che fino al giorno prima lavoravano per una società concorrente.

Ma qui c'è poco da inventarsi, amico mio. Gli episodi che abbiamo vissuto in questi anni, tra multe, squalifiche, tribunali, mercati da pezzenti, conti apposto, etc etc, non gli avevamo mai visti in tutta la storia del Milan.

Per quanto riguarda il dipendente che cambia lavoro, lo hai scritto tu stesso: certo che può cambiare, ma passa alla concorrenza, al nemico. Non è propriamente un gesto d'amore verso il datore di lavoro pregresso.

Che Dio mi cavi gli occhi se il contesto del quale parli tu è paragonabile a quello Elliott/Redbird/Furlani.
 

Gunnar67

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Carte d'Arabia ahahahaha. Balle Arabe, altro che. L'inchiesta piú assurda della storia. Magari nei pc sequestrati trovano i pornazzi che guarda Scaroni :rotolo:
 

Ragnet_7

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Non capisco sulla base di cosa possono contestare il prezzo d'acquisto che è deciso dal mercato. È piano il mondo di aziende anche pubbliche che quotano 50 volte il flusso di cassa e 20 volte gli utili
 

mil77

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Non capisco sulla base di cosa possono contestare il prezzo d'acquisto che è deciso dal mercato. È piano il mondo di aziende anche pubbliche che quotano 50 volte il flusso di cassa e 20 volte gli utili
Ma quello è già passato in secondo piano posto che è dimostrato che vi era offerta di investcorp di 1,1 milardi
 

Sam

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Secondo me sei tu un po’ confuso ?
Non esistono la proprietà legale e la proprietà reale.
Al massimo esiste il lecito e l’illecito.

caso 1: lecito
Redbird ha messo 600 milioni e gli altri 600 li ha prestati Elliott? Il Milan è di Redbird finché rimarrà nei termini di rientro del prestito.
In questo lasso di tempo Redbird potrebbe anche rivendere il Milan a 2 miliardi ripagare il debito e tenersi là plusvalenza.

Caso 2: illecito
Redbird non ha messo un quattrino, tutto il capitale è, in un modo o nell’altro di Elliot.
Questa è una vendita fittizia, ma come ha detto un giornalista di cui ora non ricordo il nome, deve esserci un documento di verità.

è tutto trasparente? Assolutamente no, è tutto un modo per prendere per il **** i tifosi? Non credo nemmeno questo.

Ora la discriminante, come per ogni illecito, se ci fosse, è il movente.
Perché mai Elliot avrebbe dovuto inscenare una vendita fittizia?
Non credo assolutamente alla questione della doppia proprietà, più che altro perché mi sembra un problema “sportivo” e a questi dello sport non frega un *****.
Forse per riciclare del denaro? Può essere, ma anche qui mi sembra strano.

Questa storia ha contorni sfumati da ogni posizione là si guardi e l’unica cosa che possiamo fare è aspettare gli sviluppi.

la mia idea è che o finisce tutto in una bolla di sapone o ci mandano in B
Qui non c’è nessuna confusione. È così che funzionano le cose.
Il proprietario sulla carta è solo un nome stampato sul registro.
Quando si parla di proprietà legale e proprietà reale, si intende la differenza tra chi ha intestata la società e chi la controlla realmente.

Non è detto che chi abbia una società intestata sia realmente il padrone di essa.
Tutto questo è infatti alla base delle proprietà a scatole cinesi con sedi offshore, che non sono affatto illegali, ma con prestanome come intestatari.

Così come è alla base di società apparentemente indipendenti ma la cui politica viene indirizzata da attori nel consiglio di amministrazione che hanno un’influenza più importante degli altri.

La differenza tra lecito e illecito la fa l’uso che quella determinata configurazione societaria ne fa all’interno della società, come per esempio negli appalti pubblici o quant’altro, e soprattutto CHI c’è dietro.
 

Sam

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A parte tutte le teorie particolari...sull'ultima frase non ma proprio no. Non è una contestazione fatta, è solo un pensiero dei PM senza alcuna prova a sostegno di ciò. Ed anzi per sperare di trovare prove delle loro supposizioni si sono inventati la storia dell'art 5 Uefa per poter fare la perquisizione.
Tanto poi alla fine a fare le figure di palta sarà sempre e solo l'Italia....
Arriveremo prima o poi alla separazione delle carriere e al rispondere personalmente degli errori che si commettono...
Ma anche sì, altro che no.
Questo è un prestanome che Elliott ha messo lì.
Non è il proprietario del Milan. Non ha i soldi per l’acquisto e la gestione del club al punto che ha più debiti del cinese.
E il club continua a controllarlo Elliott che è l’unico che fino ad ora ci ha messo il grano.
Questo per ora oltre al sorriso e al gel per capelli, di euro non ne ha versati.
Ha un prestito da ripianare con gli interessi e sta cercando disperatamente dal giorno UNO due anni fa potenziali soci per coprire i SUOI debiti.

Che poi la cosa venga dimostrata legalmente son due cose diverse.
Non è detto che una cosa ovvia agli occhi sia dimostrabile nei fatti, per via di manovre e di cavilli legali ad hoc che vengono sfruttati da chi queste cose le studia accuratamente.

Nessuno per esempio è mai riuscito a capire chi fosse il padrone del Milan ai tempi del cinese. Ma di sicuro si sapeva non esserlo il fenomeno dele miniere di fosforo.
 

mil77

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Ma anche sì, altro che no.
Questo è un prestanome che Elliott ha messo lì.
Non è il proprietario del Milan. Non ha i soldi per l’acquisto e la gestione del club al punto che ha più debiti del cinese.
E il club continua a controllarlo Elliott che è l’unico che fino ad ora ci ha messo il grano.
Questo per ora oltre al sorriso e al gel per capelli, di euro non ne ha versati.
Ha un prestito da ripianare con gli interessi e sta cercando disperatamente dal giorno UNO due anni fa potenziali soci per coprire i SUOI debiti.

Che poi la cosa venga dimostrata legalmente son due cose diverse.
Non è detto che una cosa ovvia agli occhi sia dimostrabile nei fatti, per via di manovre e di cavilli legali ad hoc che vengono sfruttati da chi queste cose le studia accuratamente.

Nessuno per esempio è mai riuscito a capire chi fosse il padrone del Milan ai tempi del cinese. Ma di sicuro si sapeva non esserlo il fenomeno dele miniere di fosforo.
Ho capito sei il Pm che conduce l'inchiesta.
 

mil77

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Qui non c’è nessuna confusione. È così che funzionano le cose.
Il proprietario sulla carta è solo un nome stampato sul registro.
Quando si parla di proprietà legale e proprietà reale, si intende la differenza tra chi ha intestata la società e chi la controlla realmente.

Non è detto che chi abbia una società intestata sia realmente il padrone di essa.
Tutto questo è infatti alla base delle proprietà a scatole cinesi con sedi offshore, che non sono affatto illegali, ma con prestanome come intestatari.

Così come è alla base di società apparentemente indipendenti ma la cui politica viene indirizzata da attori nel consiglio di amministrazione che hanno un’influenza più importante degli altri.

La differenza tra lecito e illecito la fa l’uso che quella determinata configurazione societaria ne fa all’interno della società, come per esempio negli appalti pubblici o quant’altro, e soprattutto CHI c’è dietro.
Quindi stai dicendo che mettere un prestanome a capo di una società è legale? Perché altrimenti è vero quello che dice l'altro utente...la differenza è tra lecito e illecito, non tea proprietà legale e proprietà reale.
 
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