Beh direi che hai ragione. La trovo una opinione equilibrata e obiettiva.
Oggi col senno di poi direi che sono state fatte valutazioni sbagliate al momento. E' stata sopravvalutata la squadra, soprattutto gli acquisti di quella gestione Leonardo (prima Higuain, poi Paqueta e Piatek) e forse indotto a pensare che avessimo una squadra superiore a quella che realmente era. Di conseguenza sono state, secondo me, clamorosamente sottovalutate le qualità che l'allenatore apportava (e aveva saputo apportare anche l'anno prima, come giustamente fai notare) al gruppo e all'ambiente.
Per molti mesi nella gestione Gattuso siamo stati una squadre brutta, il gioco divertente e offensivo non era certo la priorità, ma anche quadrata, tosta, difensivamente notevole, che portava a casa punti anche in trasferte difficili con avversari diretti (vedi Lazio Atalanta e Roma, contro le quali da dieci anni a questa parte in pratica abbiamo vinto solo in quella stagione e mezzo).
Penso che sia stato un errore dovuto alla ancora presente presunzione che soffoca l'ambiente Milan e che trovo inadatta e ingiustificata alla situazione che viviamo. Al Milan anche quando abbiamo avuto una squadra che con fatica e alti e bassi comunque competeva per questo maledetto 4 posto, abbiamo voluto polemizzare sul bel gioco, sul fatto eh ma noi siamo il Milan mica l'Atalanta, eh ma il Milan deve giocare bene come il Real e via dicendo.
Per come la vedo io in questo periodo storico ci sarebbe da essere pragmatici e realisti, ma capisco che per un tifoso non sia semplice.
Oggi dopo questa stagione catastrofica penso che il vento stia cambiando. Le illusioni cinesi prima e Leonardiane poi mi sembrano svanite. Penso che si sia fatti tutti un bel bagno di umiltà a suon di batoste e umiliazioni. Forse, dico forse, siamo più pronti a ragionare in un certo modo più equilibrato e distaccato. Più pronti, almeno spero, a far rinascere davvero un nuovo Milan, che non sia la pallida copia di un Milan che invece non esiste più.
Concordo, Lineker.
Aggiungo che quando si parla del gioco di quel Milan non si tiene conto di un fattore: per fare un gioco non dico da Real ma decente, propositivo, offensivo ecc, oltre alla qualità individuale degli interpreti serve una squadra che abbia un senso. Il Milan 2017/2018 e 2018/2019 non ha nessun senso, è l’anticalcio stesso. Avevamo difensori centrali incapaci di giocare alti perché bradipi (tranne Zapata, da molti considerato un reietto del Giannino, ma che per l’idea di gioco di quest’anno avrebbe potuto tornare utile. Sta di fatto che il titolare non era lui, ma Romagnoli e Musacchio, che le caratteristiche per giocare alti non le hanno), dei terzini ridicoli per fisicità e propositività, un centrocampo privo di fosforo, un attacco anemico (compreso Higuain, che sia al Chelsea che al ritorno alla Juve ha tenuto medie realizzative molto inferiori a prima, segno che l’abbiamo preso nel pieno del suo tracollo, quest’anno per dire ha più minuti giocati e meno goal di quelli fatti nel Milan di Gattuso), degli esterni d’attacco che esterni non erano, che non avevano nè dribbling nè goal nelle gambe. Ma come si può pensare di fare gioco con una squadra così? Una squadra così può fare risultato solo stando con le chiappe strette, badando a non prenderle e cercando il golletto fortunoso in avanti * , che spesso arrivava perché comunque qualche individualità capace di segnare l’avevamo, infatti nel 2017/2018 -con una batteria d’attacco, esterni (che esterni non sono) compresi se vogliamo considerarli, composta da Chala, Suso, Cutrone, Kalinic, Silva, cioè un attacco osceno a tutti gli effetti- e nel 2018/2019 chiudemmo con 56 e 55 goal segnati, non molti ma comunque molti di più rispetto a quest’anno.
E si che quest’anno molti problemi li avevamo attutiti. Ora almeno un terzino che spinge lo abbiamo, così come abbiamo un po’ più di fosforo a centrocampo e più corsa e strappo davanti, specie con Rebic. Eppure a tentare di giocare propositivi ci spaccava la faccia chiunque, sia con Giampaolo (che peraltro riusciva a non fare mai un tiro in porta, ci si lamenta di Gattuso ma in realtà come mole di gioco offensiva Gattuso era Zeman in confronto a questo qua, che ha proposto il Milan peggiore mai visto, un Milan friabile come un novantenne con l’osteoporosi in difesa -perché la difesa alta non faceva altro che esporre i limiti imbarazzanti, in campo aperto, dei nostri centrali e terzini- e impotente sempre come un novantenne in attacco) che con Pioli, che aveva sistemato un po’ di problemi dietro e davanti ma in realtà aveva sempre, fino all’arrivo di Ibra, una media punti da ottavo/nono posto.
Questi siamo: pur applicando migliorie alla rosa, il gioco propositivo per
questa rosa è stato un sicuro viatico per la sconfitta, fino a quando non è arrivato un trentanovenne a toglierci qualche castagna dal fuoco.
E a questo punto viva gli 0-1 col Benevento in casa, se poi fai 4 punti tra andata e ritorno con Lazio, Roma e Atalanta. Con Pioli il Benevento lo batti, sicuro, poi però con le squadre succitate fai 0 punti tra andata e ritorno e una rosa migliore (perché si, la rosa del Milan 2019/2020 è superiore, per i motivi detti sopra, a quella del Milan 2018/2019 e ancora di più a quella del Milan 2017/2018, perché il Milan del 2017/2018 non aveva nemmeno i Bakayoko e i Piatek in versione miracolo ai quali alcuni attribuiscono i tanti punti della stagione scorsa, dimenticando che Piatek dopo Chievo-Milan 1-2 smise di giocare e non ne teneva più una che fosse una) , non so cosa sia preferibile.
* Non penso sia un caso che l’uomo Ragno abbia scelto, a quanto pare, sei giocatori dell’attuale rosa e gli altri li voglia buttare nell’umido. E guardacaso ha scelto gli unici compatibili con la sua idea di calcio, antitetica a quella di Gattuso ma che con questa rosa sarebbe assolutamente irrealizzabile e lo esporrebbe solo al ridicolo. Segno che è cosciente che un calcio di certo tipo è irrealizzabile con questo materiale umano.