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Ad offrirmi lo spunto di questa discussione è la celeberrima citazione "Anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno".
E si, perché a ben vedere oggi il Milan è come un orologio rotto che di tanto in tanto, 2 volte al giorno, per l’appunto, segna l’ora esatta ma nelle restanti ore è fuori tempo ma potrei dire anche fuori luogo e fuori spazio e cosi diamo una fotografia sulle 3 dimensioni.
Era da tempo che volevo condividere con voi tutti questo mio pensiero e oggi , al tramonto della stagione 24-25, mi sono deciso a farlo.
Sulle presunte capacità dei dirigenti ci siamo più volte espressi, come non abbiamo mancato di massacrare la/le proprietà.
Senza voler fare i buoni profeti in patria, alias uccellacci del malaugurio, la situazione che stiamo vivendo noi l’avevamo prevista sui nostri lidi e anticipata con larghissimo anticipo allorquando Maldini era stato silurato e Tonali, poco tempo dopo, infiocchettato e venduto come se fosse uno dei tanti.
C’è chi dice che tutto rientra nella demilanizzazione del milan , c’è chi pensa che tutto dipenda da una gestione economica all’avanguardia che noi altri ‘non evoluti’ e non del mestiere non possiamo semplicemente comprendere.
Prima sarebbe il caso di conseguire laurea in economia + 3-4 master e specializzazioni.
Ma c’è un fattore del quale nessuno ha mai parlato : il fattore tempo.
In qualsiasi attività si decida di investire la prima discriminante è il tempo : impensabile, ad esempio, di fare un grosso investimento per aprire una pizzeria e vedere i risultati economici prima di 3-4 anni, altamente improbabile credere di poter rilevare un’altra attività in difficoltà e rilanciarla in tempi brevissimi.
Non serve essere maghi della finanza per arrivare a comprendere ciò.
Ci siamo passati anche noi tra il 2019 fino all’anno dello scudetto e abbiamo provato sulla nostra pelle il concetto di ‘tempo’, programmazione, lavoro, risultati.
Oserei dire che in realtà i tempi li abbiamo bruciati e abbiamo superato una fase tremenda nella quale la proprietà si era imposta non solo di ridurre le perdite ma soprattutto di calibrare il costo della rosa ai risultati sportivi che centrava e i conseguenti introiti.
Avevamo infatti una rosa tra le più care ma che centrava risultati sportivi pessimi.
Parallelamente c’era da lavorare sulla modernizzazione di un club fermo a livello di visibilità social e renderlo più accattivante per i giovani, i nuovi clienti ideali che non erano attratti da un’esperienza allo stadio.
Elliott si è imposta questa mission e i dirigenti sono stati molto trasparenti coi tifosi non vendendo fumo e grandezza.
Il mondo Milan si è come ovattato, compattato e rafforzato e abbiamo compiuto una galoppata epica sotto ogni punto di vista, lo scudetto è arrivato quasi inaspettato ma è stato il giusto riconoscimento per quello che da tutti, in Italia e all’estero, veniva dipinto come un club modello sotto tutti i punti di vista.
Quello che è successo dopo lo sappiamo tutti e non serve rivangarlo , ho a cuore i vostri epatociti.
Le nostre analisi e valutazioni circa la proprietà , le ambizioni e i piani si sono sempre concentrati sulle capacità ma c’è un fattore del quale non abbiamo mai parlato : il tempo.
Il milan da quando è arrivato(?) Redbrid non è in grado di programmare sui 3 anni almeno perché altre sono le ‘scadenze ‘ che contano, persino i dirigenti sono ‘imposti’ da questa condizione e non siamo in grado nemmeno di allettare un ds.
Si parla tanto e a sproposito di team integrato che decide tutto a livello sportivo ma il team integrato che non contempla nemmeno una figura tecnica è davvero voluto o subito?
Io credo la seconda.
Cardinale che si trova quasi costretto ad assumere Ibra per avere un suo uomo a stretto contatto dei dirigenti subiti ,e forse mal digeriti, la dice lunga sull’ingovernabilità attuale del Milan.
Paolo Maldini è stato defenestrato perché pare fosse poco collaborativo col team integrato, o almeno cosi filtra dalla segrete stanze, ma nelle condizioni in cui versiamo cosa avrebbe potuto fare Paolo?
Il suo raggio d’azione sarebbe stato ulteriormente limitato perché il destino del club si gioca su altri tavoli.
Il milan oggi è ingovernabile e da buon orologio rotto segnerà l’ora esatta solo 2 volte al giorno.
Ci troveremo di tanto in tanto a gioire per successi estemporanei ma sarà tutto effimero e mai figlio di una programmazione pluriennale.
Eloquente il ds che non si trova, eloquenti i rinnovi che non arrivano, eloquenti gli allenatori mediocri o che firmano per sei mesi.
Se l’orologio non torna a muovere le lancette siamo destinati a barcamenarci in una dimensione di tempo-non tempo nella quale avremo solo l’illusione di competere ma saremo solo sparring partner.
Il Milan deve sciogliere ogni dubbio sulla proprietà , scegliere dei dirigenti tecnici e programmare il futuro come si fa in tutte le società calcistiche.
Al milan le figure tecniche non sono contemplate perchè siamo in amministrazione condivisa ma senza cetezza alcuna sul futuro.
Il Milan oggi è fermo , anzi parcheggiato, da una proprietà che ha messo da parte ogni progetto sportivo perchè altre sono le priorità.
Ma la palla rotola, le stagioni si susseguono e chi nello sport si ferma è destinato a regredire.
Come se ne esce?
O arrivano nuovi investitori o una delle 2 anime del milan si fa da parte.
Non ci sarà mai programmazione senza tempo.
E si, perché a ben vedere oggi il Milan è come un orologio rotto che di tanto in tanto, 2 volte al giorno, per l’appunto, segna l’ora esatta ma nelle restanti ore è fuori tempo ma potrei dire anche fuori luogo e fuori spazio e cosi diamo una fotografia sulle 3 dimensioni.
Era da tempo che volevo condividere con voi tutti questo mio pensiero e oggi , al tramonto della stagione 24-25, mi sono deciso a farlo.
Sulle presunte capacità dei dirigenti ci siamo più volte espressi, come non abbiamo mancato di massacrare la/le proprietà.
Senza voler fare i buoni profeti in patria, alias uccellacci del malaugurio, la situazione che stiamo vivendo noi l’avevamo prevista sui nostri lidi e anticipata con larghissimo anticipo allorquando Maldini era stato silurato e Tonali, poco tempo dopo, infiocchettato e venduto come se fosse uno dei tanti.
C’è chi dice che tutto rientra nella demilanizzazione del milan , c’è chi pensa che tutto dipenda da una gestione economica all’avanguardia che noi altri ‘non evoluti’ e non del mestiere non possiamo semplicemente comprendere.
Prima sarebbe il caso di conseguire laurea in economia + 3-4 master e specializzazioni.
Ma c’è un fattore del quale nessuno ha mai parlato : il fattore tempo.
In qualsiasi attività si decida di investire la prima discriminante è il tempo : impensabile, ad esempio, di fare un grosso investimento per aprire una pizzeria e vedere i risultati economici prima di 3-4 anni, altamente improbabile credere di poter rilevare un’altra attività in difficoltà e rilanciarla in tempi brevissimi.
Non serve essere maghi della finanza per arrivare a comprendere ciò.
Ci siamo passati anche noi tra il 2019 fino all’anno dello scudetto e abbiamo provato sulla nostra pelle il concetto di ‘tempo’, programmazione, lavoro, risultati.
Oserei dire che in realtà i tempi li abbiamo bruciati e abbiamo superato una fase tremenda nella quale la proprietà si era imposta non solo di ridurre le perdite ma soprattutto di calibrare il costo della rosa ai risultati sportivi che centrava e i conseguenti introiti.
Avevamo infatti una rosa tra le più care ma che centrava risultati sportivi pessimi.
Parallelamente c’era da lavorare sulla modernizzazione di un club fermo a livello di visibilità social e renderlo più accattivante per i giovani, i nuovi clienti ideali che non erano attratti da un’esperienza allo stadio.
Elliott si è imposta questa mission e i dirigenti sono stati molto trasparenti coi tifosi non vendendo fumo e grandezza.
Il mondo Milan si è come ovattato, compattato e rafforzato e abbiamo compiuto una galoppata epica sotto ogni punto di vista, lo scudetto è arrivato quasi inaspettato ma è stato il giusto riconoscimento per quello che da tutti, in Italia e all’estero, veniva dipinto come un club modello sotto tutti i punti di vista.
Quello che è successo dopo lo sappiamo tutti e non serve rivangarlo , ho a cuore i vostri epatociti.
Le nostre analisi e valutazioni circa la proprietà , le ambizioni e i piani si sono sempre concentrati sulle capacità ma c’è un fattore del quale non abbiamo mai parlato : il tempo.
Il milan da quando è arrivato(?) Redbrid non è in grado di programmare sui 3 anni almeno perché altre sono le ‘scadenze ‘ che contano, persino i dirigenti sono ‘imposti’ da questa condizione e non siamo in grado nemmeno di allettare un ds.
Si parla tanto e a sproposito di team integrato che decide tutto a livello sportivo ma il team integrato che non contempla nemmeno una figura tecnica è davvero voluto o subito?
Io credo la seconda.
Cardinale che si trova quasi costretto ad assumere Ibra per avere un suo uomo a stretto contatto dei dirigenti subiti ,e forse mal digeriti, la dice lunga sull’ingovernabilità attuale del Milan.
Paolo Maldini è stato defenestrato perché pare fosse poco collaborativo col team integrato, o almeno cosi filtra dalla segrete stanze, ma nelle condizioni in cui versiamo cosa avrebbe potuto fare Paolo?
Il suo raggio d’azione sarebbe stato ulteriormente limitato perché il destino del club si gioca su altri tavoli.
Il milan oggi è ingovernabile e da buon orologio rotto segnerà l’ora esatta solo 2 volte al giorno.
Ci troveremo di tanto in tanto a gioire per successi estemporanei ma sarà tutto effimero e mai figlio di una programmazione pluriennale.
Eloquente il ds che non si trova, eloquenti i rinnovi che non arrivano, eloquenti gli allenatori mediocri o che firmano per sei mesi.
Se l’orologio non torna a muovere le lancette siamo destinati a barcamenarci in una dimensione di tempo-non tempo nella quale avremo solo l’illusione di competere ma saremo solo sparring partner.
Il Milan deve sciogliere ogni dubbio sulla proprietà , scegliere dei dirigenti tecnici e programmare il futuro come si fa in tutte le società calcistiche.
Al milan le figure tecniche non sono contemplate perchè siamo in amministrazione condivisa ma senza cetezza alcuna sul futuro.
Il Milan oggi è fermo , anzi parcheggiato, da una proprietà che ha messo da parte ogni progetto sportivo perchè altre sono le priorità.
Ma la palla rotola, le stagioni si susseguono e chi nello sport si ferma è destinato a regredire.
Come se ne esce?
O arrivano nuovi investitori o una delle 2 anime del milan si fa da parte.
Non ci sarà mai programmazione senza tempo.